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Dopo i primi tre giorni passati in Danimarca, che poche soddisfazioni hanno dato ai colori italiani (c’era più di una speranza che Filippo Ganna potesse vincere la prima tappa, una crono, indossando così la maglia gialla di leader della corsa), il Tour approda sulle strade francesi.

I corridori, che lunedì hanno riposato, dedicandosi al viaggio, hanno ricaricato le pile e sono pronti a darsi nuovamente battaglia, a partire da martedì, giorno in cui è in programma la frazione che porterà da Dunkerque a Calais sulla distanza di 171,5 chilometri.

La classifica generale della Grande Boucle al momento vede in testa Wout Van Aert (TJV) in 9h01’17”. Lo seguono Yves Lampaert (QST) a 7”, il favorito numero uno per la vittoria finale Tadej Pogacar (UAD) a 14”, Mads Pedersen (TFS) a 18”, Mathieu Van Der Poel (ADC) a 20”, Jonas Vingegaard (TJV) a 22” e Primoz Roglic (TJV), altro sloveno dal quale ci si aspetta molto, a 23”.

Mattia Cattaneo (QST), quattordicesimo con 37” di ritardo dal battistrada, chiusa la tre giorni scandinava è il primo dei corridori italiani impegnati al Tour.

Saranno sei le salite a caratterizzare la frazione di oggi e hanno tutto per renderla spettacolare e di difficile interpretazione. Si parte da Dunkerque, a pochi chilometri dal confine con il Belgio, e la prima difficoltà altimetrica, la Côte de Cassel (1,7 km al 4,2%), posta dopo una trentina di chilometri dal via, potrebbe provocare subito qualche scossone, mentre l’ultima, la Côte du Cap Blanc-Nez (0,9 km al 7,5%), posizionata a una decina di chilometri dal traguardo di Calais, ha le carte in regola per essere teatro di qualche tentativo di fuga decisiva ma nel contempo potrebbe fare un’ultima selezione nel caso in cui, nelle posizioni più avanzate, ci fossero ancora dei velocisti.

A sparigliare le carte potrebbe anche essere il vento, che da quelle parti quando è la giornata gusta è in grado di creare grattacapi.

Sono molto orgoglioso di essermi guadagnato l’opportunità di indossare la maglia gialla sulle strade della Francia. L’onore di portare il giallo compensa la delusione dei secondi posti” ha detto Van Aert, che però non vede l’ora di tagliare per primo il traguardo in una tappa dopo i recenti piazzamenti.

Dopo tre secondi posti consecutivi, potrebbe essere questa la frazione buona per vedere il corridore della Jumbo-Visma tagliare per primo il traguardo. Ha le caratteristiche adatte per tenere botta per tutta la tappa, insieme con la voglia di sfoggiare la maglia gialla: nel caso in cui si dovesse arrivare a una volta a ranghi ridotti può fare la differenza.

Nel caso in cui, invece, i velocisti dovessero reggere fino alla fine è chiaro che per Van Aert la situazione cambierebbe e non poco, come ha già vissuto sulla sua pelle e non soltanto all’avvio del Tour de France 2022.

Per esempio, in casa Alpecin – Deceuninck non si può non prendere in considerazione l’opzione Jasper Philipsen che punta al suo primo successo sulle strade del Tour.

E che tra i compagni di squadra ha Mathieu van der Poel, uno che potrebbe anche decidere di partire da molto lontano.