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Mancano poco meno di 6 mesi e mezzo al ritorno in scena di uno dei tornei live più spettacolari di sempre. Un evento ricco, perché di fatto è un high-roller da 25.000 dollari di buy-in ma con un field enorme. E al tempo stesso emozionante, perché riunisce professionisti, semi-pro e giocatori amatoriali all’interno della stessa sala.

La pokeroom “brick and mortar” è quella del Baha Mar Resort di Nassau, alle Bahamas. Il torneo è il PSPC.

Sono passati quasi tre anni dalla prima – e finora unica – volta di questo torneo sui generis.

Nel 2019, ci furono 1.039 partecipanti, per un prizepool di $26.455.500. 320 giocatori arrivarono a quell’appuntamento senza spendere nulla. Uno di loro, un fitness trainer di Barcellona con la passione per gli Spin&Go, trasformò il suo Platinum Pass, cioè il free ticket per il PSPC, in 5 milioni di dollari.

Poi è arrivata la pandemia e il sogno è stato messo da parte. Ora torna, con tanto di Road to PSPC.

Ramon Colillas, vincitore del PSPC 2019 (credits RIHL)

La serie di tornei con in palio i Platinum Pass (valore $30.000 ciascuno) ha preso il via già alla fine del 2019. Vale la pena ricordare che uno di questi è già finito nelle mani di un italiano: Simone Ferretti, che lo ha vinto a Nova Gorica.

Dopo il biennio pandemico, i Road to PSPC sono ricominciati nel giugno di quest’anno. Ad oggi sono andati in scena quattro tornei, ma ce ne sono molti ancora da giocare. Tra i quattro Platinum Pass assegnati, uno è finito nella mani di un altro giocatore del Belpaese.

Il nome non deve ingannare. Xavier Zuczkowski è italiano, anche se il cognome ha radici polacche. E’ quello del bisnonno che, dopo aver combattuto in Italia durante la Seconda Guerra Mondiale, si è sposato ed è rimasto a viverci.

Xavier è quindi la terza generazione degli Zuczkowski italiani e a fine gennaio 2023 volerà alla Bahamas grazie al Platinum Pass vinto a San Marino qualche settimana fa.

Già così Xavier Zuczkowski ha scritto un capitolo importante. Fra sei mesi avrà la possibilità di vivere il (suo) sogno e, magari, di regalare un momento di gloria al poker made in Italy.

Il talento per riuscirci ce l’ha.

Xavier Zuczkowski (credits Euro Rounders/Giochi del Titano)

Ciao Xavier e grazie per essere qui con noi. Per cominciare, ci racconti un po’ di te e di come sei arrivato al mondo del poker?

Un saluto a tutti gli amici di PokerStarsnews.it! Vivo a Civitanova Marche, ho 22 anni e da circa due gioco a poker per professione. In realtà ho scoperto il Texas Hold’em un bel po’ prima, osservando le partite di mio padre. E’ un appassionato, ma per lui il poker rimane un intrattenimento, un puro hobby. Io, invece, con il tempo l’ho trasformato in qualcosa di più. Ho iniziato a giocare online sui siti freemoney e poi, una volta maggiorenne, mi sono registrato su alcune piattaforme .it.

Come e quando hai deciso di diventare un professionista?

Prima di dedicarmi al poker da professionista, ho lavorato per due anni e mezzo nella cucina di un ristorante. Nel frattempo, però, ho continuato a fare pratica online e a capire meglio come si diventa un poker pro. Devo dire che le streammate dei player su Twitch sono state decisive: grazie a loro, mi sono reso conto che con il gioco avrei potuto viverci.

Così ho deciso di lasciare il lavoro. Gli stipendi accumulati sono finiti nel bankroll e per un anno ho fatto un percorso da autodidatta, giocando e studiando. Ho ottenuto alcuni buoni risultati, con i quali ho incrementato il bankroll. Ma per fare il salto di qualità è servito un coach: il mio livello si è alzato e da circa otto mesi gioco ad abi massimo sulle piattaforme .it.

Quali sono le tue specialità e che tipo di giocatore sei?

Gioco esclusivamente a Texas Hold’em e, da quando lo faccio per professione, mi dedico solo agli mtt online. Direi che sono un giocatore abbastanza aggressivo che punta molto sull’aspetto teorico-tecnico. Mi reputo una persona abbastanza metodica e meticolosa.

Il live non ti attira? Eppure a San Marino…

Da quest’anno in effetti mi sono aperto anche ai tornei dal vivo. Sono andato ITM un paio di volte: all’IPO di Sanremo e al Poker Summer Festival di Malta.

San Marino, però, è la mia prima vittoria in un evento live.

E che vittoria! Come si è svolto il tuo torneo e che tipo di field hai trovato?

Devo dire che il field era molto più morbido rispetto a quello che ho trovato a Malta, giusto per fare un confronto. Là c’erano molto più regular, ai tavoli del Road to PSPC ho trovato spesso giocatori occasionali, abituati al poker dei club.

Nonostante questo, a San Marino ho avuto un inizio difficile. Alla fine del Day1 avevo 62.000 chips, circa 12bb e solo 12mila in più dello stack iniziale. Quando mi sono seduto al tavolo per il Day2, ho mandato un messaggio ai miei amici: “raga, se faccio subito 2up vinco il torneo, altrimenti gioco l’HR!“. Mi è andata bene, nel senso che ho vinto il torneo! (ride, ndr)

Da lì in avanti non ho trovato grandi ostacoli ed iniziata la progressione verso il final table.

Xavier Zuczkowski (credits Giochi del Titano)

Parlaci dell’ultimo atto: tutto in discesa?

Il tavolo finale è stato abbastanza gestibile. Eravamo in due al comando, con parecchie chips in più rispetto alla media, ma Maurizio Migliorini non era aggressivo quanto me e quindi mi ha lasciato più margine di azione. E così siamo arrivati insieme all’heads-up, più o meno a pari stack. Lui si è portato avanti 17 a 5, anche perché nel testa-a-testa ha giustamente aumentato i giri. Io però riuscivo a leggerlo e alla fine questo mi ha premiato, insieme a un po’ di carte buone!

Il passaggio dall’online al live: che sensazione ti ha dato? Quale dei due è il più profittevole?

Sono due giochi differenti: nel live puoi essere bravo quanto vuoi a livello tecnico, ma l’esperienza è fondamentale. Nei primi tornei dal vivo ero totalmente perso: non c’è il software che ti aiuta con il conteggio dello stack, del piatto etc.. Insomma, servono tanti adattamenti. Però dopo ogni live sono tornato a casa ripensando agli errori ed elaborando strategie più corrette per il gioco. In altre parole, ho accumulato esperienza.

Per quanto riguarda i vantaggi, il field di certi eventi live è sicuramente meno impegnativo rispetto all’online, ma la varianza pesa maggiormente perché è più difficile da abbattere. Online invece riesci a contenerla perché puoi giocare molte più mani, puoi multitablare: per questo credo che, tra i due giochi, l’online sia quello più profittevole.

Ciononostante, fra pochi mesi ti vedremo impegnato nel PSPC, un torneo live unico nel suo genere: che sensazione ti dà tutto questo?

Vincere il Platinum Pass è qualcosa che non ti aspetti, che lascia nella tua testa un mix di emozioni e di sensazioni nuove. Tanta soddisfazione per prima cosa, poi ho cominciato ad immaginare quello che troverò. Oltre al torneo in sé e alla speranza di fare risultato, c’è tutto il contorno di giocatori famosi, lo show, le Bahamas, cose che non capita di vivere tutti i giorni.

Cosa ti aspetti a livello di prestazione personale?

Naturalmente voglio dare il massimo, ma solo il fatto di non dover sborsare nulla grazie al Platinum Pass toglie molta pressione. Certo, una volta in sala l’emozione ci sarà, eccome, però io vado a Nassau senza fare troppi castelli in aria: è già un traguardo esserci, quello che verrà sarà un di più!

Ciò non toglie che cercherò di prepararmi al meglio, seguendo i miei metodi. Farò qualche altro live, però la maggior parte del lavoro sarà fatto a livello teorico.

Anche sognare però non costa nulla. E allora sbilanciati: cosa fai se vinci?

Domanda difficilissima! Ci ho pensato, ho sognato ad occhi aperti, ma non ho trovato una risposta precisa. Solo una sensazione: quella di tanta libertà finanziaria che potrebbe trasformare il poker da professione in hobby. Mi godrei la vita girando il mondo e partecipando ogni tanto a qualche bel torneo. Ma solo “for fun”.

Immagine di testa: Xavier Zuczkowski con il direttore del casinò Giochi del Titano (credits Euro Rounders/Giochi del Titano)