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Sapete perché a Napoli non smettono di cantare? Perché non è solo lo scudetto a essere in tasca, la voglia adesso è di andare a vedere oltre l’ostacolo.

Cosa c’è? Una Champions League tutta da gustare, un doppio impegno da gestire con il massimo della fluidità della rosa e con una piazza con un entusiasmo che raggiunge vette storiche. Sì, in Italia non ce n’è per nessuno. Ma in Europa, ecco, chi può davvero battere la squadra di Spalletti?

Non parliamo per sentito dire: l’esempio ce l’ha fornito proprio il club azzurro nella fase a gironi: dieci gol all’Ajax tra andata e ritorno, quattro al Liverpool solo al debutto nella competizione di quest’anno, Rangers di fatto surclassato nella prima e nella seconda europea. Walter Sabatini, che di costruzioni e ricostruzioni se ne intende, ha dato una dichiarazione formidabile a DAZN: “Non è una squadra italiana, è quella più europea di tutte”. Di tutte, sì. Con una rapida somma, può stare davanti a qualsiasi competitor, persino in Champions League.

Eppure i partenopei sono soltanto alla nona esperienza nella massima competizione europea. Per capirci: la Juve, a quota 9, ha le finali disputate. Dà ancor di più la dimensione della crescita della banda Spalletti, ora più che mai in preda a un sogno lucidissimo.

Ecco la storia del Napoli in Champions League, edizione dopo edizione.

La Champions League 1987-1988

Oh, qui va fatto un mini passo indietro. In passato naturalmente non era come oggi: in Coppa dei Campioni andava solo una squadra, la vincitrice del campionato.

Il Napoli, nel 1987, arrivava dunque dopo il primo scudetto a battagliare contro le più forti. Al primo turno, chi ti capita? Proprio la più forte: il Real Madrid. L’andata al Bernabeu, nei sedicesimi di finale, si risolse infelicemente: prima Michel, poi un’autorete di De Napoli a chiudere.

Al ritorno, nonostante il gol apripista di Francini dopo 9 minuti, Butragueno ammutolì il San Paolo e portò avanti i blancos.

La Champions League 1990-1991

Tre anni più tardi, con gli azzurri reduci dal secondo successo in Italia, andò decisamente meglio in sede di sorteggio: il Napoli affrontà l’Ujpesti Dozsa, una delle squadre più titolate d’Ungheria. Dopo il vantaggio di Baroni, la doppietta di Maradona chiuse subito i conti, già all’andata. Vittoria pure al ritorno, reti di Incocciati e Alemao.

E poi? La possibilità anche di arrivare ai quarti: agli ottavi arriva lo Spartak Mosca. 0-0 all’andata, 0-0 al ritorno: decisivi i calci di rigore, dove Marco Baroni sbaglia e i russi no, proprio mai.

La Champions League 2011-2012

I napoletani devono aspettare 21 anni per tornare a urlare – anzi, iniziare a urlare – The Champions. Un grido diventato iconico, che sfida le leggi scritte sui decibel. Ecco: non va bene neanche questo sorteggio. Gli azzurri si ritrovano nel girone di Manchester City, Villarreal e Bayern Monaco. Sembra un dramma, invece è l’opportunità per tornare a farsi un nome oltre i confini italiani.

Si inizia con un pari all’Etihad, si prosegue con una vittoria interna con il Villarreal e un altro pari interno con il super Bayern Monaco. Per un pelo non arriva il risultato all’Allianz Arena, per fortuna ne arrivano due pieni nelle successive partite: 2-1 al San Paolo contro il City (doppietta di Cavani), vittoria anche al Madrigal sul Villarreal (Inler più Hamsik).

E’ un sogno, e lo sono anche questi ottavi di finale: al San Paolo, davanti a un Chelsea formidabile, fatto dei guizzi di Drogba, Terry, Lampard, gli azzurri non hanno paura. Anzi: dopo il vantaggio firmato Mata, all’andata, illuminano la città con Lavezzi (due volte) e Cavani. Forti del 3-1 del San Paolo, si giocano tutto a Stamford Bridge: la rimonta è incredibile.

Inizia da Drogba, prosegue con Terry, prova a ricucire Inler ma un rigore di Lampard mette tutto in bilico. Fino alla rete decisiva per i Blues, ai supplementari, targata Ivanovic.

La Champions League 2013-2014

Potrebbe andare peggio? Sì, potrebbe arrivare un altro girone della morte: Borussia Dortmund, Arsenal e Marsiglia. Ahi, stavolta è dura davvero. Eppure è ancor più bello, per certi versi: Higuain e Insigne regalano la vittoria al debutto con il Borussia (2-1), all’Emirates l’Arsenal passa con Ozil e Giroud (2-0), ma il girone è vivissimo e alla terza partita arriva un successo pesante al Velodrome, grazie alle reti di Callejon e Zapata (1-2).

Dunque? Con il Marsiglia battuto anche al San Paolo, il Napoli intravede gli ottavi di finale; perde 3-1 a Dortmund, ma vince 2-0 sull’Arsenal con Higuain e Callejon. Conti fatti: 12 punti. Non bastano. Dortmund e Arsenal, a parità di punti, sono agli ottavi di finale: colpa della classifica avulsa, e della differenza reti a favore.

In quella stagione, il Napoli andrà in Europa League: superato lo Swansea ai sedicesimi, arriverà poi l’eliminazione agli ottavi con il Porto.

La Champions League 2014-2015

Ecco: fugace apparizione, nel 2014. Il Napoli si era qualificato ai playoff di Champions (poi aboliti) e anche qui il sorteggio non era stato certamete magnanimo. Dopo l’1-1 all’andata contro l’Athletic Bilbao firmato da Higuain e Muniain, gli azzurri vengono sconfitti per 3-1 al San Mamés: apre Hamsik, chiude Aduriz (doppietta) più Ibai Gomez.

In Europa League, in quella stagione arriverà fino alla semifinale: a un passo dall’epilogo, sarà il Dnipro a fermare il Napoli.

La Champions League 2016-2017

Stavolta, il girone è tutto sommato abbordabile. E infatti il Napoli non capitola, anzi: vittoria e pareggio in due partite con la Dinamo Kiev, vittoria andata e ritorno con il Benfica, sconfitta e pari col Besiktas. Fa tutti i punti per approdare al turno successivo. E chi ti capita? Trent’anni dopo, ancora il Real Madrid, quello più forte di sempre. Forse.

Al Bernabeu, dopo il vantaggio di Insigne dopo 8 minuti, Benzema più Kroos più (super) Casemiro: è 3-1. Stesso risultato del ritorno, sempre per i blancos: vantaggio di Mertens, poi Ramos, un’autorete dello stesso belga e la chiosa di Alvaro Morata.

La Champions League 2017-2018

La stagione più anonima di sempre in Champions League?

Dopo aver passato il turno playoff con il Nizza (vittorie per 2-0, andata e ritorno), il Napoli becca un girone abbordabile: Shakthar, Feyenoord e City. Di fatto, si gioca il passaggio del turno con il club ucraino. Che vince al debutto a Charkiv, che perde per 3-0 al San Paolo.

Nel mezzo: vittoria con il Feyenoord in casa, doppia sconfitta con il City. E un 2-1 in Olanda, ancora per il Feyenoord, che mette fine a ogni speranza azzurra. Neanche emozionata dall’Europa League: finisce subito, ai sedicesimi, con il passaggio del turno del Lipsia di Werner e Bruma. Un gran peccato, a ripensarci: è l’anno di Sarri e dei 91 punti.

La Champions League 2018-2019

Ne arrivano 79 l’anno successivo, ma torna lo spettro dei gironi infernali, alla Dante: Liverpool, Psg, Stella Rossa. Da non sottovalutare, soprattutto in trasferta. E infatti, al Rajko Mitic, gli azzurri impattano sullo 0-0. Arriva poi la storica vittoria, nel finale, contro i Reds: gol di Insigne al 90′.

Subito dopo, pari incredibile al Parco dei Principi: finisce 2-2, ma solo perché Di Maria evita la beffa ai suoi al 93′. Nel girone di ritorno, altro pari col Paris al San Paolo, vittoria facile con la Stella Rossa (3-1) e il ko più duro, ad Anfield: 1-0, segna Salah.

La Champions League 2019-2020

Fino a questa stagione, l’ultimo exploit napoletano in Champions risale a 3 anni fa. Gli azzurri battono ancora il Liverpool, sorteggiato nel girone con Genk e Salisburgo.

La prima vittoria con i Reds mette di fatto la qualificazione in tasca; successivamente arriva un pari col Genk e la vittoria esterna sul Salisburgo, prima di impattare ancora con gli austriaci e di chiudere ad Anfield un 1-1 fondamentale. L’ultimo guizzo è una festa: 4-0 al Genk al San Paolo. Prima di incupirsi per un altro sorteggio: c’è il Barcellona.

Già, il Barcellona, ancora quello di Messi. Che dopo l’1-1 all’andata, decide il match di ritorno con Lenglet e Suarez. Non ci sono storie, in quell’8 agosto 2020, quando il mondo è già cambiato e non c’è neanche la spinta dei tifosi blaugrana.