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Una domenica da dimenticare per la squadra partenopea, sempre più in crisi e contestata dai tifosi. Il buco nero in cui si è infilato il Napoli sta diventando un tunnel senza uscita e le tre reti subite a Torino avranno conseguenze immediate per gli azzurri che sin da domani andrà in ritiro a Pozzuoli.

Chiediamo scusa ai tifosi, squadra irriconoscibile” ha detto a fine partita il ds Meluso. Il nono posto in classifica era impensabile per i campioni d’Italia in carica. Il lancio di fumogeni in campo durante la partita e i lunghi fischi alla fine della gara sono le immagini che rispecchiano questo vortice negativo dei partenopei.

La disfatta

Il Napoli, senza Mazzarri assente per squalifica, schiera Raspadori come punta centrale e Cajuste a centrocampo al posto di Anguissa che, come Osimhen, è impegnato in Coppa D’Africa. La squadra di Juric torna al 3-4-1-2 con la coppia di attaccanti Sanabria e Zapata in avanti e Vlasic a supporto delle due punte.

Nel primo tempo i partenopei si riducono solo a due tentativi per arrivare in porta ma questi non bastano per trovare il gol. Il Torino è più propositivo e al 43esimo minuto Sanabria sblocca la gara sfruttando un rimpallo in area di rigore e un errore di marcatura di Rrahmani che se lo lascia sfuggire.

Nella seconda frazione di gioco, Mazzarri cambia sistema di gioco e abbozza un 3-4-3 al posto del 4-3-3 con la sostituzione di Zielinski e l’inserimento di Mazzocchi. Ma dopo cinque minuti accade quello che non ti aspetti, il neoacquisto degli azzurri si fa espellere dopo un’entrata “killer” sul ginocchio dell’avversario. Il Napoli si ritrova così in 10 per i restanti 40 minuti, ma la confusione regna sovrana in campo per i partenopei. Impossibile capire i ruoli, gli schieramenti e le coperture di gioco nonostante gli ingressi in campo di Simeone e Zerbin al posto di Raspadori e Mario Rui. Vlasic raddoppia al 52esimo, nel momento peggiore per gli azzurri e a mettere la parola fine alla gara è Buongiorno che da calcio d’angolo battuto da Lazaro vola in cielo e di testa mette la palla all’incrocio.

Quali sono i problemi del Napoli

Nell’ultima giornata del girone d’andata, i campioni d’Italia si sono presentati con una classifica precaria e, soprattutto, una situazione di piena emergenza viste le partenze per la Coppa d’Africa di Osimhen e Anguissa. Non da meno, l’infortunio del portiere Meret e la squalifica di Mazzarri, costretto a vivere la sua domenica da ex seduto in tribuna. Inoltre, la difesa, che l’anno scorso era insuperabile, sta facendo acqua da tutte le parti. Kim non è stato rimpiazzato come si sperava. Natan, Ostigard e Juan Jesus non riescono a reggere il confronto e Rrahmani è irriconoscibile.

Ma si è inceppato da un po’ anche l’attacco, infatti, Mazzarri nella ripresa è passato quasi per disperazione al 3-4-3 senza ottenere nulla. Con la sconfitta a Torino, le partite senza segnare salgono a quattro. Troppe per la squadra campione in carica. Kvara è lontano parente di quello visto lo scorso anno mentre Simeone e Raspadori non stanno sfruttando al meglio le occasioni date dall’assenza di Osimhen.

Si può migliorare?

Quel che è certo è che peggio di così davvero non si può fare. Dopo l’arrivo di Mazzocchi (non considerando l’esordio da incubo), arrivato per fare il vice Di Lorenzo, il Napoli ha bisogno sicuramente di rinforzi e la finestra di mercato invernale deve rappresentare l’opportunità da sfruttare, costi quel che costi. Ci sono molti rumors, da Dragusin a Samardzic, ma quel che è certo è che a questo Napoli serve un cambio di passo anche sotto il punto di vista della mentalità. Proprio quella che, nella passata stagione, ha fatto la differenza e divorava l’avversario ancor prima di scendere in campo.

La sconfitta del Napoli a Torino rappresenta la fine di un girone d’andata tragicomico per gli azzurri. Da Garcia a Mazzarri la musica non sembra essere cambiata. Con il Cagliari l’ultima vittoria, da lì 4 gare: 3 sconfitte (compresa quella pesante con il Frosinone in Coppa Italia) e un pareggio. Nella prima gara del girone di ritorno il Napoli ospiterà la Salernitana nel derby campano, prima di volare in Arabia per la Supercoppa italiana.

Riuscirà Mazzarri a trovare la quadratura del cerchio?