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Il campo centrale del Lindler Family Tennis Center di Mason, Ohio, diventa per oggi una sorta di enclave italiana. Vi si giocheranno infatti le finali dei due singolari del Cincinnati Open: quella maschile con Jannik Sinner ancora protagonista, quella femminile che vedrà Jasmine Paolini giocarsi il titolo.

Sinner troverà il rivale di sempre Alcaraz, con una nuova finale che li vede protagonisti prima di quella che tutti sognano, all’imminente US Open. Paolini cerca invece di sigillare il suo status di top 10, vincendo quello che sarebbe il terzo Premier 1000 in carriera.

Sinner-Alcaraz, nemici-amici da record

Partiamo con un record, l’ennesimo raggiunto da Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. I due sono solo la quinta coppia dell’era moderna a giocarsi una finale su tutte e tre le superfici, nell’arco di una singola stagione. Dal 1990 ci erano riusciti solo Stefan Edberg e Boris Becker una volta e i Big 3 per altre tre volte (Federer e Nadal nel 2006, Djokovic e Nadal nel 2011 e Djokovic e Federer nel 2015).

Questo dato inizia a dare la misura sulla grandezza dei due dominatori attuali, che tuttavia sono ancora nella fase ascendente delle rispettive carriere.

Ognuno ha ormai caratteristiche ben definite ma ciascuno con il suo divenire. Sinner è di una solidità spaventosa e capace di ritmi insostenibili al resto del genere umano tranne proprio Alcaraz. Dal canto suo, lo spagnolo è capace di punte di qualità e di completezza tecnica anche superiori all’italiano, ma dall’altra parte ha delle altrettanto ben note fragilità da un punto di vista tattico e dei saliscendi emotivi che lo rendono incline ancora a troppi passaggi a vuoto.

Detto ciò, la rivalità Sinner-Alcaraz è il meglio che potesse capitare al tennis, perché ognuno non vede l’ora di sorprendere l’altro con qualche aggiustamento rispetto all’ultima volta.

I due campioni sono arrivati a Cincinnati dopo un mese di stacco totale dalla finale di Wimbledon che li aveva visti impegnati con l’azzurro trionfatore. Sinner è arrivato al torneo un po’ imballato ed è parso anche più falloso del solito in diversi frangenti, compresa la semifinale con Atmane in cui comunque ha saputo elevare il rendimento nei momenti che contano, come da copione.

Alcaraz è sembrato invece più pronto ma, contrariamente all’azzurro, ha lasciato per strada due set seminando qualche dubbio. In tal senso, Sinner è stato finora una sorta di medicina perfetta contro il deficit di attenzione, per Alcaraz, più di quanto sia accaduto viceversa. Cosa significa? Che l’iberico ha bisogno di extra stimoli che contro Sinner trova sempre, mentre Sinner ha una solidità mentale maggiore, ma in Carlitos trova comunque il miglior contraltare possibile per la cosa che gli preme sempre più di ogni altra cosa: migliorarsi.

Jasmine Paolini: battere il tabù Iga per cementare la top 10

A proposito delle superfici su cui si gioca il tennis professionistico, Jasmine Paolini si trova oggi di fronte a un bel rebus. Nei cinque precedenti contro Iga Swiatek ha sempre perso, raccogliendo solo un set nelle BJK Finals dello scorso novembre, sul sintetico indoor. Per il resto, la polacca ha sempre dominato l’azzurra che non è mai arrivata a 4 tra il sintetico outdoor dello US Open 2021 (6-3 6-0 al 1° turno), la terra del Roland Garros 2024 (6-2 6-1 in finale) e l’erba di Bad Homburg 2025 (6-1 6-3 in semifinale).

In precedenza, Swiatek aveva battuto Paolini anche in un altro match sulla terra, a Praga nel 2018. L’aspetto preoccupante è proprio questo dominio netto indipendentemente dalla superficie, che come è noto conta molto meno nel tennis femminile rispetto a quello maschile, ma non è un dato banale.

L’altro aspetto interessante è la salute psicofisica, che ha visto entrambe in notevole difficoltà nei tempi recenti. Iga Swiatek ha avuto il problema della squalifica per doping a complicare un equilibrio personale non ottimale, situazione che ha comportato un progressivo quanto macroscopico smarrimento della sua dimensione da top player. Wimbledon ha rimesso le cose a posto, mettendo peraltro fine al dubbio sulla sua reale competitività lontano dalla terra battuta.

Jasmine Paolini aveva invece il fardello di un 2024 quasi troppo bello per essere vero, ma che vero lo era eccome, come veri e tanti erano i punti da difendere in questo 2025. Le difficoltà sono puntualmente arrivate ed è giunto anche l’inatteso divorzio dallo storico coach Renzo Furlan. Jasmine ha cercato di voltare pagina affidandosi allo spagnolo Marc Lopez, ma il sodalizio è durato pochissimo. Oggi l’italiana è affiancata da Federico Gaio, insieme all’amica e compagna di doppio Sara Errani che la segue ovunque. I risultati sembrano confortanti, visto che l’azzurra ha ritrovato la capacità di soffrire e anche il sorriso, che sembra un dettaglio irrilevante ma è indice di una serenità interiore che sembrava persa e oggi è ritrovata. Jasmine Paolini è pronta a fronteggiare un’avversaria che le ha sempre lasciato le briciole.

Sinner-Alcaraz e Swiatek-Paolini: quando si gioca e dove vederle

Il Campo Centrale del Lindner Family Tennis Center, sede del Cincinnati Open, vede il programma del final day iniziare alle 15 locali (le 21 italiane) con la finale del singolare maschile, Sinner-Alcaraz. Al termine, e non prima delle 18 locali (la mezzanotte italiana) ci sarà la finale del singolare femminile Swiatek-Paolini.

Entrambi gli incontri saranno visibili, per abbonati, su Sky Sport, detentore dei diritti sull’evento che verrà trasmesso su Sky Sport Uno e Sky Sport Tennis. La finale femminile verrà trasmessa anche in chiaro su SuperTennis (canale 64 del DTT e 212 del bouquet di Sky). Per lo streaming, sempre per abbonati tranne la app SuperTennis per Swiatek-Paolini, le opzioni sono SkyGO, NOW Tv e SuperTennix.