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Nel corso degli anni Settanta le World Series Of Poker sono state l’arena quasi esclusiva dei giocatori professionisti. Per gli amateur c’era pochissimo margine, vuoi perché il divario tecnico era troppo grande, vuoi per le dimensioni dei buy-in.

D’altra parte i satelliti live per qualificarsi agli eventi sono nati proprio alla fine di quel decennio, grazie a una fantastica intuizione dell’allora manager della manifestazione, Eric Drache. Ma prima che potessero fare la differenza c’è voluto un po’ di tempo: quello necessario perché un qualificato – Tom McEvoy – diventasse campione del mondo (nel 1983).

E soprattutto negli anni Settanta non c’era ancora Internet con le piattaforme di gioco che avrebbero rivoluzionato il poker all’inizio del XXI secolo.

Se si osserva il Main Event WSOP tra il 1970 e il 1978, appare evidente come in quel periodo il campionato del mondo di poker avesse l’aspetto di una lobby piuttosto elitaria. Field da poche decine di partecipanti, con un record di 42 iscritti all’edizione del 1978, e tutti professionisti. 3 braccialetti li ha vinti Johnny Moss, 2 Doyle Brunson e uno a testa per Amarillo Slim, Walter Pearson, Brian Roberts e Bobby Baldwin.

Ma nel 1979 improvvisamente qualcosa cambia. Non troppo per quanto riguarda i numeri, nonostante 54 sia stato il nuovo record di entries, quanto piuttosto per il vincitore: Hal Fowler (1927-2000).

Perché il suo successo ha fatto la differenza rispetto al passato? Perché Hal Fowler era un dilettante e ha dimostrato che nel poker chiunque ce la può fare. Tutto questo senza Internet e prima della vittoria di Chris Moneymaker.

Hal Fowler (credits PokerNews)

Originario del Vermont, quando Hal Fowler si iscrive al ME WSOP 1979 per lavoro si occupa di public relations e mediazioni in quel di Los Angeles. Naturalmente conosce il gioco e anche piuttosto bene. Sarebbe assurdo pensare il contrario, visto che già l’anno prima aveva preso parte al Main Event ma era stato eliminato nel Day1 da Bobby Hoff. Semplicemente non si dedica al poker in maniera professionale.

Nel 1979 gli mancano però i fondi per il buy-in. A quelli ci pensa Benny Binion che gli “allunga” un prestito di 10.000 dollari. Altruismo, amicizia? E’ più probabile che l’inventore delle WSOP, da ottimo promoter del proprio business quale era, abbia visto qualcosa di buono nel giocatore amatoriale e soprattutto in una sua vittoria.

La scelta si rivela corretta perché Hal Fowler raggiunge il final table, dopo essersi lasciato alle spalle i vari Doyle Brunson, Robert Baldwin, Jack Strauss, Brian Roberts, Amarillo Slim e anche Betty Carey, prima donna iscritta a un ME WSOP.

Nel percorso verso l’ultima giornata, Hal Fowler è anche testimone della prima scala reale realizzata alle WSOP. Il protagonista è “LakewoodLouie che con K♦10♦ trova il board del record: A♦10♥Q♦J♦K♥. Anche questo è un primato esclusivo di quella edizione.

Tornando al protagonista della nostra storia, Fowler arriva al final table con l’acqua alla gola perché gli sono rimaste solo 1.700 chips. Nonostante lo short stack, riesce a recuperare e a raggiungere, dopo le eliminazioni di Crandell Addington e di Bobby Baldwin, la zona itm fissata per la prima volta a 5 left.

A questo punto escono in successione Johnny Moss, Sam Moon e George Huber. Rimangono solo il già citato Bobby Hoff e ovviamente Hal Fowler.

Bobby Hoff

L’heads-up inizia con Hoff avanti per 336.000 chips vs 204.000. Poco dopo l’una di notte, arriva la mano che cambia la situazione. L’azione è presa al flop: 9♣J♥7♦. Hoff, che ha in mano K♦6♦, decide di puntare forte in bluff ma Howler risponde con un call, confidando negli out per la scala a incastro e per il colore runner-runner grazie a A♦8♦. Gli out aumentano al turn, un 2♦. Hoff punta di nuovo ma il dilettante non molla. L’ultima carta, una Q♦ è un disastro per Hoff che pensa di avere chiuso il colore vincente e punta tutto. Howler non deve fare altro che chiamare con il colore nuts!

Il suo avversario è però un professionista tosto e, nonostante il colpo da quasi KO, resiste per altre due ore. Alle 3:00 Hoff ‘spilla’ una coppia di Assi e rilancia preflop. Fowler chiama con 7♠6♦. Il flop porta 5♥3♣J♠ e di nuovo l’amateur fa call con la speranza di trovare l’incastro al turn o che il suo avversario sia in bluff. Al turn si verifica la prima ipotesi: un 4♠ che completa scala per Fowler. Dopo il suo check, Hoff mette quello che resta ma non sa di essere già drawing dead: Hal Folwer chiama e vince il Main Event WSOP 1979!

La sua è la vittoria che nessuno si aspetta, nemmeno lui che rimane seduto sulla sedia per qualche minuto con espressione basita!

Benny Binion invece esulta perché ha puntato sul “cavallo” giusto: quello del dilettante che batte i professionisti nel torneo di poker più importante, una pubblicità fantastica per le WSOP!

Qualsiasi giocatore amatoriale adesso sa di avere una chance contro i professionisti”, dichiarerà lo stesso “patron” delle WSOP in un comunicato stampa prima delle WSOP successive (fonte assopoker.com). Tre anni dopo, nel 1982, al ME si iscriveranno 104 giocatori, quasi il doppio.

E che tempismo: dopo quella vittoria, Hal Fowler ha messo a segno soltanto quattro risultati, per quanto buoni. Purtroppo la ragione è legata ai numerosi problemi di salute che hanno condizionato la sua vita e infine condotto alla morte nel 2000, a 73 anni.

Il poker oggi lo ricorda soprattutto come il primo giocatore amatoriale divenuto campione del mondo di poker: un record che nessuno gli potrà mai togliere.