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Il dado è tratto: le due finali del torneo di Madrid in campo maschile e femminile, hanno il nome dei loro protagonisti e siamo pronti a godercele tra oggi e domani.

Tra gli uomini continua inesorabile la marcia di Carlitos Alcaraz, anche ieri protagonista di una vittoria senza sconti e senza discussione, questa volta contro Borna Coric che ci ha provato ma senza successo a scardinare il muro avversario, ma ritrovandosi contro i frigoriferi scagliati dallo spagnolo.

Ben più equilibrata la semifinale della parte bassa che ha visto in serata scendere in campo Struff e Karatsev, con il primo vincitore di una maratona conclusasi 6-4 al terzo.

Alcaraz schiacciasassi, Struff col cuore

Utilizzando una frase molto cara a Barbara D’Urso, la vittoria di Jan-Lennard Struff sul suo avversario di ieri sera Aslan Karatsev è arrivata con le unghie, con i denti, ma soprattutto con il cuore, spinto da una settimana precedente da mille e una notte e un percorso che difficilmente dimenticherà.

Basti pensare che i due si erano affrontati per le qualificazioni di questo stesso torneo, con la vittoria di Karatsev che però non aveva estromesso definitivamente Struff, ripescato come Lucky Loser e autore di un percorso senza sconfitte fino alla rivincita andata in scena ieri sera.

Sì, perché i due si sono ritrovati contro, evento raro, ma non certo unico, dopo essersi scontrati due settimane fa prima dello start del tabellone principale, alle qualificazioni. La rivincita è andata al giocatore tedesco, che ha messo a referto un piccolo record: Struff è il primo giocatore a partecipare ad una finale Master 1000 da LL, mai nessuno vi era riuscito prima.

Nell’altra semifinale giocatasi nel pomeriggio, Alcaraz si è ancora una volta imposto da par suo, lasciando in tutto sette giochi a Borna Coric, eliminato col punteggio di 6-4/6-3.

Il numero 2 del mondo ha messo al muro fin da subito il campione croato, il quale è stato bravo a rimanere sempre con la testa nel match, ma la maggiore spinta atletica e la solita incredibile esplosività dei colpi, hanno indirizzato ben presto il match dalla parte del campo occupata dallo spagnolo.

Un’ora e 41 minuti di gioco danno un’ulteriore appiglio a chi ha visto un match quasi a senso unico, ma se non bastasse, alcuni dati del match vanno analizzati con la lente di ingrandimento.

Ne prendiamo uno solo a caso, quello della percentuale di punti conquistati con la seconda di servizio, il 65% contro il 42% del croato. Il servizio, infatti, è un colpo poco considerato dai detrattori del baby fenomeno iberico, che ha vinto anche il 71% dei punti quando è entrata la prima.

Domani la finale alle 18,30.

Oggi la finale femminile tra Swiatek e Sabalenka

Gli appassionati di tennis non si perderanno, quindi, la finale tra Struff e Alcaraz, ma per non passare un sabato totalmente digiuni di tennis, a occupare l’ennesimo pomeriggio in compagnia dei campioni del torneo di Madrid, ci penseranno le femminucce, due in particolare, quelle impegnate a giocare la finale, come si diceva un tempo, in gonnella.

Iga Swiatek sfiderà a partire dalle 18,00 di oggi, sabato 6 maggio, la sua principale rivale di queso ultimo periodo di gare, quella Aryna Sabalenka che è apparsa piuttosto pimpante e sicura dei suoi mezzi nel torneo iberico.

Le due giocatrici sono al comando della classifica WTA, anche se la Swiatek sembra intenzionata a mantenere la vetta del ranking per tanto tempo ancora.

La campionessa polacca è alla sua seconda presenza al torneo di Madrid, dopo quella di due anni fa quando venne sconfitta dalla Barty ai quarti. La Swiatek è la prima giocatrice della sua nazione a centrare la finale di Madrid e potrebbe essere la terza a vincerlo da numero 1 al mondo, dopo Safina e Serena Williams.

Dopo la sudatissima ma comunque meritata vittoria contro Maria Sakkari, la Sabalenka si presenta a questa finale con la speranza di vendicare il recente smacco di Stoccarda, dove la Swiatek, non più di un paio di settimane or sono, ha sconfitto la giocatrice bielorussa in finale 6-3/6-4, sempre sulla terra battuta.

Più in generale lo scontro titanico tra queste due campionesse del circuito WTA, nonostante la giovane età della giocatrice polacca, 21 anni contro i 25 della Sabalenka, si è ripetuto già qualcosa come 8 volte e questo pomeriggio sarà la nona sinfonia che sembra avere qualcosa di diverso dalle precedenti occasioni che hanno visto 6 volte la Swiatek uscire vittoriosa dal campo.

Sabalenka ha dimostrato di avere raggiunto finalmente una situazione mentale centrata e ben indirizzata verso gli obiettivi, anche se l’esame Swiatek richiede una concentrazione e tutta una serie di accorgimenti non necessari con avversarie di altra risma.

Sarà una bellissima finale e la si potrà vivere in diretta su Sky Sport a partire dalle 18,00.