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La stagione professionistica cominciata con il nuovo anno, non è stata certo la migliore fin qui disputata da uno dei nostri due tennisti di punta, quel Matteo Berrettini che sembra aver perso la bussola di bel gioco e vittorie, dopo un 2022 travagliato e denso di problemi fisici che lo hanno costretto a rimanere lontano dal campo per parecchio tempo.

Ma le cause di un inizio così deludente, se da una parte vanno analizzate tenendo conto di ciò che è successo l’anno scorso, dall’altra richiedono una riflessione molto più profonda che esula dai problemi fisico-atletici che lo hanno penalizzato in più di un’occasione.

Proviamo a capire cosa sta succedendo al nostro giocatore.

Matteo Berrettini: un crescendo rossiniano… al contrario!

Proviamo intanto ad esaminare come sono andate le cose in questi primi due mesi e mezzo del 2023, durante i quali Berrettini ha dovuto ingoiare più di un rospo non proprio piacevole.

La stagione si era aperta nel migliore dei modi in quel di Brisbane, in Australia, dove, per un match valido per la United Cup, il romano si era imposto piuttosto nettamente sul numero 3 del mondo Casper Ruud nel suo match contro la Norvegia, regalando al nostra Paese la certezza della qualificazione ai PlayOff da disputarsi contro la Polonia, vincitrice dell’altro accoppiamento contro la Svizzera.

Ai quarti di finale l’Italia si era arresa alla Polonia, ma veniva ripescata come migliore perdente e quindi promossa alle semifinali e anche in quella occasione Matteo poneva un mattoncino decisivo per la qualificazione degli azzurri, battendo in un match combattutissimo Hurkacz al terzo per 6-4/3-6/6-3.

Piuttosto equilibrato anche il match di semifinale che ha visto Berrettini arrendersi al numero 1 greco Stefanos Tsitsipas, impostosi anche in questo caso al terzo set.

Ma da quell’episodio Berrettini ha perso la bussola, dando il via ad un periodo che definire travagliato, è un eufemismo. Poco male in quella occasione, visto che i compagni di Berrettini mettevano in fila tutti i propri avversari ellenici, spedendo l’Italia alla finale di Sidney contro gli USA.

Per quanto riguarda l’atto conclusivo della competizione, non c’è storia: l’Italia di Santopadre perde 4-0 e gli Stati Uniti trionfano, guidati da Fritz, che vince il proprio match contro il nostro numero 1 con un doppio tie break.

Passano pochi giorni ed è subito tempo di Slam. Agli Australian Open Berrettini è dato in discreta forma, anche alla luce delle prestazioni in United Cup non del tutto negative nonostante le sconfitte appena citate contro Tsitsipas e Fritz. Berrettini esce di scena subito, a causa di un primo turno-trappola contro Andy Murray e di un match point non sfruttato dal nostro portacolori sul 5-4 del quinto set.

Tra non ben precisate voci di infortunio e la delusione del primo turno agli AUO, passano ben 40 giorni prima che Berrettini torni in campo.

Succede all’ATP 500 di Acapulco, dove l’inizio è anche questa volta incoraggiante, visto che arrivano due vittorie di fila, contro Molcal al primo turno, arresosi sotto nel punteggio e contro uno dei fratelli Ymer, Elias, sconfitto nettamente due set a zero. I problemi tornano a manifestarsi ai quarti di finale contro il numero 8 del mondo Rune: il giocatore romano è costretto ad abbanondare la scena a causa di un infortunio a inizio secondo set, quando il norvegese è già avanti 6-0/1-0.

Una decina di giorni dopo Berrettini è chiamato all’esordio al primo turno di Indian Wells e l’impegno non dovrebbe essere proibitivo, visto che dall’altra parte della rete c’è il numero 103 del mondo, il giapponese Taro Daniel, che però si impone 6-3 al terzo.

Il match si gioca l’undici marzo e da quel momento scoppia una polemica sulla sfera tecnica, privata e pubblica del nostro giocatore.

La preparazione frettolosa

Uno dei fattori che potrebbero aver condizionato l’inizio di stagione opaco di Matteo Berrettini, è stata, come sottolineato dallo stesso campione azzurro all’indomani della sconfitta di Indian Wells, la preparazione non ottimale al sorgere del 2023.

Matteo ha provato a spiegare che dopo gli infortuni a catena della scorsa stagione, tra cui quello più grave che lo ha costretto all’operazione alla mano destra che venne effettuata proprio di questi tempi, rimettersi in corsa senza effettuare una preparazione perfetta, non può originare dei risultati immediati e, con un calendario così fitto di impegni soprattutto nei primi mesi dell’anno, un fisico come il suo ha bisogno di tempo per rimettersi perfettamente in moto.

I numerosi stop del 2022 non hanno di certo aiutato a mantenere una condizione quanto meno accettabile per la parte finale della scorsa stagione e chi ha giocato a tennis sa perfettamente che non è possibile riprendere a certi livelli quando provi a uscire da una situazione spinosa come quella che ha passato Berrettini dalla scorsa primavera.

Per questo motivo si parla più di condizione che di infortuni. Essa si ritrova riprendendo a prendere confidenza col campo e con la racchetta, sfidando i giocatori migliori e il ritorno ad una condizione ottimale, passa anche per questo tipo di sconfitte.

Ma è abbastanza palese che ci sia dell’altro.

Nuovi infortuni?

Ancora una volta è stato lo stesso Berrettini a mettere in chiaro che le sconfitte di questo inizio 2023 hanno poco a che vedere con potenziali ed eventuali nuovi infortuni.

Si è parlato di una noia al piede dopo il torneo di Napoli di ottobre, problema e voci corroborati dall’infortunio alla coscia patito nel match contro Rune ad Acapulco ed esploso improvvisamente senza che nessuno si fosse accorto di niente fino a quel momento.

L’entourage dell’attuale numero 23 del mondo, Santopadre in primis, si sono affrettati a prendere posizioni concordi con quello che ha dichiarato il loro assistito, tanto che nessuno ha più parlato di problemi fisici.

Peraltro appare una teoria supportata da ciò che si è visto in campo contro Daniel ad Indian Wells, dove la sconfitta è stata originata soprattutto da più di un errore di carattere tecnico del nostro giocatore, che per, almeno visibili, problemi di natura atletica e fisica.

Troppi errori

Ci riferiamo soprattutto ai dati del match, che denotano tutta una serie di imprecisioni alle quali Berrettini non ci aveva abituato. Sono stati in tutto una cinquantina gli errori non forzati da parte del romano, un dato preoccupante che sfocia nel buio più assoluto se emerge che ben 30 di questi errori sono arrivati di dritto, il colpo più prezioso ed efficace.

Probabilmente è vero anche che qualche episodio non ha messo il match in discesa per il nostro portacolori, ma la bassa percentuale di prime di servizio, un 55% che rappresenta il punto statistico più basso di questo 2023 è un altro campanello d’allarme, se non una sirena, come ha scritto Bertolucci in un recente tweet.

Media e cuore

Sempre di questi tempi, nel 2022, cominciavano a girare voci sulla separazione dalla compagna “storica” di Matteo, Ana Tomljanovic, un episodio che pose al centro delle cronache rosa il nostro tennista, comunque sempre restio a parlare in pubblico delle sue relazioni e della sua vita fuori dal campo in generale.

Certo è che l’esposizione mediatica di un giocatore conosciuto in tutto il mondo e seguito con piacere dall’universo femminile, deve fare i conti con la concentrazione di un ragazzo che oltre ad essere un campione è prima di tutto un uomo con i propri punti di forza e le proprie debolezze.

Ultimamente Berrettini si è detto dispiaciuto dalle reazioni dei social, alcune delle quali fin troppo provocatorie, visto l’argomento trattato. Non è ormai più un mistero la relazione con la splendida showgirl Melissa Satta, peraltro anch’essa difesa a spada tratta da Matteo, che l’ha definita “una persona che mi fa stare bene“.

Ma più in generale è tutto il mondo social a preoccupare Berrettini, travolto da accuse da parte di hater che non perdono occasione a stigmatizzare ogni piccolo intoppo che si presenta durante il percorso della sua carriera.

Il prezzo da pagare per la notorietà è sempre comunque molto alto, ma raggiungere un equilibrio dentro e fuori dal campo, è ovviamente una priorità di ogni campione che si rispetti.