Vai al contenuto

Mads Pedersen ha trionfato in volata sul Lungomare Caracciolo, splendido scenario finale di una Napoli-Napoli vissuta tra due ali di pubblico che hanno popolato tutto il percorso, dalla partenza in Piazza del Plebiscito fino agli scorci meravigliosi della Costiera Amalfitana.

Fuga neutralizzata all’arrivo

Il portacolori della Trek-Segafredo, campione del mondo nel 2019 nell’edizione andata in scena nello Yorkshire, ha colto l’attimo dopo il primo allungo di Fernando Gaviria regolando sul traguardo proprio la maglia ciclamino di Jonathan Milan, con il portacolori della Bahrain-Victorious nuovamente secondo dopo la frazione di mercoledì.

Il gruppo era riuscito a rientrare su Simon Clarke e Alessandro De Marchi, reduci della fuga di giornata, solo a 300 metri dall’arrivo.

Nessun problema per la maglia rosa Andreas Leknessund alla vigilia del primo arrivo in salita del Giro ai 2130 metri del Gran Sasso d’Italia (Campo Imperatore).

Le parole dei protagonisti

Tutte le squadre hanno usato le risorse che avevano per andare a riprendere De Marchi e Clarke, c’è stata collaborazione e ci siamo riusciti – ha detto Pedersen -. La squadra è costruita per me e sono felice di aver finalizzato il lavoro di tutti. E’ stata una tappa paesaggisticamente meravigliosa, la Costiera Amalfitana è stupenda. Anche se siamo andati molto forte, sono riuscito ad ammirarne le bellezze. Un primo obiettivo è stato raggiunto e di questo non posso che essere felice“.

Ho dato il massimo nello sprint, ma le mie gambe erano piuttosto stanche dopo gli ultimi giorni, quindi non ero abbastanza fresco – le parole di Milan -. Ho provato a spingere al massimo assoluto, anche dopo quella dura salita all’inizio della tappa. Ho davvero sofferto. La mia condizione è buona e sono pronto a difendere la mia maglia. Sto puntando ad arrivare a Roma, quello lo posso assicurare. Ora proseguiremo affrontando nella maniera più adeguata tappa per tappa, recuperando bene e valutando cosa dobbiamo fare anche negli sprint intermedi. Sono soddisfatto di quello che ho fatto finora, Mads ha fatto un grande sprint e ha vinto meritatamente la tappa: congratulazioni a lui”.

E’ bello andare a dormire con la maglia rosa. Mi fa sentire speciale e lo vedo anche in gruppo, l’atteggiamento degli altri è cambiato – così il leader della classifica Andreas Leknessund -. Pedalare su queste strade è stato bellissimo, i paesaggi e il sole hanno reso migliore la mia giornata. Non ho sentito tanti tifosi urlare il mio nome, però sentivo chiaramente le parole “Maglia Rosa”. Non conosco il Gran Sasso ma penso di essere pronto su queste pendenze cercando di difendere la mia leadership in classifica almeno fino alla cronometro. Sarà difficile ma darò tutto me stesso“.

Primo vero arrivo in salita sul Gran Sasso

La Capua-Gran Sasso di venerdì è una tappa molto lunga (218 km) con i primi 90 km lungo strade a scorrimento veloce via Isernia e Rionero Sannitico con carreggiata ampia, ben pavimentata e con alcune gallerie ben illuminate. Seconda parte con la salita di Roccaraso (GPM) seguita dalla lunga discesa fino a Sulmona e Popoli.

Dopo Bussi sul Tirino inizia la salita finale di circa 45 km intervallati da brevissime contropendenze e suddivisa nella classificazione del GPM in due parti la prima fino a Calascio e la seconda più breve e pendente fino all’arrivo.

Ultimi 7 km in forte ascesa. Si superano i 2000 m su una strada di media ampiezza con alcuni tornanti e pendenza attorno al 9% con picco massimo del 13%. Ultimo rettilineo di 120m.