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Non c’è verso, nemmeno quando ci sarebbe da festeggiare la seconda vittoria Ferrari consecutiva con il ritorno al podio alto per un mostruoso Charles Leclerc, si riesce a godere appieno di un successo (stra)meritato.

Perchè continuano i problemi di affidabilità della rossa di Maranello, con Sainz che chiude avvolto dalle fiamme gettando alle ortiche un ormai quasi certo secondo posto (sempre che allo spagnolo non venisse in mente di andare a lottare con il suo compagno di squadra, come già visto durante la gara Sprint).

E continua soprattutto a non mollare un centimetro quel volpone di Max Verstappen, che anche in un week end dove non sono mancati i problemi e dove la Red Bull pagava dazio con le gomme usurate, riesce a portare a casa diciannove preziosissimi punti.

Ma tanto vale lasciare ormai i rimpianti al passato, perchè la stagione è esattamente a metà e, sfortune a parte, c’è tutto il tempo per pensare in positivo in casa Ferrari. Vediamo allora com’è andato questo Gran Premio austriaco, tinto di arancione sugli spalti ma di rosso sul podio, nelle consuete pagelle di fine gara.

Voto 10 (e lode): Charles Leclerc

C’è un’unica certezza in questa sfortunata stagione (fino ad ora): la Ferrari ha il miglior pilota sulla piazza.

Lo dimostra in pista, costretto a passare per ben tre volte il rivale Verstappen. Ma anche quando gestisce da vero campione l’assurdo problema finale al pedale dell’acceleratore (roba d’altri tempi!).

Per una volta la scuderia (e il compagno di squadra) non gli mettono i bastoni tra le ruote, e lui dimostra tutto il suo potenziale nel modo che sa fare meglio, vincendo.

Certo in classifica riesce a limare solo sei miseri punti, in un week end che poteva essere ben più positivo, ma visto come sono andate le cose fin qua, meglio godersi questa sua terza vittoria stagionale, la prima peraltro senza prendersi anche la pole position.

Voto 8: Max Verstappen

Sulle sue qualità di pilota non ci sono dubbi e strappargli questo titolo mondiale sarebbe di per sè già un’impresa storica.

Ma se ai valori e al talento dell’olandese, uniamo una serie di eventi che sembrano andare a senso unico verso la Red Bull, le cose si fanno quasi impossibili.

In un week end dove la sua macchina sembrava avere appena un paio di giri utili con gomme fresche prima di un crollo verticale (tre pit stop necessari per lui), riesce non solo a prendersi tutti i punti della sprint race, ma anche l’aggiuntivo per il giro veloce e un secondo posto che sa di miracolo per come stavano andando le cose.

Voto 8: Mick Schumacher

Il figliol prodigo si è finalmente destato, così come la Haas che in questo week end si è messa in gran mostra (probabilmente con qualche sviluppo del motore Ferrari che potrebbe presto interessare anche le rosse).

Sfumato per pochissimo il punticino nella gara Sprint, Schumy Jr. si è preso la rivincita in gara, chiudendo con un ottimo sesto posto dopo una serie di buoni sorpassi e una rinnovata convinzione nei propri mezzi.

Che ci sia stato il tanto attesso scatto in avanti per il giovane tedesco?

Voto 7: Lewis Hamilton

Ora che le ambizioni del pluri campione del mondo sembrano di molto ridimensionate, il terzo podio basso consecutivo gli restituisce comunque il sorriso e forse anche un po’ di simpatia in più (riservata ai “nemici” ora meno pericolosi in ottica mondiale).

La stessa empatia che abbiamo provato tutti quando si è schiantato durante le prove, distante per una volta dal boato di gioia del pubblico in arancione. Ma anche quando lo abbiamo visto combattere con i mezzi di una Mercedes migliorata ma per fortuna ancora distante dalla lotta per il vertice.

E lui ci mette del suo, nel fare il massimo possibile con i mezzi a disposizione.

Voto 5,5: Carlos Saintz

Il voto basso non è certamente colpa di un ritiro che ancora una volta mette alla gogna l’affidabilità della Ferrari, nè di una gara fino a quel momento condotta nel migliore dei modi.

Ma in una stagione dove ogni punto potrebbe essere fondamentale per il titolo, di Leclerc, continuiamo a chiederci: perchè?

Perchè in una sprint race che mette in palio punti e dove è necessario salvaguardare motori e gomme, si mette a combattere proprio con il compagno di squadra (favorendo la Red Bull, come sottolineato palesemente dagli avversari)?

Perchè a fine gara dobbiamo sentirgli dire che è rammaricato non tanto per non aver tenuto dietro Verstappen favorendo il buon Charles, ma perchè con il secondo posto avrebbe potuto restare in corsa per il campionato?

Tutto l’affetto del mondo, ma è necessario che comprenda, una volta per tutte, chi sia la prima guida in Ferrari (o che qualcuno lo metta al corrente, prima di altri disastri).

Voto 3: Pierre Gasly e Tsunoda

OMG. Che diamine di week end terribile per il francese. Ok, l’Alpha Tauri sembra sempre più appannata e meno competitiva, ma anche in Austria il pilota ci ha messo del suo, in negativo.

Guida non certo impeccabile, poi penalità a raffica che rendono la sua corsa un calvario. Per lui, e per noi che dobbiamo vederlo in pista.

E stendiamo un velo pietoso anche sul suo compagno di squadra Tsunoda, che gli arriva alle spalle (pur senza penalità) e si mette in evidenza soltanto quando ostacola Alonso che gli risponde in diretta proprio durante il sorpasso.

Voto 2: Track Limits Warning

Che durante la gara le vetture debbano rimanere all’interno della pista, sembra lapalissiano. Ed è corretto avere specifiche precise nel regolamento. Ma quanto successo in Austria con il “track limits warning” ha del grottesco.

La regola è semplice: le ruote non possono oltrepassare la riga bianca che delimita la pista. Ma controlli sempre più accurati hanno portato segnalazioni anche per infrazioni davvero di pochissimo conto, con vantaggi peraltro tutti da verificare in curve molto veloci (vedi la curva 6, che ha la ghiaia oltre il cordolo).

E dopo tre infrazioni, la quarta porta inevitabilmente a cinque secondi di penalità. In gara è successo a Norris, a Gasly (tra le altre) e a Vettel. Ma sia Leclerc sia Verstappen hanno chiuso la gara con tre infrazioni, e sarebbe stato davvero uno scandalo vedere assegnata la vittoria per una penalità del genere. Così come diversi sono stati i tempi sul giro cancellati in qualifica proprio per infrazioni del genere.

Insomma, forse c’è davvero qualcosa da rivedere in merito.

Ordine di Arrivo GP Austria

1.CharlesLeclerc(Ferrari)
2.MaxVerstappen(Red Bull)
3.LewisHamilton(Mercedes)
4.GeorgeRussell(Mercedes)
5.EstebanOcon(Alpine)
6.MickShumacher(Haas)
7.LandoNorris(McLaren)
8.KevinMagnussen(Haas)
9.DanielRicciardo(McLaren)
10.FernandoAlonso(Alpine)
11.ValtteriBottas(Alfa Romeo)
12.AlexanderAlbon(Williams)
13.LanceStroll(Aston Martin)
14.GuanyuZhou(Alfa Romeo)
15.PierreGasly(AlphaTauri)
16.YukiTsunoda(AlphaTauri)
17.SebastianVettel(Aston Martin)
Rit.CarlosSainz(Ferrari)
Rit.NicholasLatifi(Williams)
Rit.SergioPerez(Red Bull)