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Dusan, in fondo, lo sa. Lo sa benissimo che qualcosa è cambiato. Che nel passaggio FiorentinaJuventus, oltre al suo conto in banca, c’è stato un continuo sgonfiarsi dei suoi numeri e delle sue intenzioni. A margine, anche delle sue ambizioni.

Per capire il momento che sta vivendo l’attaccante serbo, vanno estrapolate due immagini. La prima è una delle conferenze iniziali di Allegri, pre Juve-Roma: “Dusan deve capire i momenti della partita, stare più tranquillo anche se non gli arrivano palloni puliti“. La seconda: Monza-Juve, minuto 85, solo lui in pressing alto mentre i bianconeri, sotto di un gol, si rintanano nella propria area. “Andiamo!”, la voce del serbo, caduta nel vuoto, in picchiata come i suoi numeri.

Sì, perché dai numeri alla fine non scappi mai. Sono l’unica luce: chiara, non nel senso di candore, ma ‘chiara’ proprio perché è fatta di chiarezza.

Ecco, raccontano, i numeri, di un Dusan quasi involuto, certamente lontano dal top della forma. Mettiamola così: se la sua idea iniziale sembrava essere un trampolino verso l’olimpo del calcio, andare alla Juve ha spesso mostrato le fragilità nascoste a Firenze. Dove aveva più occasioni, dove ha fatto più gol, dove aveva a disposizione una squadra in grado di girare a velocità raddoppiata.

Questa Juventus no: non lavora per lui, perché non lavora nemmeno per se stessa.

Il confronto tra Vlahovic alla Fiorentina e Vlahovic alla Juventus

alla Fiorentinaalla Juventus
21presenze20
21da titolare17
17gol 11
2assist1
747palloni giocati572

Ma andiamo a spulciarle, quelle cifre.

E partiamo dal dato fondamentale, quello su cui si regge il paragone. In analisi abbiamo preso le ultime 21 presenze di Vlahovic alla Fiorentina e le abbiamo messe a confronto con le prime 20 alla Juventus, in pratica le gare disputate finora in Serie A in maglia bianconera.

Di queste 21 partite da settembre 2021 a gennaio 2021, Dusan è sempre partito titolare in maglia viola; per turnazioni ed effettivo arrivo di un alter ego nella rosa bianconera (cioè Milik), alla Juve ha vissuto 17 gare da titolare su 20 totale. Per essere in una squadra dagli alti e altri standard, niente male. I primi scricchiolii arrivano sul dato clou, quello sul quale tutti gli attaccanti vengono giudicati. I gol.

17 reti fatte nello stesso periodo alla Fiorentina, 11 quelle prodotte in bianconero. In particolare, delle 4 siglate nel primo mese della stagione 2022, 3 sono arrivate su calcio da fermo (2 addirittura su punizione diretta): su azione è fermo a una sola marcatura! Se gli assist restano stabili (2 in viola, 1 in bianconero), ecco arrivare i numeri che spiegano la differenza di “azione” e di reazione insieme ai compagni.

Voce “Palloni giocati”: alla Fiorentina 747, alla Juve 572. Altro mondo. Come i passaggi riusciti nella trequarti: 93 viola, 77 bianconeri. Meno presenza in area vuol dire meno possibilità di far gol. Anzi: le performance di Dusan sembrano quasi in linea con le sue potenzialità, nonostante il passaggio in una squadra (sulla carta) più forte, ha avuto meno occasioni di brillare.

Meno tiri e meno occasioni

alla Fiorentinaalla Juventus
20occasioni create14
20dribbling riusciti14
75tiri totali62
34nello specchio25
23%% realizzativa18%

A proposito di occasioni: alla Fiorentina, Vlahovic ha avuto una media di quasi 1 occasione a partita creata, ben 20 su 21; alla Juve, nello stesso periodo, è fermo a quota 14. Vuol dire che in determinate partite – e questo è visibile anche a un occhio meno analitico – è stato pressoché un perno inoffensivo, uno spreco di talento.

La stessa differenza si registra nei “dribbling riusciti” e crollano invece i tiri nello specchio: 34 alla Fiorentina, 25 alla Juventus. In generale, sono invece 75 i tiri totali in viola, 62 i tiri totali in bianconero.

Oh, cosa produce tutto questo? Intanto meno palloni toccati in area avversaria (126 vs 11), ma anche meno fiducia. In molti sostengono che i problemi di Vlahovic derivino anche dalla frustrazione che genera una partita della Juventus: squadra bassa, produttrice seriale di contropiedi, ma lenta e prevedibile, quasi sempre in balia del gioco avversario.

Le punte iniziano la pressione, Dusan lo fa più di tutti gli altri (ricordate Monza…) e perde naturalmente lucidità. Si riflette nella percentuale realizzativa: 23% alla Fiorentina, 18% alla Juventus. Beh, questo è l’unico numero che si può migliorare anche senza un gioco spumeggiante e fiocchi di chance. Evidentemente, è tutto collegato…