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È stato il lussemburghese Bob Jungels a vincere per la nona tappa del Tour de France, da Aigle a Chatel-Pre la Joux di 192,9 km. Jungels si è imposto sulle Prealpi tra Svizzera e Francia per distacco al termine di una frazione dura e che ha proposto quattro Gran premi della Montagna.

Al secondo posto, a 23″, si è piazzato lo spagnolo della INEOS-Grenadiers Jonathan Castroviejo, che ha preceduto il connazionale Carlos Verona della Movistar.

È incredibile e non so cosa dire – ha ammesso il corridore della AG2R Citroen Team subito dopo avere tagliato il traguardo -. Vincere una tappa del Tour de France è un sogno dopo questi ultimi anni di difficoltà. Sono molto contento per me stesso, ma anche per la squadra. So che questo significa molto. Gli ultimi chilometri sono stati molto lunghi ma sapevo che la vittoria era vicina e che sarei dovuto rimanere concentrati. Mi sono preso tutti i rischi del caso e quello che ho fatto ha dato i suoi frutti. Sono molto grato alla mia squadra e a tutti coloro che hanno creduto in me negli ultimi mesi“.  

Una liberazione per Jungels, che non vinceva in una gara World Tour da oltre 4 anni, quando trionfò nella Liegi-Bastogne-Liegi del 2018, e che nel 2016 ha vestito anche la maglia rosa di leader del Giro d’Italia. Lo ha fatto per tre tappe.

Domenica, tra i più attivi, è figurato Patrick Konrad: il trentenne austriaco ha provato un’azione in buona compagnia ma non è andata a buon fine. “Avevo delle buone gambe, ma nel gruppetto c’erano corridori con troppi interessi diversi – ha detto il portacolori della Bora-hangsrohe -. Quando il plotone si è avvicinato, mi sono concentrato su Vlasov (che ha sofferto e ha perso quasi trenta secondi dalla maglia gialla Pogacar) e sono rimasto con lui fino alla fine. Ho provato qualcosa sulla penultima salita, ma quando Jungels è andato al contrattacco nessuno è riuscito a seguirlo“.

La volata del gruppo della maglia gialla è stata vinta… dalla maglia gialla, Tadej Pogacar. In classifica generale lo sloveno, che fin dall’inizio del Tour de France 2022 è stato indicato quale favorito numero 1 per la vittoria finale, guida con 39 secondi di vantaggio sul danese Jonas Vingegaard mentre la terza piazza è al momento occupata da un altro corridore che non è mai da sottovalutare quando la posta in palio è elevata: Geraint Thomas è però già in ritardo di un minuto e 17 secondi.

Lunedì la Grande Boucle osserva un’altra giornata di riposo, la seconda dopo quella che è coincisa con il trasferimento dei partecipanti dalla Danimarca, dove sono andate in scena le prime tre tappe, alla Francia.  

C’è intanto una certa apprensione nella carovana gialla, c’è il timore che possa emergere qualche nuovo caso di positività al Covid-19, costringendo qualcuno a non essere al via alla ripresa delle ostilità dopo il relax di lunedì: Pogacar e i suoi rivali torneranno in sella in occasione della Morzine-Megève che si svilupperà sulla distanza di 148.5 chilometri.