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Quando Bobo Vieri, in una diretta (ormai storica) Instagram con Ronaldo il Fenomeno, ha ricordato di aver disputato appena 11 partite con il compagno brasiliano, si è sicuramente spezzato il cuore di un interista su due.

Di certo, chi ricordava quell’Inter sulla carta senza mai aver avuto il privilegio di osservarla, benedirla, amarla con continuità, ha ancora oggi un piccolo peso sullo stomaco che tante vittorie non hanno saputo cancellare.

Del resto, cosa sarebbe stato quel gruppo di formidabili campioni se avesse avuto le giocate irreali del Fenomeno e la possanza di Bobone? Difficilmente un altro attacco avrebbe retto il paragone.

Vieri fu “convocato” da Marcello Lippi, nel loro rapporto d’amore e odio c’è sempre stato un grandissimo rispetto da parte del tecnico viareggino nei confronti dell’attaccante, già allenato ai tempi della Juventus, già iscritto sulla sua personalissima lista dei cattivi. “Mi chiamò il mister e mi chiese di andare all’Inter – la rivelazione di Vieri -, io gli risposi: beh, se devo giocare con Ronaldo, vengo“.

Così nacque una grande storia, finita male, ma per anni fatta d’amore intenso, ricambiato, estremamente basato sulla fedeltà al gol di Bobone. Solo che, di “giocare con Ronaldo”, se ne parlò poco e male.

Tre stagioni in attesa

Chi non conosce la storia, probabilmente si aspetta che abbiano giocato nella stessa Inter per una sola stagione: anche lì, 11 partite in compagnia sarebbe stato un bottino da dimenticare, un’occasione sciupata. Vieri aveva invece firmato con l’Inter nel 1999, proprio nel primo anno di Vieri, sono dunque rimasti insieme per tre annate. E nel debutto in maglia nerazzurra, al suo fianco c’è esattamente Ronaldo: è la primissima di Bobo a San Siro, è contro l’Hellas Verona e già firma una tripletta. Il Fenomeno subentra nella ripresa al posto di Zamorano: gioca 45 minuti, ma senza far gol.

Alla quinta di Serie A, ancora a San Siro, arriva il Piacenza. Vieri è titolare e gioca tutta la partita: sbaglia un rigore e la situazione sembra subito incrinarsi. Poi ci pensa Ronnie: gol decisivo per il 2-1, così com’è decisivo Moriero due settimane più tardi, al Penzo di Venezia; lì Ronaldo e Vieri giocano appena cinque minuti insieme. Bobo prende proprio il posto di Moriero, Ronaldo cede il suo a Baggio. Sì, in quella squadra c’era anche Roby Baggio.

L’ultima della stagione, insieme, arriva il 23 ottobre del 1999. È il derby di Milano: Ronaldo segna l’1-0 al 20′ su rigore, poi arriva la celebre espulsione su gomitata ad Ayala. Il Milan rimonta con Sheva e passa con Weah al 90′. Vieri non trova la via del gol, anzi: perde pure il suo compagno prediletto. Ronaldo è a pezzi per la rottura del tendine rotuleo e resterà fuori per 522 giorni dopo il ko in finale di Coppa Italia contro la Lazio all’Olimpico, il 12 aprile del 2000.

Quell’anno maledetto

Ci metterà un po’ a tornare il Fenomeno di sempre, ecco perché la stagione 200-2001 di fatto non esiste nella carriera di Ronaldo. Il 9 dicembre del 2001, al Rigamonti di Brescia, i due si ritrovano in campo insieme.

Partono titolari, con il brasiliano che apre i conti dopo venti minuti, mentre Vieri segna la doppietta per l’1-3 finale. Quattro giorni dopo, si scambiano i compiti: Vieri apre le danze, Ronaldo le chiude con due reti. Il finale è di 3-0; 3 come i gol segnati a un Piacenza difficilissimo da abbattere: prima Bobo, poi Kallon, infine ancora Bobo a superare le reti di Gautieri. È il 23 dicembre del 2001 e in campo, insieme, non li rivedremo prima del 14 aprile del 2002. Un girone intero dopo.

L’assenza è dovuta ancora ai problemi fisici del brasiliano. I due si ritrovano nella sfida al Brescia, in campo per tutta la partita e per grande fortuna dell’Inter. Dopo un rigore di Guardiola, arriva la doppietta tra il 79′ e l’83’ che ribalta tutto e porta l’Inter alla vittoria. Due settimane più tardi, ecco la penultima di campionato. L’Inter è prima, a un passo dal titolo. Nel finale, proprio Ronaldo chiude i conti del 3-1 al Piacenza, con Vieri che resta a secco, ma vicinissimo allo scudetto.

L’ultima è la più triste, sia per Bobo che per Ronie. 5 maggio 2002: Ronaldo e Vieri sono i titolari di Cuper, gli uomini che dovranno consegnare lo scudetto al popolo nerazzurro, accorso con grandissima passione allo Stadio Olimpico di Roma.

Si gioca con la Lazio, e da buon ex Vieri segna subito il vantaggio. Poi Poborsky, quindi Di Biagio, infine Poborsky e poi Simone Inzaghi, attuale tecnico nerazzurro e all’epoca dall’altra parte. Ronaldo e Vieri in campo, quel sogno pronunciato ad alta voce, termina per sempre al minuto 78, con lo sguardo basso del brasiliano e le lacrime in panchina.

Finirà 4-2, quella partita. La Juventus vince lo scudetto, Ronaldo sarebbe diventato un giocatore del Real da lì a qualche settimana.