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La ridda di voci che ha accompagnato la pedissequa assenza di Roger Federer dai campi più nobili del circuito ATP, si è fatta sempre più insistente da qualche settimana a questa parte.

Va da sé che quando sta per terminare la stagione sulla terra battuta e sta per riprendere quella estiva sull’erba, il tema del rientro alle competizioni dello svizzero è ovviamente quello che tiene banco più di altri.

D’altronde il torneo di Wimbledon della passata stagione, da sempre indicato come il giardino di casa Federer, è anche l’ultimo evento durante il quale abbiamo avuto la fortuna di poter osservare il campione svizzero alle prese con una competizione seria.

Un anno senza il Re

Dopo essersi fermato a febbraio del 2020 dopo un match di esibizione contro Rafa Nadal, Federer aveva deciso di provare a salvaguardare il proprio corpo al termine di un 2019 piuttosto intenso.

Con i 40 anni ormai alle porte, l’ex numero 1 del mondo, aveva capito che spremere sempre di più le proprie energie in giro per il mondo, sarebbe stato deleterio per pensare di partecipare anche ai soli 4 slam della stagione.

La sua fu una sporadica apparizione sul cemento di Doha nel febbraio del 2021, dove ebbe la meglio al primo turno su Evans, per poi perdere in tre set da Basilashvili.

Si pensava ad un rientro in pianta stabile, ma Federer rimase fuori dai giochi fino al successivo 18 maggio, quando provò le sue stesse forze nel torneo di casa, a Ginevra, dove perse da Andujar destando comunque una discreta impressione sulla sua condizione fisica.

Decise di prendere parte al Roland Garros, dove riuscì a qualificarsi per la seconda settimana, mettendo in riga Istomin al primo, Cilic al secondo e Koepfer al terzo turno, ma non si presentò al match degli ottavi di finale contro il nostro Matteo Berrettini.

I tifosi avevano dunque un buon motivo per provare a sperare nel loro beniamino con la stagione sull’erba ormai in arrivo.

Pochi giorni dopo Federer si presentò ad Halle, in Germania, per preparare Wimbledon e, dopo una complicata vittoria su Ivashka, dovette abdicare a favore di Auger-Aliassime, vincitore in tre set.

Sull’erba amata di Wimbledon, Federer si presentò in grande spolvero, eliminando Mannarino al primo turno, col francese penalizzato da un problema fisico che lo costrinse ad abbandonare all’inizio del quinto set.

Poi si liberò, nell’ordine, di Gasquet, Norrie e Sonego, ma si arrese al polacco Hurkacz ai quarti di finale con il netto punteggio di 6/2-6/7-6/0.

Il problema al ginocchio

Da quella partita, Roger Federer non è più tornato in campo in un torneo ufficiale.

In questi ultimi 10 mesi si sono susseguite tantissime voci rispetto ad una sua definitiva dipartita dal mondo del tennis giocato, ma mai nulla di ufficiale è trapelato dal suo staff in ordine ad un suo ritiro.

Adesso che la stagione sull’erba sta per riprendere, non erano in pochi a sperare in suo addio in grande stile, magari proprio a Wimbledon durante questa estate.

Il problema che lo ha tenuto lontano per così tanto tempo dai campi da tennis è, ormai lo sanno tutti, la condizione del suo ginocchio destro. Tra operazioni chirurgiche, ben tre e fisioterapia atta a provare a riprendere l’attività agonistica, Federer ha dovuto subire una sorta di calvario che dura ormai da un paio di anni.

Nel 2021 Federer ha giocato 13 partite ufficiali, vincendone 9 fino all’ultima rullata contro Hurkacz di cui vi abbiamo appena dato conto.

La terza operazione in poco più di un anno e mezzo, è arrivata a poche settimane dal KO contro il tennista polacco.

Per uno sportivo ai massimi livelli come lui, che compirà 41 anni il prossimo agosto, le riabilitazioni all’indomani di un intervento delicato e per giunta reiterato ad una articolazione così importante per un tennista come il ginocchio, possono presentare più di una complicazione.

Federer potrebbe tornare a Wimbledon?

È stato lo stesso campione svizzero a mettere in chiaro qualche settimana fa che si sarebbe ripresentato alle competizioni ufficiali solo nel momento in cui il suo corpo avesse risposto presente senza il minimo dubbio sulla tenuta per un match ai massimi livelli.

Si sono così rincorse parecchie voci su una sua eventuale partecipazione addirittura al French Open, ma le cose non andranno così.

Seppur Federer abbia partecipato a sole due delle ultime sei edizioni del torneo più importante di Parigi, la riabilitazione a seguito dell’intervento chirurgico dell’anno scorso è tutt’altro che conclusa. Ma non è tutto.

Per “il Re” sembrerebbe piuttosto remoto, almeno nelle intenzioni, un eventuale rientro a Wimbledon, per cui anche la stagione sull’erba, quest’anno, è fuori dalla portata dello svizzero.

Il desiderio maggiore sarebbe quello di presentarsi a Flushing Meadows per gli US Open 2022, se non altro per capire cosa e come un tennista professionista della sua età e, soprattutto, della sua determinazione, possa riuscire a dare al termine di una carriera come la sua.

È sempre stato lui stesso a dichiarare che non muore dalla smania di dover e voler conquistare e giocare un’altra finale del Grande Slam, ma non per questo tutti noi non stiamo aspettando un suo rientro almeno per vederlo ad un primo turno, anche di un torneo meno nobile di uno Slam.

Le tre date papabili per il rientro di Federer

Ci sono tre appuntamenti ai quali Federer potrebbe partecipare intorno alla fine di questa estate.

Intanto il già citato Flushing Meadows, ultimo Slam dell’anno, che parte il 29 agosto.

A settembre c’è la Rod Laver Cup, alla quale Federer vorrebbe partecipare insieme al suo amico/nemico di sempre, Rafael Nadal. La manifestazione si gioca a Londra a fine settembre.

Un mese più in là ci sarà l’appuntamento del quale Federer parla ormai con insistenza, lo “Swiss Indoors” di Basilea, dove è invece praticamente certo che lo svizzero sarà presente, dal 22 al 30 di ottobre.