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E alla fine, “Pecco” va in testa. Dopo un inseguimento durato mesi, l’alfiere Ducati Francesco Bagnaia compie finalmente il tanto agognato sorpasso nella classifica iridata del Campionato Mondiale Piloti della MotoGP, sorpassando il francese Fabio Quartararo che da mesi governava indisturbato. Dopo il Gran Premio d’Australia, che ha visto il trionfo dell’outsider Alex Rins, il terzo posto del pilota italiano – unitamente allo “zero” del rivale Yamaha, caduto a metà gara – valgono un +14 in graduatoria. Che, con sole due gare da disputare (Malesia e Valencia) risultano essere un tesoretto niente male.

Ma la gara di Phillip Island ha dato tantissimi altri spunti, come un Marquez ormai tornato ai suoi livelli o un Aleix Espargaro ormai tagliato fuori dai giochi: insomma, andiamo a vedere le pagelle del Gran Premio d’Australia.

Voto 10: Alex Rins

La vittoria che non ti aspetti. Alex Rins, partito decimo su quella stessa Suzuki che a fine stagione lascerà il circus, compie la gara perfetta su un circuito che gli è amico (con quella di ieri, ha infatti vinto in Australia con tutte le classi). Non solo: riesce a tenere dietro di sé all’ultimo giro due mastini come Marquez e Bagnaia, oltre a distaccare di una vita il compagno Mir. Insomma, una gara perfetta.

Voto 9: Marc Marquez

È tornato. Dopo qualche gara di rodaggio, il 93 più famoso del mondo sembra definitivamente essere tornato ai suoi livelli. Gara di vertice, attacchi continui, gestione della gomma morbida perfetta, una dimostrazione di solidità come ai bei tempi. Insomma, il titolo del prossimo anno torna ad avere un contendente in più.

Voto 9: Francesco Bagnaia

Bravo, bravo, bravo. Finisce terzo, nonostante all’inizio dell’ultimo giro fosse in testa. Ma è un terzo posto che vale oro, e che va accettato positivamente perché “ragionato”: con Quartararo out, i 16 punti del gradino più basso del podio (che consentono di andare in testa a +14) sono come una vittoria. L’abbrivio è tutto a suo favore, e ora si va in Malesia, circuito che in questo momento dovrebbe essere amico di Ducati. Incrociamo le dita: un italiano campione in MotoGP manca dal 2009, quando a trionfare fu Valentino Rossi.

Voto 3: Fabio Quartararo

Tanto inarrestabile nella prima metà di stagione, tanto deludente nella seconda. La Yamaha, sia chiaro, ha le sue colpe: ma anche ieri, pur dopo un’ottima partenza, sbaglia e finisce nelle retrovie; provando a ricostruire la gara, forza troppo in curva e finisce nella ghiaia. Il secondo “zero” di fila può essere fatale, e se perderà il titolo dovrà fare i conti con i 105 punti che Bagnaia gli ha recuperato.

Voto 5: Aleix Espargaro

“Devo vincere la gara per restare in corsa il titolo”. Così lo spagnolo di Aprilia si era presentato a Phillip Island. Non solo non vince, ma non ci va neanche vicino (sembrerebbe, per un problema elettronico con la moto: peccato perché la scuderia di Noale era stata perfetta tutto l’anno, e invece nelle ultime settimane sta compiendo qualche ingenuità). Ora è a -27 dalla vetta, e servirebbero una serie di congiunzioni astrali per vederlo campione. Ma la sua stagione resta comunque pazzesca.

Voto 8: Marco Bezzecchi

Il Bez, signori, è tanta roba: altro garone, quello d’Australia, in cui ha lottato tutto il tempo per le posizioni di vertice. Conclude con uno strepitoso quarto posto che gli vale il riconoscimento di “rookie of the year”, e che ci lascia la certezza che il prossimo anno lo troveremo stabilmente a lottare tra i grandi.

Voto 7: Enea Bastianini

Ennesima grande prova del centauro italiano. Non tanto per la rimonta dal 13° al 5° posto (exploit domenicale al quale ci ha abituato), quanto per l’handicap sostenuto con l’apertura dell’airbag della tuta, che deve aver reso la gara un vero incubo. La matematica lo tiene ancora in corsa per il titolo, ma in realtà sappiamo che sarà la prossima stagione – in sella alla Ducati ufficiale – quella della sua definitiva consacrazione.