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Non sono mancate le soddisfazioni ma purtroppo neanche le preoccupazioni per i colori italiani nella giornata che ovviamente è stata monopolizzata dalla cerimonia che ha ufficialmente sancito l’apertura dei Giochi Olimpici Invernali di Pechino e che ha visto Michela Moioli sfilare davanti alla delegazione azzurra con il prestigioso ruolo di portabandiera cedutole da Sofia Goggia.

Partiamo dalla tegola che si è abbattuta sugli atleti dello slittino, con l’acclarata positività di Kevin Fischnaller, uno dei tre componenti della squadra azzurra al maschile: per lui le Olimpiadi sono già terminate e c’è naturalmente apprensione anche per i colleghi connazionali, vale a dire il cugino Dominik, in modo particolare (è il suo compagno di stanza), ma anche per Felderer.

Scatta la procedura di contatto stretto per i nostri: dovranno sottoporsi a due tamponi molecolari giornalieri e potranno continuare ad allenarsi in vista della gara ma in una sorta di isolamento, con la speranza che non arrivino sgradite novità dai test. Problemi legati al virus anche per Elena Curtoni, che a quanto si è appreso ha avuto un contatto stretto con un positivo che ha viaggiato vicino a lei: la sciatrice valtellinese dovrà sottoporsi allo stesso protocollo riservato agli slittinisti e incrociare le dita.

Le gare del venerdì

Venendo all’aspetto agonistico è stata condizionata dal forte vento la seconda prova della discesa maschile, che è tra l’altro cominciata con un’ora di ritardo proprio per le turbolenze. Che hanno condizionato la prova di alcuni atleti, rendendo così complesso capire esattamente chi sta meglio interpretando la pista.

Il miglior tempo lo ha comunque fatto registrare Kjetil Aamodt Kilde in 1’43″72. Il norvegese ha fatto meglio di 6 centesimi rispetto a Max Franz, mentre il canadese Broderick Thompson, partito con il numero 41, di centesimi di ritardo dal battistrada ne ha accumulati 20. Dominik Paris, staccato di 47 centesimi dal norvegese, è stato il migliore dei tre sciatori azzurri che si sono presentati al cancelletto di partenza: se giovedì è stato protagonista di una prova attendista questa volta ha forzato un po’ di più. Christof Innerhofer a 57 centesimi dal leader, ha di nuovo chiuso nella top-ten, questa volta in nona posizione, mentre Matteo Marsaglia ha accusato un cospicuo ritardo da Kilde: oltre un secondo.

Continua invece la bella avventura del doppio misto di curling, con la coppia formata da Stefania Constantini e Amos Mosaner che continua a mietere vittime: dopo i due successi nella prima giornata contro Stati Uniti e Svizzera, la veneta e il trentino hanno ottenuto altre due vittorie superando 11-8 la Norvegia e disintegrando poi la Repubblica Ceca con un 10-2 che si commenta da solo e che ha visto la compagine dell’est europeo non impensierire minimamente i rivali.

Ora è lecito sognare la qualificazione alle semifinali, un traguardo che al via della manifestazione cinese onestamente sembrava non essere alla portata dei nostri. Che invece sono in testa alla classifica parziale a punteggio pieno e stanno giocando a livelli altissimi. “Due vittorie che servivano e che sono davvero importanti per proseguire bene l’Olimpiade. Ora è necessario rimanere concentrati per dare il massimo anche nelle prossime sfide” ha sottolineato Stefania.