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L’inizio del nuovo anno offre l’opportunità non solo di tirare le somme su quello passato, ma anche di formulare qualche previsione per l’annata che entra.

In un precedente articolo abbiamo riportato le analisi “in retrospettiva” sulla stagione 2022 degli eSports. Quelle che seguono sono invece le ipotesi e le speranze per il 2023, raccontate dagli esperti di questo settore al sito esportsinsider.com.

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LE PREVISIONI DELL’INDUSTRIA ESPORTIVA

A livello generale, il nuovo anno è iniziato con alle spalle una fase di contrazione economica globale che non ha risparmiato gli eSports. Molte organizzazioni hanno dovuto effettuare tagli al personale, altre sono letteralmente sparite dalla scena competitiva.

Due sono i fattori che maggiormente hanno inciso sulle casse delle società esportive. Da un lato le oscillazioni – più o meno speculative – del settore finanziario che hanno colpito le organizzazioni quotate in Borsa. Come riportato dal sito esportsmag.it, si sono verificati dei veri e propri crolli: Enthusiast Gaming e OverActive Media hanno perso l’82%, Guild Esports – la società legata all’immagine di David Beckham – il 62%, GameSquare Esports il 54,1% e Astralis il 44,2%. Negativo è stato anche il debutto di FaZe Clan, una delle organizzazioni più seguite nel mondo, che puntava a più di un miliardo di dollari e si è invece dovuta accontentare di una valutazione da 750 milioni.

L’altro colpo è arrivato dal mondo delle monete virtuali e degli NFT che nel 2022 hanno rivelato la loro instabilità, come ha dimostrato il sonoro tonfo di FTX, e che hanno coinvolto nelle loro perdite anche alcune organizzazioni esportive. Il caso più clamoroso è quello dei TSM che proprio dalla cripto-piattaforma ideata da Sam Bankman-Fried si aspettavano un investimento di 210 milioni in 10 anni. Fallita FTX e arrestato per bancarotta fraudolenta il suo fondatore, i TSM sono rimasti completamente a secco.

Immagine credits Guild Esports

Per tutti i questi motivi, la maggior parte degli esperti limita gli entusiasmi sul 2023 degli eSports. In particolare Wouter Sleijffers per il quale “i tempi rimarranno difficili, il che significa che alcune aziende dovranno fondersi, mentre altre purtroppo non sopravviveranno“. Nonostante questo, il CEO di EXCEL Esports vede anche qualche luce. “Gli eSports premium riceveranno un ulteriore impulso grazie a nuove partnership. Le competizioni femminili cresceranno molto! Prevedo anche un’ulteriore passo in avanti a livello legislativo che favorirà il consolidarsi dei talenti“.

Più radicale è invece il punto di Nicolas Maurer, CEO dell’organizzazione francese Team Vitality. “In questa economia così difficile, è diventato più complicato accedere ai capitali. E poiché i team di eSport non hanno ancora trovato la strada giusta per la redditività, tutti dobbiamo imparare come risolvere l’equazione tra fare meglio ma con meno risorse. Ecco perché il 2023 potrebbe essere l’anno della maturità per le organizzazioni di eSport“.

Servono nuove idee e soluzioni anche per Grant Zinn, CEO del team nordamericano Beastcoast. “Penso che la maggior parte delle organizzazioni utilizzerà il 2023 come momento per concentrarsi sulla crescita strategica, poiché l’era delle organizzazioni sostenute da chi investe sperando di monetizzare solo con la sponsorizzazione della maglia diventa un ricordo del passato. Dovremo essere creativi e attenti a come ci espandiamo per assicurarci che le nostre organizzazioni e i nostri team possano sostenersi“.

GLI OBIETTIVI DELL’INDUSTRIA NEL 2023

Gli eSports come show, intrattenimento ed evento mediatico sembra essere la via per la sostenibilità del settore.

Almeno così la pensa Evgeniy Roshchupkin. Per il CEO di Tundra Esports, l’organizzazione con sede a Londra che nel 2022 ha vinto The International di Dota 2, il punto di riferimento è lo sport. “Mi piacerebbe vedere gli eSports irrompere nei servizi tradizionali di streaming. Le competizioni, le sfide personali e le storie dei giocatori a volte sono persino più entusiasmanti che negli sport tradizionali. Non solo, ma i contenuti e le capacità di produzione negli eSports sono di prim’ordine. In generale, la commercializzazione dei diritti sarebbe una delle principali opportunità per far crescere con successo le aziende di eSport nei prossimi anni“.

Insomma, più storytelling ed emozioni per tutti. Lo sostiene anche Brian Ward, CEO di Savvy Games Group. “C’è spazio per migliorare le esperienze dal vivo e il modo in cui vengono trasmessi gli eSports. Abbastanza per portarli allo stesso livello di popolarità della Formula 1 o del calcio“. Il gap da colmare è quello tra l’audience più giovane e quella più mainstream. “Il settore, comprensibilmente, ha un fascino specifico per il pubblico in continua crescita dei giocatori e dei fan dei videogiochi competitivi. Il nostro compito è di allargare l’interesse. L’accessibilità alle partite di eSports in diretta o trasmesse è parte del problema quando si tratta di attrarre un pubblico più generalista“.

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I TITOLI SU CUI PUNTARE NEL 2023

Se il pannello di esperti è stato unanime nell’indicare VALORANT come il titolo più in crescita nel 2022, quando si tratta di fare una previsione per la nuova annata il panorama si amplia. E per fortuna, aggiungiamo noi.

Il first person shooter di Riot Games rimane sempre gettonato e raccoglie il “voto” di Grant Zinn e di Miles Yim, Associate Director dell’agenzia media The Story Mob. Ma ci sono anche altri candidati.

Ad esempio Brawl Stars, sul quale scommette il già citato Wouter Sleijffers. “Mi piacerebbe vedere uno gioco competitivo per mobile che impatta alla grande nella nostra regione (l’Europa, ndr). Credo che dovrebbe ricevere più credito di quello che ottiene ora tra gli eSports più giocati in Occidente“.

L’idea che l’eSport mobile sia destinato a crescere e a fare da traino per il futuro del competitivo è ancora più evidente nelle parole di Craig Levine, Co-CEO di ESL FACEIT Group (EFG). “Ritengo che ci sia molto più margine di sviluppo e crescita nello spazio dei giochi per sistemi mobile. I migliori eSports continueranno ad evolversi ma arriveranno anche nuovi titoli mobile. Sulla nostra piattaforma, la serie Snapdragon Pro ha visto un’enorme partecipazione. Titoli come PUBG mobile, Clash of Clans e Brawl Stars sono cresciuti del 60% in termini di giocatori“.

Un punto di vista molto importante, perché viene da uno dei colossi dell’industria esportiva, nato nel gennaio 2022 dalla fusione tra la tedesca ESL (organizzazione di eventi e copertura media) e FACEIT, piattaforma di gioco online con oltre 22 milioni di iscritti, fondata dagli italiani Niccolò Maisto, Michele Attisani e Alessandro “Stermy” Avallone. La fusione è stata favorita dal fondo saudita Savvy Games Group che per l’operazione ha investito 1,5 miliardi di dollari.

Infine c’è una voce un po’ fuori dal coro, ma piuttosto interessante. Quella di Stuart Saw, CEO e Co-Founder di RTS, agenzia media/talent, per il quale quest’anno ci sarà una crescita importante dei picchiaduro. “Il 2023 e il 2024 saranno gli anni della Fighting Game Community. Abbiamo nuovi titoli e, con un pubblico già ben presente sul mercato, ci aspettiamo che questo eSport raggiunga nuovi livelli“.

Quel “nuovi titoli” fa pensare che Saw sappia qualcosa che non può ancora rivelare: forse l’arrivo di Project L, il tanto atteso “picchiaduro” di Riot Games?

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