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Campione sul campo ma anche di discrezione, Zinedine Zidane è ormai da un anno e mezzo il profilo più “pesante” tra gli allenatori senza un contratto. Come è facile intuire, però, non si tratta certo di carenza di pretendenti. Tutt’altro: Zizou può permettersi di attendere l’occasione giusta. Il problema, semmai, è che l’occasione giusta potrebbe non essere dietro l’angolo. Cerchiamo di capire perché.

Zidane ancora senza panchina: dove e quando lo rivedremo?

Sono passati esattamente 581 giorni da quel 27 maggio 2021, ovvero dal giorno in cui Zinedine Zidane e il Real Madrid si dissero addio per la seconda volta. Da allora il fuoriclasse francese non ha più allenato, nonostante sia stato – ed è tutt’ora – più volte accostato a varie panchine. Ovviamente tutte prestigiose, come si conviene a un manager di alto lignaggio come ha dimostrato di essere Zizou.

I no a Brasile e Manchester United

Quanti allenatori possono permettersi di rifiutare il ruolo di CT del Brasile? Pochi, pochissimi, ma tra questi c’è di certo Zinedine Zidane. Secondo quanto hanno riportato nelle ultime ore diverse agenzie di stampa, l’ex allenatore del Real Madrid sarebbe stato contattato dalla federazione verdeoro, desiderosa di voltare pagina dopo la delusione mondiale e l’addio – invero già programmato – a Tite. Zidane avrebbe preso tempo, poiché il suo desiderio sarebbe quello di sedere sulla panchina della Francia.

Prima del Brasile, Zizou aveva rifiutato altre avances, la più clamorosa delle quali rimane quella del Manchester United. I Red Devils avevano cercato Zidane poco più di un anno fa, ricevendo un cortese ma netto rifiuto. Probabile che già allora la sua preferenza fosse altrove, Francia o PSG. Poi i parigini hanno salutato Pochettino, consegnando le chiavi della squadra a Galtier.

Zidane, la Francia e il destino di Deschamps

L’attuale CT della Francia, nonostante la sconfitta in finale del mondiale, è accreditato di buone chance di rinnovo. Secondo quanto riporta la stampa transalpina, Deschamps dovrebbe incontrare i vertici della federcalcio francese nei primi giorni dell’anno nuovo, per comunicare la propria volontà. Pare infatti che la palla sia totalmente in mano a “Didì”, in carica da ormai più di 10 anni, e la cui posizione è ulteriormente rinforzata dal pesante endorsement addirittura di Emmanuel Macron. Nel caso che Deschamps rinnovi di altri 4 anni fino ai mondiali 2026, appare improbabile che Zidane continui a rimanere in stand by per tutto questo tempo.

L’ipotesi Juve e cosa non quadra

Sullo sfondo rimane un’altra destinazione che sarebbe graditissima all’interessato: la Juventus, squadra che lo lanciò nel grande calcio e società alla quale Zizou è rimasto sempre legato. Di un suo possibile approdo sulla panchina bianconera si parla già da qualche anno, almeno dalla stagione di Sarri e se ne parla con insistenza anche in questo periodo. A Torino Zinedine Zidane potrebbe avere carta bianca sul mercato, oltre che sulle scelte tecniche, ma le difficoltà sono almeno due: il contratto di Allegri e le attuali difficoltà – anche giudiziarie – della Juventus.

Massimiliano Allegri ha un contratto da 9 milioni (bonus compresi) a stagione fino al 30 giugno 2025. Dunque, come nel caso della panchina della Francia, anche qui l’ostacolo principale si chiama “tempo”, ma non solo. Una società che nell’ultimo paio d’anni ha subito un notevole ridimensionamento rispetto alle velleità dell’era Ronaldo, con bilanci in sofferenza sempre maggiore, non sembra la candidata ideale a mettere sotto contratto un allenatore da almeno 10 milioni netti a stagione come Zinedine Zidane. Questo sarebbe già un problema senza il pesante accordo in essere con Allegri, ovviamente con “acciughina” in sella diventa ipotesi ancora più remota. Poi c’è la situazione delle inchieste in corso, sulla cui conclusione è impossibile fare previsioni. In caso di pesanti sanzioni, in Italia ma anche e soprattutto da parte della UEFA, l’avvento di Zidane diventerebbe pressoché impossibile, almeno in una finestra temporale breve. Per il futuro, invece, è tutto apertissimo.

E perché non un Real-ter?

In conclusione, ritroveremo a breve Zinedine Zidane su una panchina importante? La difficoltà nel fare queste previsioni risiede nel fatto che ogni ipotesi prevede scenari ancora densi di incognite. La Francia è legata al rinnovo di Deschamps, la Juve alla situazione societaria e al contratto di Allegri. Le altre sembrano indietro, ma occhio a un possibile ritorno di fiamma del Real Madrid.

Sulla panchina delle Merengues c’è un’istituzione come Carlo Ancelotti, che ha un contratto fino al giugno 2024. Zizou potrebbe attendere per poi ripartire con un nuovo progetto, e magari uno Mbappe in più in rosa. Non è infatti un segreto che l’ex pallone d’oro straveda per il suo successore con il numero 10 in maglia Bleus, e questo era stato un argomento pesante sul possibile approdo di Zidane a Parigi. Ad ogni modo, ciò significherebbe stare fermo ancora una stagione e mezzo. E questo, per un allenatore top che ha voglia di tornare in panchina, non è il massimo.

Sì ma… dove va Zizou?

In chiusura, proviamo a giocare con le percentuali. Ad oggi, scartando in partenza l’ipotesi che Zinedine Zidane prenda un club a stagione in corso, immaginiamo dove potrebbe sedere il francese in panchina all’inizio della stagione 2023-24. In leggera pole position mettiamo la Francia con il 25%, consapevoli del fatto che qualora Deschamps rinnovasse tra poche settimane, il tutto decadrebbe all’istante. Poi c’è l’idea Juventus al 20%, dando per scontato che i problemi giudiziari e societari si risolvano. Quindi Brasile al 20% (se la tempistica tra l’eventuale rinnovo di Deschamps e il mancato ingaggio di un nuovo manager verdeoro fosse compatibile), Real Madrid al 20% (magari con Ancelotti che corona il sogno di allenare una grande nazionale) e un rimanente 15% diviso tra vari altri club, con il PSG in testa.