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Le World Series Of Poker 2024 sono finite una settimana fa, ma lo spettacolo offerto per quasi due mesi ha lasciato il segno. Il Main Event in particolare ha regalato grandi  emozioni, al punto che è rimasta la voglia di parlare del torneo principe della manifestazione. Non dell’ultimo, ma di uno del passato.

L’annata che abbiamo scelto è quella del 1988, così speciale da essere immortalata in un film di grande successo. Avrete sicuramente già indovinato ma, in caso contrario, ecco qualche indizio.

Petra (l’attrice olandese Famke Janssen) è appena entrata nell’appartamento di Mike (Matt Demon). “Era un po’ che non vedevo questo posto… è rimasto uguale“, dice lei. Mike è seduto sul divano e, nonostante Petra sia particolarmente avvenente, non si gira. La sua attenzione è completamente catturata dal televisore: “Shh, guarda, questo è il momento. Questa è la mossa…“. Petra si gira verso il televisore: sullo schermo ci sono Johnny Chan ed Erik Seidel impegnati una storica partita di poker.

Matt: “Osserva la pazienza. Il controllo. Lascia perdere che sia imperscrutabile, quello è un dono. Conosce molto bene il suo avversario ed è disposto a fare check fino alla fine, rischiando di vincere zero con quelle carte. E’ come se avesse già letto la trama. Ce l’ha in pugno“. A questo punto anche Petra è ipnotizzata dall’azione. Il suo sguardo rimane fisso sullo schermo, quando replica a Mike: “World Series del 1988, vero?

Esatto: quello è proprio l’heads-up del Main Event delle World Series Of Poker 1988, trasmesso in diretta da ESPN. Per chi invece non conoscesse Petra e Mike, il rimando è a Rounders, il film più visto sul mondo del Texas Hold’em, del quale Mike McDermott è il protagonista principale, mentre Petra è un personaggio secondario ma comunque importante.

L’action che i due osservano è l’ultima mano della partita tra Johnny Chan e Erik Seidel, quella che sta per incoronare il campione del mondo 1988. Ma chi sono Johnny Chan e Erik Seidel?

Si potrebbe semplicemente dire che sono due tra i giocatori di poker più vincenti di sempre. Johnny Chan (1957) – che in Rounders si concede anche un cameo con Matt Demon – è nato in Cina, ma è a tutti gli effetti cittadino degli Stati Uniti d’America dove si è trasferito con la famiglia all’età di 11 anni. A 21 lascia l’impiego nel ristorante di famiglia e gli studi universitari per trasferirsi a Las Vegas e intraprendere la carriera di giocatore professionista. Una cosa che gli riesce piuttosto bene: con i tornei dal vivo Chan ha accumulato finora 8,8 milioni di dollari. Nella sua bacheca personale sono esposti 10 braccialetti WSOP dei quali due sono titoli Main Event.

Johnny Chan (credits PokerNews)
Johnny Chan (credits PokerNews)

Erik Seidel (1959) è invece statunitense di nascita. Tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta, è tra i migliori giocatori di backgammon al mondo. Le sue abilità con pedine e dadi vengono ammirate al Mayfair Club di New York, dove però si gioca anche a Texas Hold’em. Seidel inizia ad appassionarsi al nuovo gioco, anche se la svolta decisiva arriva nel 1985 quando, dopo aver perso il lavoro di trader finanziario a causa del fallimento della società in cui era impiegato, sceglie di dedicarsi al poker in maniera professionale. Tre anni dopo, Seidel raggiunge il tavolo finale del Main Event WSOP.

Nonostante i 65 anni di età, oggi è ancora nella top 10 dei giocatori che hanno vinto di più in eventi live: quasi 48 milioni per il newyorkese che tra i suoi “gioielli” vanta 10 braccialetti WSOP, un titolo WPT (vinto nel 2008 al Foxwoods Poker Classic) e la splendida vittoria nel SHR da €100.000 di buy-in all’EPT di Montecarlo 2015, per una prima moneta da 2.015.000 euro. I suoi in the money hanno superato quota 400, con il primo che è datato 1988.

Erik Seidel (credits PokerNews)

Ma quando Chan e Seidel si sfidano per il titolo WSOP, il primo è un giocatore già affermato e di grande esperienza, campione del mondo in carica; Seidel, invece, è a tutti gli effetti un debuttante.

Veniamo all’azione. Johnny Chan da small blind sceglie di fare call con J♣9♣. Erik Seidel ha Q♣7♥ e decide di non rilanciare. Si va al flop: il dealer gira Q♠8♦10♥ e il campione del mondo in carica punta 40.000. Il suo giovane avversario rilancia con top pair fino a 90.000 e Chan, che ha floppato scala, decide di limitarsi al call. Lo slowplay ha inizio.

Il turn 2♠ toglie le ultime marginali possibilità di vittoria a Seidel che a questo punto è già drawing dead. Chan continua a tenere bassi “i giri” della mano con un check. Seidel questa volta non punta e l’azione si sposta al river.

L’ultima street porta un 6♦ che probabilmente convince Seidel di avere il punto migliore. Chan fa check per l’ultima volta, il player statunitense ne approfitta e decide di andare all-in. La trappola di Chan ha funzionato alla perfezione. Per il giocatore nato in Cina è un facile snap-call: la sua scala batte la coppia di donne di Seidel e gli consegna il secondo titolo consecutivo di Campione del Mondo di Poker.

Il famoso slow play di Johnny Chan ai danni di Erik Seidel nel Main Event WSOP 1988

Johnny Chan avrà la clamorosa chance di fare tripletta un anno più tardi, ma in quella occasione verrà fermato al secondo posto da un altro giovane di “buone speranze” (il nome? lo trovate qui). In ogni caso, con la vittoria del 1988 The Master è diventato il primo giocatore capace di conquistare 10 braccialetti alle WSOP e l’ultimo ad aver vinto due Main Event WSOP consecutivi.

Per Erik Seidel quel grande risultato è stato solo l’inizio di una sfolgorante carriera, anche se il 2° posto del 1988 resterà il suo miglior piazzamento nel torneo più importante delle WSOP. Almeno per ora.

Sia Chan che Seidel sono entrati nella Poker Hall of Fame: il primo nel 2002, il secondo nel 2010.

Foto di testa credits WSOP/PokerNews

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