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Nel tardo pomeriggio di ieri, domenica 15 maggio, si sono disputate le due finali del Master 1.000 e WPT 1.000 di Roma, che ha fatto capo agli Internazionali d’Italia.

Il torneo ha messo in evidenza il gran rientro di Novak Djokovic, vincitore del tabellone maschile e la conferma della giocatrice che sta sbaragliando il campo nel settore femminile, Iga Swiatek.

Come per il finale di tutti i tornei più importanti, ecco le pagelle dei protagonisti della manifestazione capitolina, in vista del Roland Garros in partenza a Parigi proprio in questi giorni con le qualificazioni maschili e femminili.

Iga Swiatek 9

Che la Swiatek fosse la tennista sulla quale accendere i riflettori sulla terra rossa romana, era cosa abbastanza chiara fin dal primo turno degli Internazionali del Foro Italico, ma la semplicità con la quale sta distruggendo qualsiasi avversaria, su qualsiasi superficie quest’anno, ha dell’incredibile.

La polacca è una vera e propria schiacciasassi, che sta lasciando solo le briciole alle rivali che trova per strada. Ennesima dimostrazione di forza da parte della numero 1 del mondo, che sta dimostrando a tutti di avere una marcia in più rispetto alle altre.

Anche a Roma sono arrivate 5 vittorie di seguito, contro Ruse, Azarenka, Andreescu ( Voto 6 ) , Sabalenka ( 5,5 ) e Jabeur, tutte in due set e tutte con un dominio che non si vedeva dai tempi della migliore Serena Williams.

La differenza qui sta tutta nella tecnica e non nella potenza, con un gioco completo e lineare che lascia poco spazio alle avversarie.

Devastante.

Novak Djokovic 8

C’è chi lo dava finito, chi pensava potesse avere tutte le difficoltà del mondo dopo un periodo in cui ha giocato a singhiozzo e chi credeva ad una brutta figura fin dai primi turni.

Niente di tutto questo. Il numero 1 del mondo si è ripreso con prepotenza la scena più importante del tennis internazionale maschile e, con essa, lo scettro di giocatore da battere.

Anche per il serbo è stata una sorta di cavalcata trionfale che ha rimesso in difficoltà tutti avversari di primo livello, dal sempre pericoloso e ostico Karatsev, al redivivo Wawrinka, passando dal talentuoso Auger Alliassime ( 6,5 ), battuto ai quarti di finale, fino al norvegese Casper Ruud ( 7 ), arresosi solo in semi.

E poi il capolavoro in finale, dove Djokovic non si è arreso al greco Stefanos Tsitsipas nemmeno quando le cose si sono messe malissimo all’inizio del secondo set, quando la forza mentale del numero 1, gli ha permesso di recuperare il gap di un break per poi chiudere al Tie Break col punteggio di 7/5.

Mostro finale dei videogiochi

Ons Jabeur 7,5

La travolgente verve tecnica, atletica e fisica della Swiatek in finale, non deve farci perdere di vista ciò che la tunisina Ons Jabeur ha fatto negli ultimi tempi.

Anche qui dobbiamo scomodare la testa della nord africana, capace di rimettere in sesto due partite che sembravano scappate via e con loro la possibilità di approdare alle parti calde del torneo.

Contro Maria Sakkari ( 6 ) e Daria Kasatkina, la Jabeur ha raddrizzato due match che la vedevano sull’orlo del baratro al secondo set contro la giocatrice greca, sconfitta poi al terzo per 6/1 e nella terza e decisiva frazione contro la russa, che è andata a servire per il match nel decimo gioco del terzo e che ha buttato alle ortiche anche un match point.

La finale di Charleston, la vittoria di Madrid e questa nuova entusiasmante avventura di Roma, hanno permesso alla tunisina di approdare al numero 6 del ranking mondiale, con buone possibilità di minacciare il quinto della Kontaveit.

Ora arriva il Roland Garros, ultimo atto della stagione su terra, che ci dirà di più sulle condizioni della Jabeur, apparsa non al meglio in finale a Roma.

Da seguire

Daria Kasatkina 7

Con un pizzico di sangue freddo in più su quel match point sul 5-4 contro la Jabeur, staremmo parlando di una prodigiosa sorpresa che a Roma non si vedeva da tempo.

La giocatrice russa Daria Kasatkina, ha finalmente dimostrato a se stessa di poter competere con le migliori al mondo, raggiungendo le semifinali al torneo romano e con esse la posizione numero 20 del ranking WTA.

Fin dal primo turno, quando ha spazzato via una come la Zidansek ( 5 ), si era capito che la russa avrebbe potuto sparigliare le carte del WTA 1000 di Roma. Ma la spinta definitiva è arrivata contro la canadese Fernandez, battuta al terzo al tie break, match che ha preceduto il vero capolavoro di Daria, il successo in due set sulla Badosa. Un pizzico di fortuna contro la Teichmann ai quarti, fermata da un problema agli addominali e costretta al ritiro e la partita contro Jabeur, di cui vi abbiamo già dato conto.
C’è da scommettere che Kasatkina non si fermerà qui.

Lieta sorpresa

Stefanos Tsitsipas 7

La valutazione verso di lui avrebbe potuto rivelarsi ancora più alta, se la finale contro Djokovic avesse avuto un responso diverso.

Quel secondo set alla fine del quale Tsitsipas si è fatto recuperare nonostante fosse avanti prima 4-1 e poi 5-2 sul numero 1 del mondo, non farà dormire sonni tranquilli all’attuale numero 4, almeno fino a quando non comincerà lo Slam parigino.

Ma con tutti gli acciacchi che sembrano non lasciare in pace il campione greco, la finale di Roma potrebbe dare una bella svolta alla sua stagione.

Non va dimenticato, infatti, il risultato della semifinale, che rappresentava a tutti gli effetti la rivincita dei quarti di finale di Madrid, dove Zverev ebbe la meglio su quello che dovrebbe essere uno dei più frequenti avversari da qui alla fine delle carriere dei due giovani campioni.

Concentrato

Alexander Zverev 6,5

Per chi gioca ai massimi livelli ormai da tempo, uscire da una semifinale di un torneo così prestigioso come quello di Roma, non è mai una gran bella notizia, ma dopo le mille peripezie che Alex Zverev ha attraversato negli ultimi mesi, la finale di Madrid e la semi di Roma, rappresentano un ottimo trampolino di lancio per tornare a vincere un torneo importante.

Quella che sembra essere un’eterna rivalità tra due giocatori che abbiamo imparato a conoscere fin dagli albori delle loro carriere, assicura linfa vitale a noi appassionati di tennis.

Per Zverev segnali positivi che arrivano anche dalla leggerezza con la quale ha passato le prime tre partite contro Baez, De Minaur e Garin.

Caparbio.

Stan Wawrinka 6,5

Dopo le prime due uscite ufficiali a vuoto, che per sua stessa ammissioni sarebbero servite a mettere a punto alcuni tasselli per il suo rientro ai massimi livelli, lo svizzero dal rovescio dorato Stan Wawrinka, ha cominciato a macinare a Roma.

Rispetto al Challenger di Marbella, sconfitto da Ymer in due set e a Montecarlo, dove si è arreso in tre set a Bublik in entrambi i casi al primo turno, Wawrinka ha dimostrato una condizione decisamente migliore in quel di Roma, dove ha messo all’angolo, seppur in tre set, gente del calibro di Opelka ( 5 ) e Djere ( 5 ).

Dello svizzero continua a stupire la capacità di non uscire mai dal match, anche quando le cose si mettono male. Se la condizione fisica dovesse tenere per più giornate, ci sarà da fare i conti con il redivivo “The Man”.

Bentornato!

Rafael Nadal 5

Lo straordinario inizio di stagione di Rafael Nadal, non può essere dimenticato. Questa deve e dovrà essere la prefazione di un libro che è ancora molto lontano dalla sua conclusione, almeno fino a tutto il 2022.

Allo stesso tempo, però, non sarebbe corretto evitare di stigmatizzare un torneo, anche se forse è giusto parlare di un match singolo, che è stato del tutto deludente.

Il maiorchino ha il record di vittorie qui a Roma, esattamente come in tutti o quasi i major che si giocano sulla terra battuta e il corto circuito accusato contro Shapovalov ( 7 ) agli ottavi di finale, va analizzato sotto una lente di ingrandimento che riesca ad andare oltre gli eventuali problemi fisici che gioco forza Nadal dovrà affrontare da qui alla fine della stagione.

Lo start del 2022 ha ovviamente messo a dura prova il fisico di Nadal, vero e proprio dominatore dei primi mesi dell’anno.

La splendida rimonta nel secondo set, che aveva rimesso in parità il match sul 4-4 dopo lo 0-3 inflitto da “Shapo“, ha lasciato strascichi sulla restante parte del match e, dopo il servizio perso sul 5-6, Rafa non è più rientrato in partita.

Da rivalutare a Parigi