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Il downgrade del Milan è evidente. Così come lo è l’eterno e apparentemente irrisolvibile problema degli infortuni. Dopo i recenti stop forzati di Pobega e Okafor, ad aggiungersi a questa ingloriosa lista c’è Fikayo Tomori. A ciò vanno aggiunte scelte tattiche e mentalità vincente del tutto assente. Ad avere mancanze in questo senso sono soprattutto i top players sui quali i rossoneri avevano puntato maggiormente.

Ad essere sotto accusa è soprattutto lo staff medico rossonero. Gli infortunati aumentano e i risultati non arrivano. Così come l’incapacità di saper gestire il momentaneo vantaggio contro la Salernitana, peraltro ultima in classifica. A salvare la situazione per evitare il totale fallimento è stato Jovic che ha siglato il gol del pareggio.

L’inconsistenza di Pioli

A sorprendere non sono solo i risultati ma più che altro l’approccio che la squadra ha. Quasi come se agli stessi giocatori non interessasse l’andamento del collettivo ma solo ed esclusivamente il proprio rendiconto personale. In realtà, così facendo creano danni al team ed a loro stessi. A contorno di ciò, un allenatore che pare aver perso autorevolezza nello spogliatoio.

Contestabile come allenatore ma non nei modi, Pioli ha sbottato in conferenza stampa ha sbottato quando le è stato chiesto se Theo Hernandez e Leao l’avessero “mollato”. Il tecnico si è inalberato, alludendo ad illazioni senza fondo ma semplicemente ad un periodo storto. L’impressione non quella.

La sensazione è quella di una squadra senz’anima composta da giocatori terrorizzanti dal fare uno scatto in più quando si presenta l’occasione per la paura di farsi male. Ciò sta purtroppo caratterizzando gran parte delle sfide giocate dal Milan, eccezion fatta per la primissima parte di stagione ed alcuni match da dentro o fuori.

Inoltre, la notizia di Tomori che starà fuori almeno due mesi non può che rendere ancora più intricata una situazione già sul filo del rasoio. Ulteriore assenza prolungata in difesa che rende imperativo un intervento consistente e mirato al reparto. Tuttavia, date le vicende che si stanno verificando a Milanello, diventa sempre più complicato rendere il Milan una sistemazione appetibile.

Ecatombe infortuni: chi vuole venire al Milan

Che un intervento sul mercato sia necessario è indubbio. Il Milan può utilizzare coppe e trofei del passato per attirare giocatori di livello ma il presente non è di certo all’altezza. I successi dei primi anni 2000 sono ormai lontani anni luce, come il recente scudetto conquistato nella stagione 2021/2022.

Nonostante non si sia ancora al giro di boa, si può già parlare di un ecatombe dal punto di vista degli infortuni. Nessun’altra squadra di Serie A si è mai trovata di fronte ad un declino del genere. Ed a questo punto il problema non possono essere né le troppe partite ravvicinate e neppure errori individuali.

Ad ogni partita si perde un giocatore ed ognuno di essi rischia stop di lungo tempo ed il tutto sembra peggiorare ad ogni uscita rossonera. Con queste premesse quali possono essere i motivi che portano un calciatore a scegliere il Milan piuttosto che un’altra sistemazione? I nomi che intrigano la società sono molteplici, ma resta da capire se l’interesse ad ora sia reciproco.

Altro fattore da non sottovalutare è l’uscita dalla Champions League del Milan. Oltre ad aver causato un ingente perdita dal punto di vista economico-finanziario, rischia di ripetersi una sorta di Thuram bis. I rossoneri stanno perdendo il fascino, soprattutto internazionale, che li ha sempre caratterizzati.