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I rimpianti della Svezia per un girone di qualificazione che sembrava vinto, la chance mondiale per la Repubblica Ceca che sembrava persa. Due squadre arrivate a questa sfida dei playoff con motivazioni e morale diverso, ma con in mente un unico obiettivo: regalarsi la finale contro la Polonia (già qualificata per l’esclusione della Russia a tavolino).

Il primo vantaggio della Svezia è di giocare davanti al proprio pubblico della Friends Arena di Solna (fischio di inizio giovedì 24 marzo alle ore 20:45), il secondo quello di non vedere tra le fila avversarie il loro bomber Schick (20 reti in 20 partite nella stagione di Bundesliga), anche se dovrà parimenti fare a meno di Re Zlatan, squalificato. Scopriamo allora, tutto quello che c’è da sapere su questa partita dei playoff per le qualificazioni al Mondiale di Qatar 2022.

I precedenti di Svezia e Repubblica Ceca

Non ci sono precedenti in competizioni ufficiali tra le due nazioni, che si sono invece sfidate negli anni duemila in un paio di amichevoli.

La Svezia in questo caso non ha mai subito sconfitte dalla Repubblica Ceca, ottenendo un bilancio di una vittoria e due pareggi.

Sono stati sempre match comunque molto combattuti, con almeno un gol per parte, giocati per due volte in casa della Svezia e una sola in terra Ceca.

  • 29/03/2016 Svezia vs Rep.Ceca 1-1
  • 18/08/2005 Svezia vs Rep.Ceca 2-1
  • 20/11/2002 Rep.Ceca vs Svezia 3-3

I gironi di qualificazione di Svezia e Repubblica Ceca

Le due nazionali arrivano a questi play off di qualificazione mondiale dopo un cammino decisamente differente nella fase a gironi. Da una parte infatti la Svezia ha coltivato a lungo il sogno di poter fare subito i bagagli per il Qatar, dopo che si erano aggiudicate cinque delle prime sei partite del torneo.

Poi nel mese di novembre, la squadra di Janne Andersson si presenta addirittura con due punti di vantaggio in classifica prima degli scontri con la Georgia e la sfida diretta contro la Spagna. L’impresa sembra quasi fattibile, basta battere una non irresistibile Georgia e volare in terra spagnola con la forza di due risultati su tre.

E invece complice una condizione disastrosa (eravamo in pieno covid) i giallo blu perdono entrambe le partite, senza segnare nemmeno un gol (2-0 e 1-0), chiudendo così mestamente secondi nel gruppo.

Mai in gioco per il passaggio del turno come prima della classe (c’era un imbattibile Belgio nel gruppo E), per la Repubblica Ceca la lotta a due era con il solo Galles, che però ha la meglia nel confronto diretto in casa finendo così al secondo posto e lasciando a Silhavy il ripescaggio come terza (a 14 punti).

Svezia e Repubblica Ceca, statistiche a confronto

SWEstats a partitaCZE
1,5Gol Fatti1,8
0,75Gol subiti1,13
17,9Duelli Aerei20
13,5Tiri15,4
5,4Tiri nello specchio5
10,8Tiri in porta subiti10
412,3Passaggi496,6
45%Possesso Palla56,1%
50%Porta Inviolata37,5%
Le statistiche espresse nelle qualificazioni da Svezia e Repubblica Ceca – Fonte https://fbref.com/it/

L’imprescindibile 4-4-2 svedese, caratterizza tutto l’approccio del gioco di Andersson, a cui piace sicuramente di più aspettare l’avversario lasciandoli il pallino del gioco che non fare la partita. Non è un caso se ha chiuso la prima fase con un possesso di palla medio di appena il 45%.

Ben diverso il discorso per i boemi, che invece con un 56,1% dimostrano chiaramente come nel loro 4-2-3-1 ci sia molto spazio per giocare la fase offensiva e il pressing alto, in modo da recuperare palloni e organizzare il proprio gioco a piacimento.

Due filosofie che portano quindi a una leggera predominanza nelle conclusioni da parte degli ospiti, gap che si inverte però nei tiri nello specchio, mostrando quindi decisamente più precisione per gli svedesi (o per meglio dire, occasioni probabilmente più nitide proprio perchè in ripartenza il più delle volte).

Un secondo indizio è dato proprio dalla percentuale di “clean sheet” ottenuti, che sono esattamente la metà per la Svezia (4 su 8), mentre scendono al 37,5% per la Repubblica Ceca (che segna di più, ma subisce anche di più quindi). Di certo avremo una gara tosta sul piano fisico, con due squadre che fanno proprio dei contrasti e dei duelli aerei uno dei loro punti di forza.

Stato di forma e probabili formazioni

Anche se in qualche modo c’è da risparmiare le forze in vista dello scontro finale contro una Polonia già qualificata (per la squalifica della Russia), sarà impossibile per i due allenatori lasciare qualcuno a riposo in quella che si presta a essere una sfida aperta e combattuta.

Per la Svezia ci sarà da resettare tutto dopo il brutto finale dei gironi (con due sconfitte di fila, pur con tutte le attenuanti del caso), per gli ospiti invece la possibilità di giocarsi una qualificazione che a un certo punto sembrava quasi un miraggio, conquistata poi con un doppio 2-0 nelle gare autunnali.

Svezia: ballottaggio offensivo

Non dovrebbero esserci molti dubbi sul modulo di partenza, mentre qualche incertezza in più è invece su chi scenderà in campo dal primo minuto. Soprattutto in attacco dove con l’assenza di Ibrahimovic per squalifica, si aprono diversi scenari.

La prima è quella di mettere una prima punta di peso come il giovanissimo Isak, che pur con una sola rete all’attivo nelle ultime 15 presenze in Liga, offre sicuramente un terminale perfetto a cui affiancare invece un altro attaccante molto mobile come può essere Robin Quaison, anche lui però con poco più di settanta minuti sulle gambe in tutto il nuovo anno.

Potrebbe quindi prendere spazio l’idea di un Kulusewski spostato dalla fascia destra alla zona più offensiva, ma per ora è solo una delle ipotesi. La certezza è invece Forsberg impegnato sulla sinistra (con ampi compiti d’attacco ovviamente), mentre in mediana dovremmo vedere Ekdal e Olsson (con Svanberg pronto a subentrare).

Nella linea di difesa davanti a Olsen, troveremo Lindelof e Danielson al centro, mentre ai lati prenderanno posto Augustinsson a sinistra e Sundgren a destra (con Krafth squalificato).

Svezia (4-4-2): Olsen; Augustinsson, Lindelof, Danielson, Sundgren; Forsberg, Olsson, Ekdal, Kulusewski; Isak, Quaison.

Repubblica Ceca: no Schick, no party

L’assenza di Schick (nemmeno convocato) è pesante per Silhavy, che dovrebbe puntare su Hlozek come punta centrale, che nelle qualificazioni ha giocato quattro partite segnando un gol e fornendo un assist. L’alternativa potrebbe essere Krmencik, che però non gioca da inizio febbraio.

Più facile invece ipotizzare la linea di trequarti, con un Barak in grande spolvero in questa stagione (10 reti e 4 assist con il Verona), oltre a Pesek e Masopust. Assegnato anche almeno un posto in mediana, con la stella Soucek protagonista in Premier con il suo West Ham (e già autore di 8 reti in 46 partite con la maglia della nazionale) che avrà a fianco uno tra Holes o Sadílek.

In difesa oltre alle certezze di Zima e Mateju, potremmo avere uno tra Kalas e Brabec al centro, mentre sull’altra fascia dovrebbe prendere posto Novak o Petrasek davanti al solito Vaclik.

Repubblica Ceca (4-2-3-1): Vaclik; Mateju, Brabec, Zima, Novak; Soucek, Holes; Masopust, Barak, Pesek; Hlozek.