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Volenti o nolenti Maurizio Zamparini il suo segno nella storia del calcio lo ha lasciato. Di certo in quella dei tifosi rosa nero, che dopo le prime fasi di gaudio con il ritorno in Serie A, ha visto segnare un nemmeno troppo lento declino di gradimento fino all’epilogo amaro (giudiziario e sportivo).

Ma c’è un numero che più di tutti la dice lunga su quanto abbia inciso, nel bene e nel male, nelle scelte sportive del Palermo: 51. Il numero di allenatori esonerati.

Chi era Maurizio Zamparini

Prima di calarci nei numeri, forse è meglio dare uno sguardo generale a chi sia stato davvero Maurizio Zamparini. Un’imprenditore prima di tutto, di tante cose diverse. Uno di quelli che può davvero dire di “essersi fatto da solo“, grazie al suo fiuto per gli affari e a quella capacità di “magheggio” in mille settori diversi.

Partito dai supermercati Emmezeta (nomen omen), si è poi allargato con catene commerciali (Mercatone Zeta) ma anche attività immobiliari e turistiche.

Insomma un impero nato dal nulla e fortemente Zamparini-centrico. Come del resto è sempre stato anche il suo Palermo fin dal principio.

L’arrivo di Zamparini a Palermo

Il legame di Zamparini con il calcio è sempe stato molto forte, anche da giocatore a dire il vero, pur non arrivando oltre l’interregionale. Da presidente invece è andato meglio. Prima con l Pordenone poi soprattutto con il Venezia: unificò la squadra con il Mestre e la riportò in un decennio dalla Serie C2 alla Serie A nel 1998).

In questi anni Zamparini comincia già a mostrare il suo carattere forte nelle decisioni della panchina, in quello che sarà poi uno dei suoi tratti distintivi, esonerare e poi richiamare il suo allenatore. Era capitato per ben due stagioni di fila a Zaccheroni in Serie B, poi a Ventura (in una stagione dove furono ben 5 i cambi), a Bellotto e con l’arrivo nella massima serie, anche a Spalletti a cui spettò il non facile compito di sostituire Novellino che aveva per primo portato i veneti in A conducendoli ad una strepitosa salvezza nel 98/99 grazie anche alle magie di Alvaro Recoba.

Con la stagione della retrocessione del Venezia nel 2002, si apre però anche la storia in rosa nero di Zamparini, che rileva il Palermo da Franco Sensi e inizia la sua avventura in sicilia. L’obiettivo è chiaro, riportare la squadra in serie A e questa volta rimanerci a lungo.

La scalata di Zamparini in Serie A

Ci vorranno solo due anni per ottenere la promozione. Soprattutto per merito di un allenatore come Guidolin, che plasmerà una squadra di tutto rispetto e riuscirà prima a vincere il campionato di Serie B, e poi a confermarsi la stagione dopo finendo addirittura 6° in Serie A.

È un mercato molto interessante quello fatto da Zamparini, che porta in maglia rosa nero quelli che poi saranno nomi molto noti come Barzagli, Zaccardo, Zauli, Grosso, Barone, Corini, Brienza e un Toni ormai affermato (tanto che passerà poi alla Fiorentina).

Malgrado la squadra lotti nelle posizioni alte della classifica, Zamparini non perde la sua mano pesante con gli allenatori e riesce sistematicamente a cambiare almeno un paio a stagione.

Dopo l’esperienza di Del Neri (sostituito da Papadopulo), c’è il primo ritorno di Guidolin che dopo un girone alla grande perde qualche partita finendo inesorabilmente allontanato. Solo per tre partite però, perché poi Zamparini lo richiama alla 37ª giornata per chiudere il campionato (finendo 5°).

La squadra si è ormai arricchita di tanti campioni come Cavani, Amauri e Caracciolo. Zamparini quindi sembra avere buon occhio per gli acquisti, tanto quanto però è ingestibile nel controllo degli allenatori e nelle vendite di qualche pezzo importante per finanziare gli ingressi.

Il Palermo insomma funziona bene, gioca bene e fa crescere molti dei nuovi talenti arrivati in squadra, mantenendo sempre una buona posizione in campionato. Malgrado però si vada sempre dal 5° posto finale al centro classifica, Zamparini non fa passare nemmeno una stagione senza almeno un esonero (il più delle volte, almeno due).

Tocca a Colantuono (due volte), poi a Delio Rossi. Ma anche a Zenga, a Pioli, a Cosmi. Nessuno è immune, nemmeno se a dire il vero le vittorie arrivano quasi sempre.

Così come i grandi nomi che continuano a mettersi in mostra per poi lasciare il campo verso nuove mete (ora c’è Miccoli in avanti, con Liverani al centro, Balzaretti sulla fascia, Pastore dietro le punte, e dal 2011 anche Ilicic, Vazquez, Pinilla, Kurtic, Abel Hernandez).

Il declino del Palermo

Quasi un decennio di grandi nomi e grandi colpi di mercato. Con Zamparini a fare e disfare a suo piacimento tutto quello che tocca, dai giocatori in campo alla panchina. Ma se tutto passa in secondo piano quando le cose vanno bene, pensate quando invece vanno male.

E da 2012 le cose cominciano in effetti a prendere una piega non molto buona. Il Palermo retrocede in Serie B malgrado una formazione che a leggerla oggi sembra ancora stellare. Basti pensare che da centrocampo in su poteva schierare nomi del tipo di Franzo Vazquez, Josip Ilicic, Eran Zahavi (che poi esploderà nel Maccabi), Fabrizio Miccoli, Abel Hernandez e anche un giovanissimo Paolo Dybala.

Il motivo della disfatta questa volta, sembra quindi essere proprio la troppa foga del presidente negli esoneri. Prima tocca a Sannino, cacciato dopo appena tre partite, poi arriva Gasperini, esonerato anche lui alla 23° giornata. Spazio a Malesani, che però dura solo tre settimane. Si torna a Gasperini. Finita qua? Macchè. Giornata numero 28 e nuovo esonero, torna Sannino a chiudere la stagione, amara.

Non va meglio nemmeno nell’anno di B, con Gattuso esonerato dopo sole sei giornate per far spazio a Iachini. Ecco, Iachini sarà un record per Zamparini e andrà a far compagnia a Guidolin e Novellino come uniche tre stagioni di Serie A dove non ha esonerato nessuno.

La stagione dei Record: otto esoneri

Ma proprio quando tutto sembra tornare a filare liscio, con la squadra e il Presidente finalmente in riga grazie a Iachini, ecco che i problemi arrivano dal lato tecnico. Proprio quello che, nonostante tutto, fino a quel momento aveva “salvato” dal tracollo la squadra dalle intemperanze di Zamparini.

Dybala ha preso la via della Juventus, insieme ad altri elementi importanti non sufficientemente sostituiti. E infatti sarà un calvario. Iachini dura solo fino alla giornata numero 12, dopo di lui si alterneranno per una o più settimane i vari Ballardini, Viviani, Bosi, Tedesco, poi ancora Bosi, poi di nuovi Iachini, Novellino e infine si tornerà a Ballardini che riuscirà nell’impresa di strappare un 16° posto grazie alle ultime cinque partite senza sconfitte (e con tre vittorie) sorpassando il Carpi proprio all’ultima giornata.

Baratro però solo rimandato. Ballardini avrà solo il tempo di fare la preparazione estiva e giocare le prime due giornate, prima della nuova girandola di allenatori made in Zamparini (saranno cinque quella stagione). Nessun miracolo stavolta però. Palermo in Serie B e questa volta anche per Zamparini sembra arrivata la parola fine.

Il fallimento finale

Insieme alla disfatta sportiva, c’è quella societaria che mette definitivamente la parola fine alle gesta di Zamparini in rosa nero. Con somma gioia dei tifosi che vedono il fallimento decretato al termine della stagione 2019 come una liberazione.

Illeciti amministrativi, inadempienze finanziarie, gli arresti domiciliari. Finisce nel peggiore dei modi la storia di Maurizio Zamparini. Così come questa parentesi dei rosa nero, costretti a ricominciare tutto dalla Serie D.

Rimangono in numeri a fare da cornice alla storia. Quelli della squadra che ha comunque segnato un periodo molto positivo in Serie A, proponendo molti dei giocatori che ancora oggi sono assoluti protagonisti nel campionato (vedi Dybala e Ilicic per esempio).

Ma la risposta esatta è sempre “42” diceva quel libro di fantascienza di Douglas Adams.

In questo caso però, dovremmo riadattarlo ai numeri di Zamparini, dove la risposta giusta è “51”: il numero di allenatori che ha esonerato in carriera.

E pensiamo che sia la risposta definitiva. L’accendiamo.

Tutti gli allenatori di Zamparini presidente

STAGIONESQUADRACAMPIONATOPOS. CLASSIFICAALLENATORI
1987-88Venezia-M.C2F. Mazzola (1-34)
1988-89Venezia-M.C1Cerantola (1-4)
G.B. Fabbri (5-34)
1989-90VeneziaC1Pasinato (1-24)
Sabadini (25-34)
1990-91VeneziaC1Zaccheroni (1-34)
1991-92VeneziaB15°Zaccheroni (1-19)
Marchesi (20-28)
Zaccheroni (29-38)
1992-93VeneziaB11°Zaccheroni (1-23)
Maroso (24-29)
Zaccheroni (30-38)
1993-94VeneziaBMaroso (1-38)
1994-95VeneziaBVentura-Bui (1-2)
Maifredi (3-13)
Geretto (14)
Ventura (15-29)
Rossi-Geretto (32-38)
1995-96VeneziaB11°Marchioro (1-8)
Bellotto (9-38)
1996-97VeneziaB13°Bellotto (1-2)
De Vecchi-Fontana (3-28)
Bellotto (29-38)
1997-98VeneziaBNovellino (1-38)
1998-99VeneziaA11°Novellino (1-34)
1999-00VeneziaA16°Spalletti (1-8)
Materazzi (9-11)
Spalletti (12-20)
Oddo (21-34)
2000-01VeneziaBPrandelli (1-38)
2001-02VeneziaA18°Prandelli (1-5)
Buso (6)
Magni (7-34)
2002-03PalermoBGlerean (1-3)
Arrigoni (4-22)
Sonetti (23-38)
2003-04PalermoBBaldini (1-24)
Guidolin (25-46)
2004-05PalermoAGuidolin (1-34)
2005-06PalermoADelneri (1-22)
Papadopulo (23-38)
2006-07PalermoAGuidolin (1-33)
Gobbo (34-36)
Guidolin (37-38)
2007-08PalermoA11°Colantuono (1-13)
Guidolin (14-30)
Colantuono (31-38)
2008-09PalermoAColantuono (1)
Ballardini (2-38)
2009-10PalermoAZenga (1-13)
D. Rossi (14-38)
2010-11PalermoAD.Rossi (1-27)
Cosmi (28-31)
D.Rossi (32-38)
2011-12PalermoA16°Pioli (0)
Mangia (1-16)
Mutti (17-38)
2012-13PalermoA18°Sannino (1-3)
Gasperini (4-23)
Malesani (24-26)
Gasperini (27-28)
Sannino (29-38)
2013-14PalermoBGattuso (1-6)
Iachini (7-42)
2014-15PalermoA11°Iachini (1-38)
2015-16PalermoA16°Iachini (1-12)
Ballardini (13-19)
Viviani (20)
Bosi (21)
Tedesco (22-24)
Bosi (25)
Iachini (26-28)
Novellino (29-32)
Ballardini (33-38)
2016-17PalermoA19°Ballardini (1-2)
De Zerbi (3-14)
Corini (15-21)
Lopez (22-31)
Bortoluzzi (32-38)
2017-18PalermoBTedino (1-38)
Stellone (39-42 e play off)
2018-19PalermoB11°Tedino (1-5)
Stellone (6- )
Tutti gli allenatori e gli esoneri dell’epopea da presidente di Maurizio Zamparini