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Si sono viste prime settimane del Tour de France più noiose di quella che abbiamo appena finito di vivere. Nove tappe quasi tutte emozionanti, a cominciare dal Grand Départ di Bilbao, centinaia di migliaia di persone a vedere Adam Yates indossare la Maglia Gialla.

Ora in vetta alla generale c’è Jonas Vingegaard davanti a Tadej Pogacar, per 17 secondi appena. La sensazione comunque è che ne vedremo ancora delle belle.

Tour 2023, Jumbo vs Pogacar?

Stando alla fredda contabilità dei “colpi messi a segno”, è vero che Vingegaard ha 17 secondi di vantaggio su Pogacar ma in quanto a vittorie o stoccate come nella scherma siamo 2-1 per lo sloveno. Il danese ha messo il musetto davanti nella tappa con arrivo a Laruns, appioppando quasi un minuto a Pogi, poi è arrivata la reazione a Cauterets e in parte sul Puy de Dome.

Vingegaard ha senza dubbio la squadra migliore, la Jumbo-Visma vuole “sedersi in testa” al resto del gruppo e quando comincia a mulinare i colpi con Van Aert e Kuss la differenza si nota subito. Già adesso sono pochissimi quelli che resistono alle sferzate dei corridori in giallonero, che vogliono portare il loro capitano all’uno contro uno con Pogacar o tagliare fuori direttamente lo sloveno, come successo nella tappa con arrivo a Laruns vinta da Hindley.

Il problema è che nella Jumbo non tutti sembrano remare nella stessa direzione e negli ultimi giorni si è speculato molto sul pessimo rapporto tra Vingegaard e Van Aert, che è in formissima ma a cui forse pesa sacrificarsi sempre per i compagni. Sempre con la spada di Damocle del possibile abbandono per andare dalla moglie, che sta per partorire.

Piccola parentesi, il fatto che uno squadrone come la Jumbo sia “appeso” a un neonato è abbastanza curioso, ma tant’é. Van Aert è troppo importante per chiunque, figuriamoci per chi si sta giocando un Tour de France.

In tutto questo Pogacar ci sguazza. Non sarà al meglio dopo la rottura dello scafoide della Liegi-Bastogne-Liegi che lo ha fermato due mesi, ma quando parte è difficile ancora stargli dietro. In più è una minaccia costante perché va sempre a caccia di abbuoni come nella prima tappa a Bilbao.

Il resto della Uae non è che stia aiutando molto Pogi, Adam Yates ci prova ma dopo aver indossato la Maglia Gialla sta correndo un po’ sulle uova, forse per risparmiarsi in vista della terza settimana. Sta di fatto comunque che a meno di cadute o episodi gravi sarà ancora lotta a due nelle prossime tappe tra Vingegaard e Pogacar, con un mucchione di corridori a caccia del terzo posto sul podio.

Curiosamente un anno fa a questo punto della corsa, quindi al primo giorno di riposo c’era Pogi in giallo con 39 secondi di vantaggio su Vingegaard: poi sarebbe arrivato il colpaccio del danese sul Granon nella tappa numero 11.

Tour de France, a caccia del podio

Detto quindi che la lotta tra i due marziani, peraltro senza esclusione di colpi, fa veramente storia a sé, c’è tutto il resto del Tour da vedere. Al momento terzo è Jay Hindley, bravissimo nella vittoria di Laruns ma poi in difficoltà nelle altre due tappe di montagna: è a 2’40” da Vingegaard e ha 1’42” di vantaggio sul quarto classificato, il sorprendente Carlos Rodriguez dell’Ineos.

Corridore molto interessante lo spagnolo, che ormai nelle gerarchie della sua squadra ha sorpassato il fantasma di Egan Bernal. Rodriguez è uno dei pochissimi che sta riuscendo a rimanere con Vingegaard e Pogacar fin quasi all’ultimo strappo. Una Ineos che sta avendo buoni riscontri anche dal giovane Pidcock, che al momento è settimo.

Al podio possono puntare benissimo i due fratelli Yates, Adam e Simon: rispettivamente primo e secondo nella prima tappa (una roba mai vista nella storia del ciclismo), potrebbe essere Simon quello più interessato a spingere, visto che Adam è di fatto un gregario di Pogacar. Il corridore della Jayco Alula ha perso banalmente una quarantina di secondi sabato per una caduta a 6 chilometri dal traguardo, altrimenti sarebbe stato quarto e non sesto nella generale.

Fino a venerdì comunque non si dovrebbero vedere grossi scossoni di classifica; qualcosina in quella a punti fin qua dominata da Philipsen, vincitore di tre volate, chissà. Per il resto occhi puntati sul trittico alpino del prossimo weekend che si preannuncia rovente.