Vai al contenuto

Dopo due finali in cui forse è mancato un pizzico di pathos in più, ma durante le quali il tasso tecnico riscontrato è stato comunque di altissimo livello, i vincitori dell’ultimo Slam della stagione hanno un nome e un cognome: Carlos Alcaraz e Iga Swiatek.

Vediamo i promossi e i bocciati dello US Open 2022.

Carlos Alcaraz: Voto 9

La partita di Carlos Alcaraz contro Jannik Sinner ai quarti di finale è una specie di manifesto trionfale del tennis del futuro. Abbiamo assistito ad un match, il quinto di una serie che ai più suona come infinita, la quale ha visto due dei campioni che ci aiuteranno ad amare questo sport da qui ai prossimi 10/15 anni.

Titolo meritato, pochi dubbi. Lo spagnolo, adesso sul trono del mondo anche in virtù dell’approdo al vertice della classifica ATP, ha dato l’impressione di essere insuperabile da chiunque. I movimenti verso tutte le parti del campo con questi piedi che sembrano alati, sono un balsamo per chi ama ed ha amato i veri artisti della racchetta. Non è tanto la velocità del baby fenomeno iberico, quanto la coordinazione con la quale esplode i propri colpi anche in situazioni d’emergenza.

Nella semifinale contro Tiafoe, lo spagnolo ha preso di tutto, una sequenza di recuperi tra il terzo e il quarto set, di ineguagliabile efficacia. Imprendibile.

Frances Tiafoe: voto 8

Era dato in grandissima forma poco prima dell’inizio del torneo, ma la cavalcata di Frances Tiafoe in questa edizione degli US Open, era impronosticabile.

Prima della semifinale al cardiopalmo vinta al termine della quale si è arreso al vincitore del torneo, lo statunitense aveva inanellato una serie di vittorie nettissime senza concedere nemmeno un set tranne che a Rafael Nadal agli ottavi. Kubler, Schwartzman e Rublev si sono tutti arresi in tre set. La spinta del pubblico a stelle e strisce è stata qualche volta un po’ esagerata e fuori dal limite della correttezza. Tiafoe ha finito la benzina al quinto set della semifinale contro Alcaraz, ma per il resto è stata una camminata trionfale. Black mamba.

Casper Ruud: voto 8

Da più parti si attendeva la definitiva consacrazione di un altro esponente della Next Generation, Casper Ruud e, se anche non è arrivato il successo soffiatogli da Alcaraz, il norvegese è un altro che ha disputato un gran bel toneo, eliminando il russo Khachanov ( 7,5 ) in semifinale al quarto set.

Per il giocatore nordico, adesso numero 2 del ranking, la vittoria della svolta è stata quella che gli ha permesso di passare alla seconda settimana, contro Tommy Paul al termine di una battaglia di 5 set, mentre è stata eccezionale la prova di forza offerta contro Matteo Berrettini. Fino a questo punto della stagione sono 44 le vittorie di Ruud a fronte delle 16 sconfitte, oltre ai tre titoli vinti di Gstaad, Ginevra e Buenos Aires. A un soffio dalla perfezione.

Matteo Berrettini: voto 6

L’azzurro, dopo il ritiro da Wimbledon, era atteso da una prova di altissimo livello in quel di New York e non ci si attendeva una resa di quel tipo contro Casper Ruud.

Una sconfitta senza mezzi termini che pone degli interrogativi anche di livello tecnico. Manca ancora qualcosa a Berrettini per eccellere contro i più grandi con una certa continuità? Contro il norvegese si può perdere, certo, e probabilmente quella dei quarti di finale è stata una giornata storta in cui nulla è andato bene, ma lo staff tecnico del campione romano di dovrà porre qualche interrogativo per non incappare altre volte in episodi di quel tipo.

Inoltre Berrettini aveva faticato anche nei turni precedenti contro Grenier, Murray e, soprattutto, Davidovich Fokina. Irriconoscibile.

Jannik Sinner: voto 7

Va da sé che il match point non concretizzato da Jannik Sinner al quarti di finale contro Alcaraz, è stato con ogni probabilità lo spartiacque tra un torneo positivo e uno che poteva finire in trionfo.

Come scritto qualche paragrafo prima, quella partita ha messo a dura prova le coronarie di buona parte dei tifosi italiani e spagnoli e uno tra i due doveva vincere. La testa del nostro giocatore sembra essere una delle più centrate in assoluto e non è certo un episodio di questo tipo che segnerà la carriera dell’altoatesino. Provaci ancora, Jan.

Daniil Medvedev: voto 5

L’assenza di Djokovic ne aveva fatto il favorito senza se e senza ma, eppure qualcosa è andato storto per Daniil Medvedev, che ha così perso una marea di punti ATP ( difendeva il successo dell’anno scorso ), retrocedendo al quarto posto.

La sconfitta contro Kyrgios è stato l’ultimo atto del torneo del russo agli ottavi di finale, troppo presto per l’uscita del favorito. Da rivedere.

Rafael Nadal: voto 5

Non sarà stato certo il pubblico a rovinare il torneo di Rafa Nadal, abituato a questo tipo di tonnare che lo vedono impegnato contro il padrone di casa di turno. Certo, il delirio collettivo che ha invasato gli spettatori dell’Arthur Ashe, spaventa chiunque, ma di Nadal hanno impressionato soprattutto le dichiarazioni di fine partita, quando ha parlato di “cose più importanti del tennis” che lo aspettano a casa.

A più di qualcuno queste parole non sono piaciute, anche perché se Nadal ha dato tanto al tennis, è anche vero che il tennis ha dato tanto a Nadal, a prescindere dal fatto che egli si riferisse alla famiglia. Magari sono state dettate dal nervosismo del post partita, in parte giustificato. Speriamo che non siano un segnale di un ritiro anticipato rispetto al previsto. Deludente.

Iga Swiatek: voto 8

Per quanto riguarda le signore, peschiamo dal mazzo la vincitrice del torneo, la numero 1 del mondo Iga Swiatek.

Tornata ai fasti della prima metà della stagione, la polacca ha rimesso le cose in ordine in quel di New York, dopo la sconfitta al terzo turno di Wimbledon e una serie di tornei non proprio positivi. La resistenza della Jabeur ( 7,5 ) in finale, non è stata strenua, ma la Swiatek è apparsa decisamente più a suo agio e tecnicamente più forte.

Anche a livello mentale la Swiatek sembra avere qualcosa in più di tutte le sue avversarie. Basterebbe fare cenno ad Aryna Sabalenka ( 7 ), anche questa volta travolta dalle insicurezze in corso di partita, che non le permettono di raggiungere i risultati che tecnicamente potrebbe centrare. Se è vero che il limite è il cielo, la Swiatek ha tutte le carte in regola per avvicinarcisi. Super campionessa.