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Finito tutto. E tutto è pronto a ripartire, almeno la giostra del calcio giocato. Arrivederci, calciomercato. Quello invernale si è chiuso con il consueto mix di colpi di scena, operazioni lampo e trattative sfumate all’ultimo minuto. Forse più del passato. Del resto, gennaio è sempre un periodo particolare: c’è chi cerca di raddrizzare la stagione, chi punta a rinforzarsi per lo sprint finale e chi, invece, mantiene una linea conservativa.

Ma chi è, che l’ha vinto? Senza troppi indugi, diciamo subito chi – nella nostra opinione – ha fatto meglio di tutti: è il Milan di Ibrahimovic. E chi ha fatto peggio? Eh, scorrete qui in basso.

Promossi: chi ha sfruttato al meglio il mercato

Partiamo allora dai re del mercato. Dopo un periodo turbolento con contestazioni e malumori, il Milan ha ribaltato tutto nelle ultime ore del mercato. L’arrivo di Kyle Walker ha dato esperienza e qualità alla difesa, mentre l’attacco è stato rivoluzionato con Santiago Gimenez al posto di Morata e l’aggiunta di Joao Felix. Se il portoghese dovesse ritrovare la sua magia, potrebbe essere un colpo devastante. Bondo e Sottil completano un mercato che ha acceso l’entusiasmo dei tifosi rossoneri.

Il mercato del Como è stato poi da big. E sarebbe stato il miglior mercato senza l’exploit finale del Milan. Il club lombardo ha puntato forte su giocatori di esperienza e talento: Butez per la porta, Diao, Caqueret, Dele Alli, Ikoné, Valle e Vojvoda, fino al colpo Douvikas in attacco. Un mercato aggressivo per una squadra che vuole abbandonare le zone basse della classifica. Ora la palla passa a Fabregas.

E la Juve? A inizio stagione si parlava di un mercato invernale tranquillo, poi gli infortuni hanno cambiato i piani. Gli arrivi di Veiga, Kelly e Costa hanno dato respiro alla difesa, mentre il vero colpo è stato Kolo Muani, preso in prestito secco ma già decisivo con tre gol nelle prime due partite. Un mercato intelligente, che ha puntellato la rosa senza stravolgerla.

Chiudiamo la parte dei promossi con la Fiorentina. Grandi, ottimi colpi per la Viola, con Folorunsho e Pablo Marì a dare sostanza, mentre l’affare Nicolò Zaniolo e l’arrivo di Nicolò Fagioli dalla Juventus potrebbero rivelarsi mosse vincenti. La cessione di Cristiano Biraghi e l’addio a Ikoné e Sottil fanno capire che Palladino ha un’idea chiara di gioco e la società l’ha assecondato.

Bocciati: chi ha fallito il mercato

Considerate le premesse e le promesse, il voto peggiore va al Napoli. L’addio di Kvaratskhelia per 70 milioni avrebbe dovuto portare a un grande acquisto per sostituirlo, ma alla fine è arrivato solo Noah Okafor, in uscita dal Milan. Garnacho e Comuzzo erano obiettivi concreti, ma alla fine De Laurentiis ha preferito non investire. Conte si aspettava rinforzi di ben altro livello e il rischio è che le mancate operazioni possano pesare nella corsa scudetto.

In fondo alla classifica pure del mercato, il Monza di Galliani. C’erano aspettative diverse per i brianzoli, ma gennaio è stato deludente. Castrovilli, Palacios, Urbanski e Akpa Akpro non bastano a colmare le partenze pesanti di Maldini, Bondo e Djuric. La lotta per la salvezza si complica. Cessioni dolorose pure per l’Hellas Verona. Verrebbe da dire: nuova proprietà, vecchie abitudini. L’addio di Belahyane alla Lazio all’ultimo minuto ha lasciato un vuoto difficile da colmare. Tengstedt è un’incognita e Valentini è ancora tutto da scoprire. Serviva qualcosa di più.

I rimandati del mercato di gennaio

Per l’Inter, il minimo indispensabile. Non servivano grandi acquisti e la società ha operato di conseguenza. L’arrivo di Zalewski ha già lasciato il segno con un assist nel derby, ma ci si aspettava qualcosa in più. Le cessioni di Buchanan e Palacios in prestito sono operazioni intelligenti, ma i nerazzurri hanno preferito mantenere un profilo basso.

L’Atalanta s’incastra invece tra certezze e qualche dubbio. L’infortunio di Lookman ha spinto la Dea a puntare su Daniel Maldini, un acquisto interessante ma tutto da valutare. Posch si inserirà nella difesa, ma la cessione di Zaniolo lascia qualche perplessità. Un mercato discreto, ma senza squilli.

Per la Lazio, niente infamia e senza lode. Provstgaard, Belahyane e Ibrahimovic: tre rinforzi nei reparti chiave, ma senza un vero colpo da fuochi d’artificio. La squadra è comunque solida e la classifica sorride a Baroni. Un mercato pragmatico. Come per il Bologna, con giusto equilibrio. I felsinei hanno preferito non stravolgere la rosa e si sono limitati a sostituire Posch con Calabria. Cessioni di Iling-Junior e Urbanski poco impattanti. Scelta conservativa però condivisibile.

Chiudiamo con il Lecce: grandi incassi, pochi rinforzi. La cessione di Patrick Dorgu al Manchester United per 37,5 milioni è un colpo straordinario, ma i salentini hanno investito poco per rinforzare la squadra. Karlsson è una scommessa che potrebbe ripagare, certo è che i tifosi si aspettavano di più…