Edizione numero 112 del Tour de France, la corsa ciclistica più prestigiosa e attesa della stagione 2025. Tre settimane di competizione, i migliori interpreti al mondo in lotta per la Maglia Gialla e un nome nuovo, forse, sull’albo d’oro il prossimo 27 luglio a Parigi.
Andiamo comunque a vedere cosa può riservarci il Tour de France 2025, che si prospetta come l’ennesima sfida tra Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard, con le rispettive squadre naturalmente pronte a darsi battaglia, la Uae e la Visma.
Tour de France 2025, cercasi terzo incomodo
Dal 2020 in avanti la Grande Boucle è finita in tasca a due soli corridori: Pogacar e Vingegaard, appunto. Con lo sloveno e il danese a spartirsi cinque vittorie finali, 3 per Pogi e 2 per il solidissimo corridore della Visma. Un Pogacar peraltro che quando non ha vinto è comunque arrivato secondo, idem Vingegaard nel 2024.
E insomma si sente aria di eterno duello, anche se ci vorrebbe forse un terzo incomodo in grado di sparigliare le cose. Può esserlo Remco Evenepoel, sul podio nel 2024 ma molto irregolare nel 2025 tra infortuni e condizione scadente?
Sta molto meglio Joao Almeida, con il piccolo problema che è compagno di squadra di Pogacar e dovrà aiutare il suo capitano negli eventuali momenti difficili. Ma il portoghese vincitore di 3 Small Tour quest’anno (le corse di una settimana) può benissimo salire sul podio a Parigi il prossimo 27 luglio.
Difficile poi che ci entri Roglic, tra i primi tre della generale, dopo la magra figura al Giro d’Italia e una tradizione negativa al Tour de France. La RedBull-Bora lo porta a fari spenti alla Grande Boucle 2025, spingendo più sul tedesco Lipowitz, chissà.
Un percorso interessante
Cosa può limitare soprattutto Pogacar a questo Tour de France 2025? Lo sloveno infatti ha spazzato via la concorrenza nell’ultima “prova generale”, il Giro del Delfinato, dove in una settimana ha lasciato Vingegaard a un minuto. In questa Grande Boucle il primo banco di prova sarà la cronometro di Caen, a metà della prima settimana, molto più decisiva forse del sempre rognoso arrivo sul Mur de Bretagne.
Il percorso si snoderà quasi solo al nord all’inizio, con un “drittone” di ben 10 tappe consecutive che naturalmente porterà maggiore tensione nel gruppo, con tappe però prevalentemente tranquille. Da Lille al Puy de Dome, dal 5 al 14 luglio, potremmo vedere molti favoriti in modalità “coperta”.
Dopodiché grande sgasata con la seconda settimana quasi tutta pirenaica e una cronoscalata breve (11 km) ma micidiale come pendenze. Anche questa potrebbe fare molto la differenza nella generale, con Vingegaard che ha dimostrato al Delfinato di poter fare meglio di Pogacar quantomeno a cronometro.
E poi finale sulle Alpi in un finale appunto molto squadrato del Tour de France 2025, molto netto, con la sorpresa dell’ultima tappa sempre con arrivo sui Campi Elisi di Parigi dopo una tripla scalata a Montmartre, però, come ai Giochi Olimpici del 2024.
Gli italiani al Tour de France 2025
Chiudiamo pensando agli 11 italiani in corsa al Tour de France 2025, salvo ritiri dell’ultimo minuto. Le nostre speranze sono riposte soprattutto in Ganna e Milan, che poi sono anche i nostri due corridori top in generale.
Filippo con la sua Ineos punta chiaramente a vincere la crono di Caen e a dare una mano al suo capitano, lo spagnolo Carlos Rodriguez. Crono di Caen in cui peraltro anche Cattaneo cercherà un posto al sole prima di tornare al lavoro sporco per Evenepoel. Milan invece lo vedremo impegnato più volte sulla carta, visto che battaglierà con gli altri sprinter a caccia della Maglia Verde. Ad aiutarlo Simone Consonni, uno dei quattro cavalieri dell’oro olimpico in pista a Tokyo nel 2021, assieme a Ganna e Lamon.
In volata è facile che vedremo anche Matteo Trentin e Alberto Dainese qualche volta, entrambi della Tudor. Insomma, si punta a qualche piazzamento di prestigio in qualche tappa al Tour de France 2025 senza molte speranze in ottica classifica generale, purtroppo.