Vai al contenuto

Il Napoli cade 2-0 all’Olimpico contro la Roma e viene sorpassato al sesto posto in classifica dai giallorossi. Mourinho imbriglia Mazzarri e infligge agli azzurri la sesta sconfitta in 17 giornate di Serie A. Il tonfo dei campioni d’Italia è decisamente roboante, perché ne conferma lo stato di confusione e, soprattutto, perché ormai se lo aspettavano tutti.

Questo Napoli di Mazzarri non fa paura a nessuno, pur schierando (Kim escluso, e non è poco) gli stessi che nella scorsa stagione hanno dominato la Serie A. Chiunque passa dal Maradona si diverte ed esce con dei punti, ma ormai anche in trasferta la formazione partenopea fatica. Lo dimostrano gli zero tiri in porta del primo tempo contro la Roma e le due espulsioni nel finale, rifilate a Politano e Osimhen.

E per non farci mancare nulla, in pieno stile natalizio se si pensa a “Mamma ho perso l’aereo”, il Napoli si è “dimenticato” di Walter Mazzarri. Il bus del club partenopeo è di fatto ripartito dall’Olimpico senza il tecnico degli azzurri, trattenutosi in conferenza post partita e rimasto a piedi.

Il sole non splende più a Napoli

Fa ridere, ma anche riflettere, che Mazzarri sia tornato in Campania in taxi, come a rappresentare quanto sia abbandonato al suo destino. Il Napoli non si diverte e non segna più e se Garcia ha avuto tra le mani un compito assai difficile come sostituire Spalletti, quello affidato al tecnico toscano è quasi spregevole.

L’impossibilità di cambiare modulo e, quindi, impronta di gioco, sta condizionando non poco la seconda avventura sulla panchina del Napoli di Mazzarri. Questo 4-3-3 non permette al club partenopeo di replicare le meravigliose prestazioni della scorsa stagione e, anzi, sta sempre più scadendo col passare del tempo.

Il Napoli ha conquistato 27 punti nelle prime 17 giornate di Serie A, 17 in meno dello scorso anno. Questo derby del sole ha evidenziato le ombre del club partenopeo, ormai lontano parente della squadra che 12 mesi fa sorprendeva in positivo tutta Europa. Basti pensare che questa è la sesta sconfitta per gli azzurri, che nello scorso campionato ne hanno incassate 4 in totale.

Questa flessione del Napoli incorpora dentro di sé l’addio di Spalletti e Giuntoli in estate, ma anche un mercato sviluppato sull’onda dell’entusiasmo per il titolo appena conquistato che ha lasciato lacune evidenti alla rosa partenopea. Gli azzurri devono fare i conti col netto calo di prestazioni di Kvaratskhelia, Di Lorenzo e Lobotka tra tutti, ma hanno anche mancanza di alternative valide.

Dalla latitanza del gol all’incapacità di saper reagire

Non solo, il Napoli non sa più segnare. Il gol è ormai latitante per gli azzurri che, pur contando su due talenti cristallini come Kvaratskhelia e Osimhen, hanno realizzato appena 2 reti nelle ultime 4 partite giocate, entrambe al Cagliari. L’attacco è rimasto a secco contro Inter, Juventus e, adesso, anche Roma. Tutti big match dai quali la banda Mazzarri è uscita sempre più ridimensionata.

Questa serie di battute d’arresto ha pian piano privato il Napoli di ogni sua certezza, svuotando di fatto l’anima di una squadra che adesso appare sfiduciata, ma anche depressa. L’incapacità di saper reagire è un altro segnale che si è palesato contro la Roma. Il gol di Pellegrini giunge dopo 76′ di gioco nei quali gli azzurri non hanno sfigurato, ma hanno sicuramente sofferto negli episodi il cinismo dei giallorossi.

Da quel momento, però, il Napoli non ha nemmeno provato ad impensierire la Roma. Ne è uscita quindi una partita a tratti quasi cattiva, con ben 11 cartellini gialli e 2 rossi sventolati dall’arbitro. Gli uomini allenati da Walter Mazzarri di fatto, soffrono, vanno sotto nel punteggio e quasi mai riescono a reagire nel modo giusto.

Roma-Napoli ci dice che Mazzarri non è la soluzione

Il nervosismo una volta incassato il gol dello svantaggio è emblematico del momento vissuto dai campioni d’Italia. Dal gol di Pellegrini il Napoli ha saputo trarre rabbia nervosa, non agonistica. Sintomo di una squadra che viaggia più sui binari dell’emotività che su quelli tattici e tecnici.

Se lo spogliatoio ha rifiutato di fatto Garcia, ci aspettava una reazione (almeno dai senatori) dall’arrivo di Mazzarri. Questa speranza però è stata completamente smentita dai fatti. A maggior ragione dopo l’uscita dalla Coppa Italia per mano del Frosinone.

Quello 0-4 subito al Maradona era un’onta che il Napoli doveva assolutamente cancellare contro la Roma ma, ancora una volta, la reazione non c’è stata. Kvaratskhelia non si è ritrovato con Mazzari, Politano ha smesso di segnare dall’arrivo del mister toscano e pure Osimhen fatica sempre più a spiccare.

E adesso, con Politano e Osimhen out per squalifica dopo la doppia espulsione, da cosa riparte il Napoli? Da Mazzarri? Difficile. Da qualche colpo a sorpresa di De Laurentiis nel mercato di gennaio? Vedremo, ma il presente ci racconta solamente della cessione di Elmas al Lipsia. Il cielo è sempre più scuro sopra il Vesuvio, soprattutto dopo questo derby del sole.