Vai al contenuto

Elisa Longo Borghini ha vinto il Giro delle Fiandre 2024 a nove anni di distanza dall’ultima volta. La sua è stata un’impresa da ricordare, non foss’altro perché ha messo in fila tutte quelle cicliste che al giorno d’oggi le vengono preferite tra i pronostici.

La 32enne di Ornavasso ha compiuto un capolavoro che ci ricorda ancora di più quanto debba essere considerata un patrimonio assoluto del ciclismo italiano, una da conservare quasi in una teca per quello che ha saputo dare a questo sport.

Longo Borghini al Fiandre, il capolavoro della Lidl-Trek

Avevate lasciato Mathieu Van der Poel sul traguardo a sollevare la bicicletta dopo aver dominato il Fiandre 2024? Ecco, mancava ancora buona parte della gara femminile dove Elisa Longo Borghini era nel gruppetto delle superstiti a caccia della vittoria.

Una gara femminile iniziata dopo quella maschile e che di conseguenza si è sciroppata lungo tutto il percorso quella pioggia che gli uomini avevano assorbito solo in parte.

Anche per questo motivo vittoria doppiamente epica per Longo Borghini, trascinata al successo dalla sua compagna di squadra Shirin van Anrooij: gregaria di lusso l’olandese a quel punto, che forse puntava alla vittoria ma una volta resasi conto di non riuscirci da sola ne ha approfittato per far sfiancare Kasia Niewiadoma, al suo inseguimento, favorendo la capitana che di fatto aveva “spaccato” la corsa con i suoi attacchi.

La Lidl-Trek, squadra che a suon di investimenti si sta candidando sia nel maschile che nel femminile ad entrare davvero nel circolo dei migliori, a quel punto ha due frecce al suo arco perché Longo Borghini è riuscita a resistere e approfittando del crollo nel finale della Niewiadoma la spunta quasi con facilità, sull’arrivo in leggera salita.

Bello anche vedere l’esultanza “scomposta”, l’urlo di felicità di Elisa che dopo nove anni rivince il Giro delle Fiandre entrando lei pure in un ristretto club delle bi-vincitrici di questa corsa assieme a leggende vere come Miriam Melchers, Annemiek Van Vleuten e Lotte Kopecky.

Non si parla mai abbastanza di Elisa?

Due medaglie olimpiche consecutive (due bronzi, d’accordo, ma non è proprio una cosa facile), due Fiandre e una Parigi – Roubaix: più tutti i titoli italiani (11) a cronometro e in linea, i 4 podi mondiali e l’Europeo in linea del 2021.

Elisa Longo Borghini è nell’élite del ciclismo nostrano e mondiale, ma essendo lei una ragazza riservata in uno sport non necessariamente battuto a oltranza dai maggiori mezzi di comunicazione i risultati passano quasi inosservati.

Lei in fondo la prende con filosofia: “Far parte di una famiglia di atleti significa essere circondati da persone che percepiscono il tuo dolore e la tua gioia, sanno cosa vuol dire fallire o ritrovarsi con un corpo che non risponde agli stimoli”, ha dichiarato.

E in effetti tra padre, madre, fratello e addirittura marito sono tutti sportivi o ex sportivi. Sci di fondo, sci alpino e naturalmente ciclismo, disciplina dove i Longo Borghini hanno avuto Paolo, storico gregario di Vincenzo Nibali, e soprattutto Elisa, che proprio dallo “Squalo dello Stretto” a livello di competitività a livello internazionale sembra davvero l’erede diretta.

In attesa naturalmente di altri e più gloriosi successi, magari a partire dalle prossime Olimpiadi di Parigi.