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Ci sono voluti 25 anni prima di assistere ad una vittoria italiana alle World Series Of Poker. A infrangere il tabù è stato Valter Farina, soprannominato il “Pioniere”, che nel 1995 si è aggiudicato il torneo di Limit Seven Card Stud da 1.500$ di buy-in, per una prima moneta di 144.600 dollari.

5 lustri non sono pochi, ma bisogna capire la ragione per un’attesa così lunga.

Fino all’inizio del nuovo millennio, di poker americano in Italia non se ne vede, o se ne vede molto poco. Da noi si gioca quasi esclusivamente a 5 Card Draw – o “poker all’italiana” – e a Telesina, un gioco assimilabile al 5 Card Stud.

Non sorprende quindi che a Las Vegas ci vadano pochi connazionali, in particolare quando si tratta di tornei. Ci va però Farina il quale, all’inizio degli anni ’90, lascia la sua natia Genova per dedicarsi al poker full time nella Sin City statunitense. Ha circa 37 anni (è un classe 1954), ma a poker gioca da almeno una decina, soprattutto nelle varianti stud e rigorosamente in formato cash game.

Nel 1993, sempre a Las Vegas, Valter Farina scopre i tornei di Seven Card Stud. Diciamolo subito in maniera chiara: non si tratta di un innamoramento profondo, quanto piuttosto di un’infatuazione. Una “scappatella” insomma, ma di successo.

Già un anno dopo, nel 1994, va a segno due volte alle World Series Of Poker. In entrambi i casi sono tornei di Seven Card Stud: prima chiude 7° nell’evento da $2.500 ($9.900 il suo payout) e poi si ripete in quello da $1.500, questa volta per $10.170 di ricompensa. Giusto per inquadrare il field, non numeroso ma di qualità, diremo che al final table dell’evento da 1.500 dollari Farina si lascia alle spalle J.C. Pearson, vincitore di un braccialetto e fratello del più famoso Puggy Pearson, e cede il passo a Mansour Matloubi (2°) e Johnny Chan (1°).

I tempi per assistere alla prima vittoria di un italiano alle WSOP sembrano essere maturi.

Credits Wikipedia

L’anno successivo Valter Farina si iscrive, insieme ad altri 240 giocatori, di nuovo al $1.500 Seven Card Stud. Le cose vanno subito per il verso giusto e l’italiano raggiunge senza troppe difficoltà il primo step: la zona ITM (last 16), dove si ferma invece Men “The Master” Nguyen (15°), il più titolato del gruppo.

Nella performance dell’italiano c’è una componente di destino. Farina gioca al meglio ma ci sono anche le carte a sostenerlo. E’ lo stesso player genovese ad ammetterlo in un’intervista per Italiapokerclub.com: “ho giocato benissimo ma sono stato molto molto fortunato perché per vincere un torneo di quel genere serve tanta tanta fortuna“.

La dea bendata non lo abbandona nemmeno al final table. Nella volata conclusiva, Valter Farina supera l’americano Steve Karabinas e regala all’Italia del poker il primo agognato braccialetto WSOP. Ci vorranno 11 anni prima di vederne un altro, quello vinto da Max Pescatori nel 2006.

Eppure, nonostante il successo in un torneo così importante, l’azzurro torna ben presto al primo amore: quello per il cash game. E parte di nuovo. Nei primi anni Duemila, Farina si trasferisce a Saint Maarten, nei Caraibi, dove ancora oggi si guadagna da vivere giocando a poker. Il suo raggio di azione si estende oltre l’isola e raggiunge i casinò di Guadalupa, Panama e Aruba.

Valter Farina in una foto recente. Credits Hibet Social

A livello professionale, il suo punto di forza rimane il tavolo di cash. Va però detto che il braccialetto vinto nel 1995 non è stata l’ultima apparizione di Valter Farina in un torneo di poker. Al contrario. Nel suo curriculum ci sono 20 piazzamenti a premio in eventi organizzati nell’area caraibica e altre 4 “bandierine” piantate alle WSOP. Il tutto per 256mila dollari vinti con i tornei, non solo di Stud Poker, anche di Texas Hold’em e Omaha.

Alle WSOP è andato a segno nel 2005, nel 2007 (due volte) e nel 2009. Da quell’ultimo in the money, Farina non è più andato a segno a Las Vegas, forse non ha nemmeno più preso parte alle WSOP. E’ passato parecchio tempo.

Al termine della già citata intervista, datata febbraio 2019, il professionista ha confessato: “Sto pensando che dopo tanto tempo potrei davvero tornare a Las Vegas, il focus sarebbe sempre sul cash game ma magari potrei partecipare agli eventi dedicati ai senior o ai supersenior visto che ormai ho 65 anni“.

Quell’anno non si è presentato alle WSOP. Poi c’è stata la pandemia. Adesso è in arrivo una nuova edizione del campionato del mondo di poker live e chissà se lo rivedremo in azione a Las Vegas.

Noi ce lo auguriamo, ma se così non fosse, se il genovese non avesse più voglia di tornei, andrebbe bene lo stesso. Quel risultato non ha bisogno di conferme: è entrato per sempre negli annali del poker azzurro grazie a Valter Farina, il “Pioniere“.

Foto di testa: Valter Farina (credits Italiapokerclub.com)