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Alla vigilia delle ultime due giornate di gara, quelle più attese con le due prove élite, l’Italia guida il medagliere del Mondiale di ciclismo 2021 in corso di svolgimento nelle Fiandre.

È nata una stella

Nessun’altra nazione ha infatti saputo conquistare tre medaglie, due delle quali d’oro. La Danimarca è ferma ai due metalli più pregiati conquistati da Johan Price-Pejtersen nella prova a cronometro Under 23 e in quella junior contro il tempo da Gustav Wang, mentre l’Italia ha aggiunto all’oro di Filippo Ganna nella cronometro élite che ha aperto la settimana iridata e al bronzo della staffetta mista l’impresa di Filippo Baroncini, nuovo campione del mondo su strada Under 23 grazie al successo ottenuto venerdì sul traguardo di Leuven.

La sensazione che sia nata una stella nel firmamento del ciclismo internazionale è sempre più forte, considerando la straordinaria condotta di gara e la personalità messe in mostra dall’atleta romagnolo classe ’99, che si è anche avvalso della perfetta regia del ct dell’Italia Amadori e dell’ottimo lavoro complessivo di squadra.

Baroncini ha fatto la differenza con uno scatto a 5 km dalla fine determinante per evitare una conclusione allo sprint che lo avrebbe visto penalizzato nei confronti dell’eritreo Girmay, uno dei grandi favoriti della vigilia, giunto a due secondi. Medaglia di bronzo per l’olandese Kooij, solo sesto il belga Nys, campione europeo a Trento, gara nella quale Baroncini aveva conquistato la medaglia d’argento.

“L’altro Filippo” del ciclismo italiano si sta quindi meritando sul campo il passaggio al professionismo che avverrà nel 2022 con una formazione top come la Trek-Segafredo, dove i direttori sportivi saranno abili nel trovare il percorso giusto per Baroncini, già competitivo sia nelle prove in linea che in quelle a cronometro (Pippo campione d’Italia 2021 contro il tempo) anche in percorsi sulla carta poco favorevoli alle proprie caratteristiche e già in possesso di quella malizia che gli permette di interpretare le gare nel modo migliore capendo dove e quando può fare la differenza.

L’Italia ha dominato la prova Under 23 maschile, come dimostrato dal quarto posto di Michele Gazzoli e dl settimo di Luca Colnaghi e dalla capacità della tattica di squadra di far fuori dalla lotta i favoriti della vigilai come lo spagnolo Juan Ayuso e il norvegese Johannessen.

Tocca agli Elìte

Ora si entra nel vivo con le due prove élite.

Quella femminile sarà una delle due gare in programma nella giornata di sabato insieme alla prova junior femminile, 75 km sul circuito da Leuven a Leuven, lo stesso percorso che venerdì nella gara maschile ha visto il successo del norvegese Per Strand Hagenes, già argento europeo, davanti al francese Romain Gregoire (settimo Manuel Oioli, nelle retrovie un bravo Dario Igor Belletta, in corsa fino alla fine per il bronzo, ritirato Samuele Bolletto per una caduta a metà gara).

La prova in linea categoria donne élite si disputerà invece su un percorso di 157,7 chilometri, da Anversa a Leuven, sul medesimo tracciato che 24 ore più tardi vedrà protagonisti gli uomini.

L’Italia cercherà la medaglia con Elisa Balsamo, Marta Cavalli e Marta Bastianelli, ma le azzurre non sono tra le principali favorite di una gara che sarà una vera e propria Classica fuori stagione e come tale adatta alle fortissime atlete olandesi.

A rallentare le ragazze dei Paesi Bassi potrebbe essere solo la competizione interna tra le otto, fortissime rappresentanti, sulla carta tutte capitane.

Annemiek Van Vleuten, vincitrice del Fiandre 2021, e Marianne Vos, tre volte campionessa del mondo, partono davanti a tutte, per esperienza, qualità e anzianità, ma la campionessa del mondo in carica Anna Van der Breggen non abdicherà facilmente. Più indietro Ellen Van Dijk, neocampionesse del mondo a cronometro e fresca campionessa europea, ma su un percorso ben differente.

Chances di podio anche per il Belgio con Lotte Kopecky, per la Germania con Lisa Brennauer e per la Danimarca con Emma Norsgaard.

[Credits Foto: Getty Images]