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Proprio nel momento in cui trascorrono i tre giorni di riposo tra i due tornei sul cemento che si giocano negli Stati Uniti, i Masters 1000 di Indian Wells e di Miami, è giunto il momento di fare un piccolo recap del primo dei due eventi, quello giocato in mezzo al deserto della California.

Lo facciamo dando i voti ai protagonisti del torneo di Indian Wells, partendo da chi sperava in un risultato completamente diverso.

Alexander Zverev voto 4

Dopo le racchettate alla postazione del Giudice di Sedia ad Acapulco e i severi provvedimenti presi dall’ATP, quasi tutti sospesi in via cautelare nel caso in cui Zverev non ricaschi in qualche azione fuori dagli schemi, il tennista tedesco ha dovuto ingoiare una sconfitta amarissima in quel di Indian Wells.

Testa di Serie numero 3, Zverev ha passato il primo turno senza giocare, per poi imbattersi sul ciclone americano Tommy Paul, uno che quando gioca di fronte al proprio pubblico, si esalta e ha già dimostrato di poter battere i Top Ten. L’attuale numero 4 del mondo ha avuto nel servizio la sua perfetta arma a doppio taglio.

Nel match contro Paul, a cavallo tra il secondo e il terzo set, ha conquistato qualcosa come 24 punti consecutivi, per poi cadere a causa di una coppia di doppi falli nel settimo gioco del terzo, buttando alle ortiche un vantaggio per 4-2 e finire per perdere il set decisivo al tie break, 7-2. Nervoso.

Daniil Medvedev voto 4,5

Tre settimane. Tanto è durato il regno dell’ormai già ex numero 1 del mondo, il russo Daniil Medvedev. Il passaggio del primo turno grazie ad un “Bye” e di un secondo morbidissimo contro Mahac dominato in due set, non sono bastati per tenere il primo posto del ranking ATP.

Lo scivolone contro il ritrovato Gael Monfils, non può essere spiegato solo attraverso il magico periodo del transalpino. Monfils non batteva un numero 1 al mondo dal 2009… Medvedev ha conquistato la cima della classifica il 28 febbraio corso, ma la sconfitta con Monfils richiede una lucida analisi da parte dello staff del russo.

Tra racchette spaccate, sconcertanti passaggi a vuoto e rotture prolungate, la testa dell’ex numero 1 al mondo necessita di una bella resettata, anche in virtù dell’approssimarsi del torneo di Miami, dove Medvedev ha sempre giocato decisamente meglio. Distratto.

Stefano Tsitsipas voto 5

Rimanere tra i Top 5 del mondo per tanto tempo, non è certo cosa facile per nessuno, ma chi staziona a lungo tra terzo, quarto e quinto posto, aspira a centrare il vertice della classifica ATP, come nessun altro. Il problema è che sembra che a giocatori del calibro di Zverev e Tsitsipas, manchi sempre un sabato per completare la settimana.

Anche a Indian Wells Tsitsipas, dato per completamente ristabilito dopo l’infortunio al gomito che lo ha penalizzato l’anno scorso, ha perso l’occasione di avvicinarsi alla vetta. L’uomo dell’avverso destino, questa volta risponde al nome di Jenson Brooksby, talento emergente di un’assetata schiera statunitense che da troppo tempo non produce un Top 5.

La permanenza nel torneo del campione greco, era già stata messa a dura prova nel secondo turno contro Sock, giunto a due soli punti dalla conquista della vittoria. Discontinuo.

Matteo Berrettini voto 5,5

Uno sfortunato Jannik Sinner, fermato da una fortissima influenza che gli ha impedito di scendere in campo contro Nick Kyrgios al quarto turno, è appena uscito anche dalla Top Ten, undicesimo. Resiste al sesto posto Matteo Berrettini, ma dietro si fanno sentire e non poco.

Anche il tennista romano si è fermato agli ottavi di finale per mano di Kecmanovic, molto bravo ad approfittare dei passaggi a vuoto del nostro numero 1, ma con all’attivo un solo approdo ai quarti di finale di IW, nel 2019 e grazie al ritiro di Nishioka.

Anche per Berrettini conta la condizione fisica, apparsa anche in California non ai massimi livelli. Il leitmotif della partita contro Kecmanovic è stato lo stesso delle partite in cui Matteo non è al massimo della forma: cercare fiducia nei propri colpi migliori, ma con la netta sensazione e consapevolezza di non riuscire a tenere testa agli avversari che hanno la pazienza di scambiare a lungo da fondo campo senza cercare i vincenti.

Speriamo in una condizione migliore a Miami. Rivedibile.

Carlos Alcaraz voto 7

Che il tennista spagnolo sia quello che tra i “new generation” stia interpretando meglio le partite del circuito professionistico, era già carta conosciuta. Adesso, colui che tutti considerano il vero successore di Nadal, sta dimostrando che il limite è il cielo.

Messo alle strette il suo “maestro” per antonomasia, in una semifinale che ricorderemo a lungo più per le folate di vento, che per il tennis proposto sul campo, Alcaraz è ormai a pochi passi dal poter aspirare oltre a ciò che già di buono sta facendo vedere in questi mesi. Facile pronosticare una carriera luminosa, teste e braccia così, alla sua età, se ne vedono ben poche. Inceneritore di tappe.

Rafael Nadal voto 8,5

La delusione della finale contro Fritz rischia di cancellare il clamoroso cammino di Nadal in tutto il torneo di IW. Ma sarebbe ancora più sbagliato dimenticarsi delle 20 vittorie di seguito raccolte durante questo scorcio iniziale di 2022. Un inizio di stagione così, il maiorchino, non lo aveva mai ottenuto.

E a 35 anni si può parlare tranquillamente dell’ennesima strepitosa prova di forza di un campione che solo tra decenni capiremo che tipo di spettacolo possa aver offerto al pari degli altri due mostri sacri coi quali ha combattuto nel nuovo millennio. E senza i problemi di respirazione in finale, chissà… Infinito.

Taylor Fritz voto 9

Un sogno che si avvera“, ha dichiarato Taylor Fritz alla fine della sua impresa contro Rafa Nadal in finale. Il suo staff medico ha parlato di “recupero miracoloso”, in virtù delle infiltrazioni alla caviglia per combattere un dolore lancinante che si era manifestato anche durante la semifinale contro Rublev, ma ripresentatosi alla vigilia del decisivo scontro con lo spagnolo.

Eppure la forza di volontà per andare a prendersi il primo Masters 1000 della sua carriera, in casa, a pochi kilometri dal suo luogo di nascita, è stata più forte. Bravo-bravissimo!