In un Mondiale ancora in cerca del suo padrone assoluto, Oscar Piastri si prende la scena a Sakhir, in una gara che ha avuto un solo dominatore dall’inizio alla fine. L’australiano della McLaren è stato semplicemente perfetto: scattato dalla pole, ha imposto un ritmo insostenibile per tutti, gestendo ogni fase del Gran Premio con freddezza e maturità da veterano. Dietro di lui, però, la gara si è infiammata, con una lotta serrata per il podio e una Ferrari che, pur più vicina alle prime della classe, esce ancora una volta a mani vuote. L’analisi del quarto appuntamento stagionale offre spunti interessanti: le Mercedes tornano competitive, Leclerc conferma una buona forma ma resta vittima di strategie discutibili, e la Red Bull vive una giornata difficile, con Verstappen in grande difficoltà. La Formula 1 non sta offrendo una dittatura tecnica, ma questo non vuol dire che manchi lo spettacolo. Tutt’altro.
La gara: dominio McLaren, battaglia dietro
Sin dal via, Oscar Piastri mette le cose in chiaro: la sua McLaren vola e nei primi giri prende subito margine sugli inseguitori. Dietro di lui, la partenza è movimentata: Charles Leclerc, partito dalla prima fila grazie a una penalità inflitta a Russell, viene risucchiato subito sia dallo stesso pilota Mercedes sia da Lando Norris, autore di uno start al limite (e infatti penalizzato di 5 secondi per una posizione irregolare in griglia). Nelle retrovie, fatica anche Kimi Antonelli, che perde posizioni ma si rifà durante la gara con una prestazione tenace. Verstappen, ancora alle prese con problemi ai freni, resta lontano dalle posizioni di vertice, mentre Hamilton inizia una rimonta che lo porterà nei giri finali a insidiare il podio.
Ferrari, tra speranza e frustrazione
La SF-25 si dimostra più competitiva rispetto alle prime uscite. Nelle prime fasi, sia Leclerc che Hamilton riescono a tenere il passo delle Mercedes e, per lunghi tratti, sembrano addirittura in grado di sognare in grande. I problemi arrivano più avanti, con le scelte strategiche che ancora una volta fanno la differenza in negativo. Leclerc, montando due set di medie, è costretto a un’ulteriore sosta dopo la safety car. E quando, nel finale, gli vengono montate le dure, la sua gara cambia volto: il monegasco non riesce più a tenere dietro Norris, che lo supera a cinque giri dalla fine. Un vero peccato, perché fino a quel momento Charles aveva combattuto con grinta, regalando ai tifosi della Rossa anche un sorpasso spettacolare ai danni del britannico.
Safety car e caos strategico
La gara cambia volto al giro 32, quando un contatto tra Tsunoda e Sainz provoca l’uscita della safety car. I team si affrettano a cambiare le gomme: Piastri e Russell montano le soft, Ferrari sceglie le dure. Una mossa che lascia perplessi, anche perché da quel momento in poi i piloti in rosso iniziano a soffrire il degrado e perdono terreno. Il finale è una lotta corpo a corpo tra Leclerc e Norris: sorpassi, staccate al limite, ruotate e recriminazioni. Alla fine, però, la maggiore aderenza delle gomme McLaren fa la differenza. Norris si prende il terzo posto e Leclerc chiude ai piedi del podio.
Pagelle del GP del Bahrain
Oscar Piastri (McLaren) – Voto: 10. Weekend perfetto. Pole, vittoria e giro veloce. Mai un errore, anche nei momenti più complicati dopo la safety car. È il nuovo volto vincente della McLaren.
George Russell (Mercedes) – Voto: 8,5. Preciso, solido, intelligente. Tiene dietro Norris con una difesa da manuale e gestisce con grande classe le gomme. Unico neo, quel DRS aperto fuori zona: rischia grosso ma salva il risultato.
Lando Norris (McLaren) – Voto: 8. Gara tutta in rimonta. Dopo la penalità iniziale non si scoraggia, attacca a testa bassa e nel finale bracca Leclerc con decisione. Un altro podio che lo conferma tra i big.
Charles Leclerc (Ferrari) – Voto: 7. Il Charles battagliero c’è, quello strategicamente fortunato no. Perde il podio per colpa della gomma dura, non per demeriti suoi. Sorpassi da applausi, ma finale amaro.
Lewis Hamilton (Ferrari) – Voto: 7,5. In qualifica era sparito, in gara ruggisce. Rimonta con esperienza, si mette alle spalle mezza griglia e sfiora il podio. Solido come sempre.
Kimi Antonelli (Mercedes) – Voto: 7. Ancora una prova matura. Parte male ma si rifà col passo e con sorpassi eleganti. Con lui la Mercedes ha una gemma da lucidare.
Max Verstappen (Red Bull) – Voto: 5,5. Weekend da incubo. Mai competitivo, sempre in difficoltà. I freni lo limitano ma lui sembra svuotato. La Red Bull non è più la corazzata del 2023.
Esteban Ocon – Voto: 6,5. Silenzioso ma efficace. Porta punti alla Alpine con una guida pulita. Poco spettacolo, ma tanta sostanza.
Pierre Gasly – Voto: 6. Partenza forte, poi si stabilizza. Fa il compitino ma chiude nella top 10. Può dare di più, ma porta a casa il minimo sindacale.
Classifica piloti (Top 7)
- Lando NORRIS (McLaren) – 77 punti
- Oscar PIASTRI (McLaren) – 74 punti
- Max VERSTAPPEN (Red Bull) – 69 punti
- George RUSSELL (Mercedes) – 63 punti
- Charles LECLERC (Ferrari) – 32 punti
- Andrea Kimi ANTONELLI (Mercedes) – 30 punti
- Lewis HAMILTON (Ferrari) – 25 punti
In vista dell’Arabia Saudita
Il Circus si prepara ora alla trasferta di Jeddah, circuito cittadino velocissimo e imprevedibile. Le Ferrari dovranno confermare i progressi ma migliorare nella gestione strategica. McLaren vola sulle ali dell’entusiasmo, Mercedes torna protagonista e Verstappen è chiamato a reagire. Il Mondiale è ancora lungo, ma intanto Piastri sogna in grande.