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Anche se le feste di fine anno sono passate, gennaio rimane un periodo con serate che si trascorrono volentieri guardando un film in tv.

Purtroppo le novità per chi cerca qualcosa a tema poker sono poche e, almeno secondo noi, abbastanza deludenti. La pellicola più recente è il Collezionista di Carte di Paul Schrader. Un film che parla di temi sociali ed esistenziali importanti, ma pochissimo di poker.

E anche i precedenti Runner Runner, Mississipi Grind e Molly’s Game – per quanto quest’ultimo sia di qualità nettamente superiore agli altri – vedono il poker vero da una distanza quasi siderale.

Insomma, Rounders resta ineguagliato. E lo stesso vale per gli altri classici dedicati a questo gioco (trovate una lista qui) che riescono a raccontare il mondo del poker in maniera più specifica. Ma probabilmente li avete già visti.

Serve allora un’alternativa: quella offerta dai documentari sul poker. Si tratta di produzioni minori, per lo più disponibili solo su YouTube, ma possono essere la scelta giusta per chi vuole fare un’immersione nella storia del poker e nel mondo che lo circonda.

Quelli che seguono sono i nostri suggerimenti.

Nosebleed (2014)

Quando è uscito nel 2014, Nosebleed di Victor Saumont è stato accolto in maniera eccezionale. Si tratta di un documentario indipendente e a basso budget, prodotto da un regista che ha studiato a lungo il mondo del poker.

I personaggi principali sono due giocatori professionisti francesi: Sebastien “Seb86” Sabic e Alex “Alexonmoon” Luneau. La narrazione segue il loro viaggio a Las Vegas verso le World Series of Poker, che rappresenta un diversivo rispetto alle partite cash game high stakes online a cui sono abituati. Sabic e Luneau si dimenticano presto della telecamera e il loro viaggio assume diverse svolte inattese. Il risultato è uno sguardo autentico sugli alti e i bassi dei giocatori di poker professionisti, come mai nessuno li aveva inquadrati prima.

Trovate Nosebleed solo su YouTube.

One of a kind: The rise and fall of Stu Ungar

Riconosciuto unanimemente come il miglior giocatore di gin rummy e di no limit hold’em di tutti i tempi, Stu Ungar era una vera forza della natura, sin dal suo esordio avvenuto verso la fine degli anni Settanta. Si diceva che fosse così forte nei tornei di gin rummy che molti casinò gli chiesero di non giocare, altrimenti nessun altro si sarebbe iscritto. Perciò passò al poker, incontrando più o meno gli stessi problemi.

Come suggerisce il titolo, tanto gloriosa fu l’ascesa nel poker di Ungar quanto lo fu la sua caduta esistenziale, dovuta alle dipendenze che il regista Al Szymanski documenta con grande delicatezza. Con l’aiuto dei vari Mike Sexton e Nolan Dalla, One of a Kind ci offre uno sguardo affascinante su una leggenda del poker, capace di vincere tre volte il World Series of Poker Main Event, prima di morire a soli 45 anni.

Il documentario è disponibile su YouTube.

Nota: da non confondere con il film High Roller: The Stu Ungar Story (2003). Anche questo è da vedere, nel caso non lo aveste ancora fatto.

KidPoker

Come Ungar prima di lui, Daniel Negreanu è esploso sulla scena del poker come il giovane volto nuovo. Una storia che si meritava assolutamente un documentario. A questo hanno pensato Gary Davis e Francine Watson realizzando KidPoker, disponibile ora su Vimeo.

KidPoker porta gli spettatori a conoscere un viaggio personale, che inizia con la gioventù del futuro campione trascorsa in Canada. Dalle partite di biliardo a Toronto, Negreanu arriva al poker high stakes e al primo braccialetto WSOP, conquistato a soli 23 anni.

Immagine credits PokerStars/Daniel Negreanu

Grinders (2011)

Sono sempre stato molto bravo a poker, ma ora provo a viverci“. Il film maker Matt Gallagher prova a trasformare quello che una volta era un hobby proficuo nella sua fonte principale di introiti.

Gallagher naviga tra i club underground di poker nella sua Toronto, cercando di vincere “un paio di grosse mani” e tornare a casa con circa $500 a serata. Qui incontra una serie di personaggi caratteristici, giocatori e proprietari di club, tutti con vari livelli di ambizione e disillusione.

Incontra persino Daniel Negreanu, la cui carriera era iniziata nello stesso modo e nella stessa città, anche se poi la sua parabola lo ha portato ai massimi livelli. A parte il cameo di Negreanu, siamo di fronte a una visione non certo romantica di una nicchia del mondo del poker che quando fu presentata fu accolta freddamente dal pubblico.

Oggi potete guardarla come una sorta di “memento”: durante gli anni del boom, di persone come Gallagher ne esistevano davvero tante e, che piaccia o no, il suo documentario lo testimonia.

Disponibile su Amazon Prime.

All In – The Poker Movie (2012)

Questo film può sembrare un po’ datato ormai, ma include una collezione impressionante di interviste su tantissimi argomenti legati al gioco. Il periodo è quello del primo decennio del XXI secolo.

Diretto da Douglas Tirola, All In ebbe una diffusione limitata nel 2009. Ma quando il Black Friday sconvolse il poker nell’aprile 2011, i registi aggiunsero altre interviste e rielaborarono il film per incorporare quella parte nella storia. Nella primavera del 2012 il documentario uscì di nuovo. Se guardate il film oggi, vedrete che il film racconta non solo la storia del poker, compresa la crescita dell’online, ma difende quello che è un vero e proprio passatempo americano.

Decine di “personalità del poker” compaiono nel film, tra cui i Poker Hall of Famer Mike Sexton, “Amarillo Slim” Preston, Henry Orenstein, Tom McEvoy, Phil Hellmuth, Barry Greenstein, Scotty Nguyen, T.J. Cloutier, Daniel Negreanu e Chris Moneymaker. E ancora, Matt Damon, Jennifer Tilly, Mike Caro, il giornalista e scrittore di poker Nolan Dalla, Vince Van Patten (uno dei primi commentatori del poker in tv) e Brian Koppelman, co-sceneggiatore di Rounders.

C’è anche un segmento, piuttosto lungo e bello, che racconta la run di Moneymaker nel WSOP Main Event 2003. Vale la pena guardarlo, se non lo avete mai fatto. Lo trovate su Amazon Prime.

Foto di testa credits Grindersdocumentary.com