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Il sogno di vedere un nostro connazionale alla finale degli Australian Open 2022 si è infranto alle prime luci del mattino di venerdì 28 gennaio sotto i colpi di uno strepitoso Rafa Nadal.

Il maiorchino ha avuto la meglio su Matteo Berrettini, sconfiggendolo in quattro set, 6-3/6-2/3-6/6-3.

Troppo Nadal per Berrettini

Sceso in campo con la convinzione dei tempi migliori, Rafa Nadal ha cominciato l’incontro come meglio non avrebbe potuto, mettendo subito pressione al suo avversario e salendo immediatamente 3-0, alla luce del servizio perso dal romano nel secondo gioco del primo set.

La strategia dello spagnolo è stata chiara fin dalle prime battute: variare il gioco su tutti gli angoli del campo, senza insistere troppo sul rovescio del nostro numero 1, a differenza di ciò che avevano fatto, con risultati alterni, i due precedenti avversari di Berrettini, Monfils e Carreno-Busta.

Questo ha permesso all’ex numero 1 del mondo, di non concedere l’adattamento al colpo peggiore del suo rivale, arma che, al contrario, Nadal ha utilizzato con molta più frequenza con il protrarsi del match nei set successivi.

La prima frazione di gioco è così scivolata via senza ulteriori break, con un Nadal sempre più in fiducia, che ha aperto il secondo set ancora meglio rispetto a quello di apertura. Nadal è volato 4-0, strappando il servizio al romano in due occasioni, fino al 6-2 di fine parziale.

A quel punto Berrettini ha lasciato andare con più fiducia i colpi e, complice un leggero calo di Rafa, ha avuto maggiori possibilità di mantenere il match in equilibrio, almeno fino a quando non si sarebbe presentata l’occasione per strappare il servizio al suo avversario.

Essa è arrivata puntuale all’ottavo gioco, quando Berrettini ha trovato risposte più ficcanti e Nadal non ha conquistato alcun “quindici“, perdendo il servizio a zero, per poi fare lo stesso al nono game, grazie al quale Berrettini ha forzato la partita al quarto set.

Le cose sono andate lisce fino al fatidico ottavo gioco, coi due che non hanno concesso nessuna palla break al proprio avversario, prima che Nadal cominciasse a martellare sul rovescio dell’italiano, raccogliendo i frutti del lavoro di preparazione fatto fino a quel punto.

Il break colto da Nadal è risultato decisivo e la partita si è chiusa nel gioco successivo.

Le statistiche del match

Più di un addetto ai lavori aveva pronosticato un match difficile per il campione romano, soprattutto se Nadal avesse servito con una certa continuità e profitto la prima di servizio.

Il maiorchino ha servito col 69% di prime palle, portando a casa 51 dei 70 punti potenziali, il 73%, quando la sua prima è rimasta in campo.

Le percentuali del romano rispetto a questo fondamentale, sono state simili, ma la differenza l’ha fatta la seconda di servizio. Berrettini ha vinto solo 15 punti sulle 34 seconde, per un 44% che reclama ancora adesso vendetta. Dal canto suo, Nadal ha portato a casa il punto 20 volte su 32, per un 63%, che fa buona parte della differenza.

A questo dato va associato il numero delle palle break: ben 8 concesse dal romano di cui 4 trasformate in punto da Nadal, il quale ne ha invece concesso 2 di cui una salvata, entrambe, peraltro, nello stesso gioco, l’ottavo del terzo set.

Sono stati 14 gli ace di Berrettini, a fronte dei 5 di Nadal, ma un’altra differenza importante l’hanno fatta gli errori non forzati, ben 39 quelli commessi dal nostro tennista, rispetto ai 19 di Nadal.

Nadal vola in finale e può scrivere 21!

Dopo una ventina di stagioni da professionista, Nadal si è ancora una volta issato sulla cima di un torneo del Grande Slam, in attesa di conoscere il suo avversario per la finale di domenica mattina.

Al rientro dall’infortunio al piede che lo ha tenuto lontano sei mesi dai campi di gioco e un recente attacco di Covid che avevano messo in dubbio perfino la sua tenuta fisica a questi Australian Open, a 35 anni il maiorchino è tornato ancora una volta a ruggire.

Con un gioco molto meno aggressivo rispetto alle sue annate migliori, Nadal raggiunge così la sua sesta finale al torneo di Melbourne, facendolo attraverso strategie di gioco che durante il suo cammino si sono rivelate vincenti in virtù di un adattamento maggiore al gioco degli avversari.

Nella finale di domenica mattina, Nadal avrà l’occasione di conquistare il suo titolo Slam numero 21, con la possibilità di rompere il pareggio che lo vede appaiato a 20 successi, stesso numero di Djokovic e Federer.