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Una ventina di giorni di grandissimo tennis che ha tenuto incollati ai propri teleschermi e devices tutti gli appassionati di tennis internazionale, hanno prodotto il vincitore, Novak Djokovic che, dopo l’eliminazione di Carlitos Alcaraz in semifinale, sembrava non avere più avversari degni di questo nome.

Casper Ruud è stato un rivale onorevole, che ha conquistato la sua terza finale ad uno Slam, la seconda consecutiva al Roland Garros, per uscirne per l’ennesima volta con un pugno di mosche.

Ma ecco, se vi fa piacere, il voto per alcuni dei protagonisti del torneo.

Novak Djokovic Voto 9,5: il mostro dei videogiochi

Non chiedete a chi ha scritto questo articolo di spiegare a fondo la mancanza di quel mezzo punto che servirebbe alla perfezione, probabilmente dovuto al fatto che la perfezione non esiste, perché tutto si può migliorare, ma il serbo visto a Parigi appare ancora lontano anni luce dal poter giocare alla pari coi migliori. In senso opposto… Sono i migliori a non poter raggiungere la sua dimensione. Nemmeno a 36 anni.

Casper Ruud Voto 8,5: pronto per vincere uno Slam?

Ne avevamo parlato in sede di presentazione della finale di domenica pomeriggio: per vincere con il serbo devi fare qualcosa di diverso, uscire dai tuoi schemi. Bene, per la sua terza finale Slam, Ruud si è presentato con la stessa lena e strategia dei tempi migliori e peggiori: fedele a sé stesso. Va da sé che rimane un’impresa difficile quella di snaturare il proprio gioco per uscire da tutte le sconfitte che il norvegese rimedia contro i mostri sacri del tennis mondiale soprattutto nelle parti finali dei tornei. È successo con Alcaraz agli US Open, con Nadal l’anno scorso in finale sempre a Parigi e in tutte quelle occasioni in virtù delle quali non ha mai vinto un Master 1000. Sarà un caso? Dall’altra parte fare due finali di seguito al Roland Garros, vanno considerate nel giusto modo, per cui tantissimo di cappello. Vincere dipende da tanti fattori, manca quello decisivo.

Alexander Zverev Voto 7,5: il ritorno dello zar tedesco

Lo si è aspettato per un anno intero, alle prese con le cure, la riabilitazione, il rientro in palestra e successivamente in campo. Una registrata al suo celestiale rovescio, una condizione fisica che probabilmente è mancata in semifinale e tutta una serie di segnali positivi che ce lo hanno restituito molto vicino a come lo avevamo lasciato 12 mesi fa al termine della sua uscita dal campo in lacrime nel match contro Nadal. Certo, i cinque titoli del 2021 sono un lontano e sbiadito ricordo, ma quest’anno il tedesco ha giocato 36 partite vincendone 21. Bentornato.

Carlos Alcaraz Voto 8: crampi preoccupanti

Lo si è detto fin dalla fine del suo torneo: il problema muscolare che ha colpito Carlos Alcaraz nella semifinale contro Djokovic non è una cosa normalissima. A quella età è raro, non unico, si badi bene, ma raro, che si smetta di giocare una semifinale, seppur importante, a causa di crampi. Non è ovviamente il caso di dare origini ad allarmismi di sorta, anche perché di casi simili ne abbiamo visto a bizzeffe. Ma anche prendere il problema sotto gamba non sarebbe una cosa corretta. Non dubitiamo che lo staff dello spagnolo saprà come affrontare la questione. Per il resto sarebbe stato bello godere per almeno altri due set di un Djokovic-Alcaraz alla pari.

Stefanos Tsitsipas Voto 6,5: bene, ma non basta

Se è vero come è vero che Stefanos Tsitsipas rimane uno dei giocatori che continua ad arrivare in fondo ai tornei, lo è altrettanto che la partita contro Alcaraz ha palesato una differenza di valori in campo a tratti sconcertante. Il campione greco ha inanellato tutta una serie di vittorie convincenti allo Stade Roland Garros, terminate senza lasciare nessun set ai propri avversari, eccezion fatta per il primo turno passato al termine di 4 set combattuti contro Vesely, un robusto avversario per un esordio ad uno Slam. Ma cedere così di schianto seppur contro un Alcaraz che in condizioni fisiche perfette rimane quasi imbattibile, non è un simpatico campanello d’allarme.

Tomas Martin Etcheverry Voto 8,5: il ricambio argentino

Negli ultimi anni abbiamo più di una volta ammirato le mirabolanti imprese del minuto terraiolo che ha fatto impazzire buona parte del circuito ATP quando si è trattato di giocare sulla superficie argillosa, Dieguito Schwartzman, Voto 6, peraltro tornato pimpante a Parigi alla luce dei due turni passati contro Zapata Miralles e Borge, out al terzo da Tsitsipas, da oggi il popolo argentino può sperare nelle prestazioni di TM Etcheverry, che agli Open francesi si è spinto fino ai quarti di finale, eliminato da Zverev. Il prototipo perfetto della superficie lenta, ma interpretata in modo moderno, senza badare troppo alle regole di gioco da fondo campo. Lo aspettiamo alle conferme di fine anno.

La truppa italiana Voto 7: troppo bello per essere vero

I primi due turni di questo Roland Garros ci avevano fatto ben sperare dopo le vittorie in serie che i nostri giocatori ci avevano regalato allo start dell’edizione 2023. In prima battuta solo Cobolli e Cecchinato ci hanno provato senza successo, peraltro opposti rispettivamente ad Alcaraz e Van Assche.

Ma le vittorie di Arnaldi, Voto 6,5, contro il quotato Galan, Voto 4, di un redivivo Fognini, Voto 7,5, che ha battuto Auger-Aliassime con disarmante facilità, per poi eliminare Kubler ed uscire dall’austriaco Ofner, Voto 8, di Andrea Vavassori, Voto 7,5, che da qualificato ha battuto la testa di serie numero 31 Kecmanovic e di Zeppieri, Voto 7,5, che ha eliminato Bublik, ennesimo 5, al primo per poi fermarsi contro Ruud, fanno ben sperare per un futuro luminoso del tennis italiano.

Discorso diverso meritano i nostri tennisti di punta. Jannik Sinner, Voto 4,5, ha cannato il secondo turno contro il tedesco Altmaier, Voto 7 che successivamente si è fermato al terzo turno contro Dimitrov, Voto 7,5. Una prova abbastanza deludente dell’altoatesino che ha salutato troppo presto la compagnia.

Lorenzo Musetti era dato in gran forma e in effetti si è trasformato in schiacciasassi fin da subito, estromettendo dai giochi Ymer, Shevchenko e Norrie, tutti in tre set, prima di farsi fare l’uovo tre volte da Alcaraz. Per l’azzurro un 7,5 in attesa di poter competere anche con i Top 10… e non manca tanto.

Lorenzo Sonego, Voto 7,5, ha come caratteristica principale quella di lottare su ogni punto e così è stato anche al Roland Garros, dove, dopo le vittorie dei primi turni contro Shelton, Humbert e Rublev, si è arreso a Karen Khachanov, Voto 8,5, che a sua volta ha incontrato Djokovic ai quarti di finale.