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Dopo Qatar e Arabia Saudita, si va in Australia per la terza tappa del Mondiale di Formula Uno.

Red Bull e Ferrari, finora, ci hanno divertito tantissimo, con Charles Leclerc e Max Verstappen che si sono divisi le vittorie nelle prime due uscite.

Tutto lascia pensare che anche a Melbourne vi possa essere un ulteriore acceso testa a testa tra il fenomeno monegasco e il Campione del Mondo 2021, ma attenzione alla Mercedes che (da quel che trapela) dovrebbe essere sulla via dell’avvicinamento alle due scuderie più competitive.

Del resto, quello d’Australia è uno dei pochi tracciati dove Lewis Hamilton non detiene tutti i record: altro motivo d’interesse, questo, per vedere se l’inglese potrà ritoccare i suoi numeri.

Semaforo verde alle 7 italiane di domenica mattina.

Gran Premio d’Australia: le statistiche

Nessun profeta in patria: non vi è alcun pilota australiano che abbia mai vinto, conquistato la pole position o raggiunto il podio del GP d’Australia (35 Gran Premi). Solamente Mark Webber nel 2010 e Daniel Ricciardo nel 2016 e 2018, sono riusciti a far registrare il giro più veloce in gara.
Giova ricordare come il GP d’Australia, storicamente, sia stata la gara inaugurale del Campionato: ha aperto le danze in ben 22 stagioni, più di qualsiasi altro GP di sempre.

L’Australia ha ospitato il Gran Premio per 35 anni di fila, fino a quando la pandemia apparsa nel 2020 non ha costretto il circus a saltare la tradizionale tappa di Melbourne.

Hamilton, che forza in prova

Lewis Hamilton della Mercedes ha conquistato otto pole position ad Albert Park, il massimo di sempre per un pilota di F1.

Il britannico è a un passo dal diventare il pilota ad aver conquistato più pole position in un singolo circuito in F1, superando Michael Schumacher a Suzuka, Ayrton Senna a Imola e se stesso all’Hungaroring (otto pole per ciascuno).

La cosa curiosa è che nonostante l’inglese abbia ottenuto otto pole position, ha ottenuto solo due vittorie all’Albert Park (2008 e 2015). Peraltro, solo uno degli ultimi otto vincitori in Australia è stato anche il poleman (proprio Lewis Hamilton nel 2015).

La Mercedes AMG F1 ha registrato sei pole position nelle ultime sei gare in Australia, migliore serie per un team in questo Gran Premio.

È la Germania che primeggia in senso assoluto, se si pensa che dal 2011 almeno un tedesco (o una scuderia teutonica) o conquista la pole o vince la gara.

Ferrari, buon passo a Melbourne

Grazie alle vittorie di Sebastian Vettel nel 2017 e nel 2018, l’Australia è una delle tre piste in cui la Ferrari ha registrato più di una vittoria dal 2016 in poi, assieme a quelle del Bahrein (3 vittorie) e del Belgio (2 vittorie).

Charles Leclerc, peraltro, sta copiando la partenza in un inizio di campionato per la Ferrari di Sebastian Vettel datata 2017, quando il tedesco vinse la prima gara e terminò secondo nella successiva uscita.

Quell’anno, l’attuale pilota Aston Martin vinse poi la terza gara: speriamo sia di buon auspicio per Charles.

Ottima serie anche per il suo compagno di scuderia Carlos Sainz, che è salito sul podio negli ultimi tre GP, compiendo il miglior record della sua carriera in F1 (3° ad Abu Dhabi, 2° in Bahrain e 3° in Arabia Saudita).

Red Bull, tradizione da migliorare

La Red Bull non ha una tradizione scintillante nella terra dei canguri avendo vinto solo una volta in 15 gare corse in Australia (con Vettel nel 2011).

Lo stesso Max Verstappen non sembra amare particolarmente il circuito australiano, avendo ottenuto un solo podio in cinque apparizioni (3° nel 2019) non riuscendo a conquistare nemmeno una pole position oppure il giro più veloce.

L’olandese però potrebbe vincere due gare nei primi tre GP per la prima volta nella sua carriera in F1.

Il compagno di squadra Sergio Pérez arriva invece a questa gara dopo essere diventato il primo pilota messicano ad essere poleman in F1 in assoluto e mette nel mirino il record di Pedro Rodríguez l’altro pilota messicano nella storia del circus F1 ad aver registrato il maggior numero di vittorie (i due piloti Tricolor sono entrambi a quota 2 successi).

Mercedes, tutto su Hamilton

In Australia, Lewis Hamilton infrangerà un altro record nella sua straordinaria carriera: diventerà il pilota ad aver disputato il maggior numero di gare per un solo team in F1 ( toccando quota 181, superando i 180 GP disputati da Michael Schumacher per la Ferrari).

Inoltre, il britannico potrebbe superare Schumi come il pilota di F1 ad aver mai registrato il maggior numero di stagioni consecutive vincendo una gara: per ora sono appaiati a 15 stagioni consecutive con un almeno un successo (Schumacher dal 1991 al 2006) e per Hamilton sarebbe la 16ª annata consecutiva con un trionfo dal lontano 2007.

George Russell è invece diventato il secondo pilota Mercedes a non raggiungere il podio nelle sue prime tre gare dopo Michael Schumacher nel 2010. Tuttavia, il britannico ha collezionato punti in ognuna di queste gare (9° a Sakhir nel 2020 quando sostituì Hamilton, 4° in Bahrain e 5° in Arabia Saudita nei primi due appuntamenti del 2022) e potrebbe eguagliare proprio Lewis Hamilton, Valtteri Bottas e Nico Rosberg come piazzamenti a punti consecutivi nei propri primi GP con la scuderia tedesca.

Gli altri

Quella vecchia volpe di Fernando Alonso è lontano solo 18 lunghezze dal guadagnare almeno 2000 punti nella classifica mondiale. Sarebbe il terzo pilota della storia a tagliare tale traguardo, dopo Lewis Hamilton e Sebastian Vettel.

C’è attesa per il padrone di casa Daniel Ricciardo, che però è stato fuori dai punti nelle prime tre gare. Nelle ultime sette ha guadagnato punti solo una volta (5° in Arabia Saudita) mentre il suo compagno di squadra Lando Norris è stato in Top 5 solo una volta negli ultimi 14 GP (secondo nel 2021 in Italia), a dimostrazione di una McLaren in forte difficoltà in epoche recenti.

Chiudiamo infine con Valtteri Bottas autore di una discreta partenza alla guida dell’Alfa Romeo. Il pilota finlandese in caso di clamoroso podio potrebbe eguagliare Rubens Barrichello come pilota non Campione del Mondo ad aver raggiunto il maggior numero di piazzamenti tra i primi tre di sempre in F1 (68).