Vai al contenuto

Cambia l’uomo al comando in maglia rosa al Giro d’Italia che nella Venosa-Lago Laceno vede arrivare, per la prima volta in questa edizione, la fuga.

Cambia la maglia rosa

Ad esultare è stato il francese Aurélien Paret-Peintre che ha regolato allo sprint il nuovo leader della corsa Andreas Leknessund. I due facevano parte di una fuga di sette corridori, comprendente Vincenzo Albanese, Warren Barguil, Nicola Conci, Amanuel Ghebreigzabhier e Toms Skujiņš, nata lungo la discesa del Passo delle Crocelle dopo oltre 70 km di vera battaglia. Sull’ascesa finale di Colle Molella era Conci a scatenare inizialmente la bagarre ma l’attacco decisivo veniva lanciato ai 4500 metri da Leknessund sul quale si riportava poco prima dello scollinamento Paret-Peintre. Il portacolori dell’AG2R Citroën Team ha saputo sfruttare al meglio la situazione, che vedeva il norvegese concentrato a spingere a fondo per coltivare il sogno maglia rosa, conquistando il suo primo successo di tappa al Giro d’Italia. Il gruppo degli uomini di classifica, arrivato a 2’01”, è stato regolato da Koen Bouwman.

Andreas Leknessund è il secondo norvegese in Rosa dopo Knut Knudsen (2 tappe nel 1975 ed una nel 1981 per lui) e naturalmente è al settimo cielo. “Indossare la maglia rosa rappresenta un sogno per ogni ciclista ed è un ricordo che porterò con me per tutta la mia vita – ha raccontato felice -. C’è stata una vera e propria battaglia per andare in fuga ma mi sono sentito bene fin dai primi chilometri della frazione. Mi sono infilato in quasi tutti i tentativi e sono riuscito a stare attento quando è partito quello giusto. Mi sono gestito bene sulla salita finale, andando del mio ritmo nel tratto più duro e poi accelerando quando sapevo che si poteva creare un gap con gli altri. Magari avrei potuto vincere ma penso comunque di aver ricavato il massimo dalla giornata e sono contentissimo così“.

La maglia rosa passa da un 23enne ad un altro: tra Remco Evenepoel (25 gennaio 2000) e Andreas Leknessund (21 maggio 1999) ci sono 249 giorni di differenza.

Sono felicissimo di come è andata. E’ stata una giornata dura, in cui è stato molto difficile centrare la fuga giusta. Siamo riusciti ad andare via in un tratto di discesa e poi mi sono gestito bene, concentrandomi su Andreas Leknessund. Entrambi volevamo vincere però sapevo di essere più veloce quindi ero molto fiducioso. Oltre alla vittoria mi sono avvicinato molto in classifica generale, che resta il mio obiettivo principale qui al Giro. Mi farò trovare pronto se ci sarà una chance di prendere il comando al Gran Sasso” ha invece sottolineato il vincitore della tappa, Aurélien Paret-Peintre.

Il giro arriva a Salerno

Mercoledì si corre la Atripalda-Salerno, mentre nella sesta tappa del Giro, in programma giovedì, avrà come assoluta protagonista Napoli, luogo di partenza e arrivo della giornata, che richiederebbe un soggiorno di almeno una settimana.

Se il tempo a disposizione è poco bisogna selezionare gli obiettivi. Che, in ordine sparso, potrebbero essere Piazza Plebiscito e Palazzo Reale, il Duomo di San Gennaro, Castel dell’Ovo, il Maschio Angioino, il Museo e Real Bosco di Capodimonte, il Monastero di Santa Chiara.