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A distanza di due anni e tre mesi, a Praga si torna a respirare aria di European Poker Tour.

L’ultima volta era stato nel dicembre del 2019, quando la tappa nella capitale ceca aveva chiuso la stagione regalando un colpo di coda emozionante: il secondo Main Event vinto da Mikalai Pobal con il quale il bielorusso ha eguagliato il record di Victoria Coren Mitchell.

Non sappiamo se quest’anno il giocatore bielorusso sarà presente. Eppure, nonostante la situazione difficile in cui versa una parte dell’Europa, a Praga la voglia di divertirsi giocando a poker non è mancata.

Mikalai Pobal (al centro)

Lo si è potuto vedere oggi nella pokeroom del casinò Kings, dove il Day1A dell’EPT Eureka (o National) ha registrato 694 entries, 70 in più rispetto al 2019. Un numero davvero inaspettato.

Il primo flight di qualificazione si è svolto sulla distanza di 16 livelli da 40 minuti ciascuno e stack di partenza da 30.000 euro. Il tutto a fronte di un buy-in di €1.100. La novità riguarda il Day1B (livelli da 30′) che è iniziato a 2/3 di giornata del Day1A e si è concluso a notte inoltrata. Day1C e 1D si giocano domani con lo stesso schema (40′ il C e 30′ il D).

Il Day1B ha raccolto altre 374 entries, portando il numero totale dei primi due flight a 1.068! E naturalmente ci sono già i qualificati al Day2: 159 complessivamente, 103 dal Day1A e 56 dal Day1B, tutti già in the money.

Il migliore in assoluto è stato il polacco Mateusz Szymanski che ha chiuso il Day1A con 606.000 chips in saccoccia. A quota 530.000 troviamo invece il chipleader del Day1B, l’olandese Daniel Lakerveld. Tra i big names svetta quello di Dominik Panka. Il professionista polacco, vincitore di un braccialetto WSOP (online) e del PCA Main Event 2014, ha imbustato 508.000 gettoni, quarta posizione nel chipcount unificato in coabitazione con l’argentino Alejandro Lococo.

Andrei Ricci (credits PokerNews=

E gli italiani? Tanti, anzi tantissimi, a confermare la passione dei pokeristi nostrani per l’EPT praghese: 93 in tutto, dei quali 14 hanno già staccato il ticket per il Day2. Questo il chipcount “azzurro”:

Ettore Esposito 422.000, Andrea Ricci 392.000, Giacomo Tagliaro 270.000, Marco Levato 230.000, Francesco Delfoco 195.000, Fausto Tantillo 166.000, Leonardo Parmiggiani 163.000, Eros Calderone 141.000, Giuseppe Tarsia 133.000, Antonio Scalzi 126.000, Cosimo Sabatini 114.000, Andrea Virzi 103.000, Demetrio Caminita 86.000, Guido Presti 63.000.

Ancora una volta non si può fare a meno di sottolineare la costanza di Andrea Ricci. Il giocatore marchigiano – che abbiamo intervistato qualche tempo fa – continua a macinare risultati: 42 in tre anni (il 2020 è stato un anno senza tornei) per un milione di dollari vinti. Dall’inizio del 2021 ad oggi ne ha totalizzati 18, tra i quali un anello WSOPC e un 4° posto alle WSOPE, entrambi a Rozvadov, e la vittoria nell’IPO di San Marino.

Nel Day1A di ieri, Andrea Ricci ha dimostrato le sue grandi doti tecniche, sia quando si tratta di massimizzare l’incasso di chips sia quando è necessario difendere lo stack, elemento chiave in un torneo di poker. Vi proponiamo un’azione che probabilmente è stata decisiva per la sua permanenza nel Day1A.

L’azione è presa al turn, quando il livello è 400/800 bb ante 800 e nel piatto ci sono già circa 6mila chips. Il board recita 10♠A♣9♦10♦ e l’italiano punta 3.300. Il suo avversario, il qualificato francese Theo Bijaoui, chiama. Scende il river, un 10♦: Andrea Ricci betta 11.000 ma il francese, dopo averci pensato un po’, rilancia all-in per circa 50mila pezzi, circa il 70% dello stack di Ricci.

A questo punto l’italiano va in the tank. Ci pensa parecchio, quasi quattro minuti durante i quali cerca di carpire qualche informazione dall’avversario. Alla fine dichiara il fold. Anche se nel post-giocata il francese un po’ lo stuzzica in maniera simpatica (“Forse non avevo niente…”), Ricci rimane convinto della propria scelta. Al termine del livello ci ha confessato che la sua mano era buona così come era corretto il suo hero fold.

A proposito di mani… ecco la più caotica della giornata!

LA MANO DEL GIORNO

Più che di una giocata spettacolare, la mano del giorno è un pasticcio colossale. Una di quelle situazioni sfortunate che possono capitare quando sul tavolo ci sono tante chips da gestire, ma che poi per essere sbrogliata necessita di flessibilità e accettazione da parte di tutti i protagonisti.

Tra questi c’è Vincenzo Cotturri. Il torneo è appena al secondo livello di gioco (bui 100/100 bb ante 100) quando l’italiano apre da early position con 5♥4♥. Chiama il rumeno Carmen Zainescu da mid. Tutto sembra scorrere abbastanza liscio con un paio di fold fino a quando Oleg Bessaev piazza un raise da bottone.

L’azione torna a Cotturri che chiama e lo stesso fa Zainescu, entrambi con stack molto simili. Scende il flop: 7♥6♣10♥. Check-check dei primi due giocatori. Bessaev, che ha più chips di tutti, punta 2.600. A quel punto arriva l’instant shove di Cotturri, seguito dai call di Zainescu e di Bessaev. Allo showdown questi ultimi mostrano rispettivamente una coppia di 9 e A♠A♦.

Zainescu, il cui call è quantomeno discutibile, si trova con solo il 14,5% di chance, mentre Bessaev ha il 39%. Meglio di tutti, matematicamente parlando, sta Cotturri con la combo draw e un 46,5% di probabilità di chiudere il punto. Ha però bisogno di hittare uno dei suoi numerosi out.

Il turn J♠ non è quello giusto, ma il river 6♥ sì: Cotturi chiude il colore e incassa il pot.

E invece no, perché la dealer raggruppa tutte le chips di Cotturi e Zainescu e le consegna a Bessaev, pensando che la coppia di Assi sia vincente. E qui inizia la grande confusione perché gli stack non sono stati contati al momento dell’all-in. Zainescu tra l’altro si è già allontanato dal tavolo, consapevole di essere player out in ogni caso. In sostanza non è chiaro quanto spetti a Cotturi e se ci sia un side pot vinto da Bessaev.

Vincenzo Cotturri spiega le sue ragioni (credits Pokernews)

Intervengono un floorman e il direttore di sala. La ricostruzione dura venti minuti buoni ma alla fine si va comunque un po’ “a occhio”: Cotturi viene ripagato con una cifra vicina ad un triple-up, comprensiva anche del presunto side pot.

Salomonico?

Immagine di testa: Dominik Panka (credits PokerNews)