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L’Inter di Simone Inzaghi è sicuramente una delle formazioni che esprime il gioco migliore in Italia in questo momento. La formazione nerazzurra è anche fortunata perché nelle partite più importanti non ha mai dovuto rinunciare a quegli uomini chiave che rendono possibile effettuare il gioco di Inzaghi.

Nel momento in cui il tecnico piacentino ha rinunciato contemporaneamente a Brozovic, Skriniar e Bastoni, in Coppa Italia contro l’Empoli, la squadra ha dimostrato di poter sì essere pericolosa, ma di non avere quella compattezza e quella fluidità di manovra che dimostra di solito, subendo i toscani per parte del match e passando il turno solo ai supplementari dopo essere stati rimontati e anche superati nel corso della ripresa.

Abbiamo già parlato del ruolo fondamentale che occupa Brozovic nello scacchiere nerazzurro, mentre per quanto riguarda Skriniar basta solo mettere in evidenza come le sue doti fisiche e la capacità di aggredire alto il portatore di palla avversario fa in modo che le linee di centrocampo e di difesa dell’Inter riescano a giocare più ravvicinate.

Molto più interessante e articolato è il discorso dell’importanza di Alessandro Bastoni nella manovra nerazzurra.

Come Bastoni è diventato essenziale nell’Inter

Negli ultimi anni Bastoni è cresciuto a vista d’occhio come difensore. Da giovane di belle speranze nelle giovanili dell’Atalanta a piacevole sorpresa nel Parma, Alessandro Bastoni è approdato a Milano all’inizio del biennio di Antonio Conte, con la prospettiva di essere nuovamente ceduto in prestito per accumulare esperienza.

Nel corso del ritiro estivo però il tecnico leccese decise di trattenere il ragazzo data una certa carenza di centrali mancini in rosa.

Nel corso della sua prima stagione interista Bastoni ha accumulato sempre più presenze, iniziando da semplice rincalzo e finendo da titolare sul centrosinistra della difesa.

Nell’anno dello scudetto ha iniziato da titolare e non è più uscito dalla formazione tipo, guadagnandosi così anche la Nazionale e laureandosi campione d’Europa, anche se con un ruolo da comprimario alle spalle dei più esperti Chiellini, Bonucci e Acerbi.

Oggi come oggi è un punto fermo dell’Inter e una risorsa importantissima anche per la Nazionale di Mancini. Questo grazie alle suo ottime doti come difensore, ma non solo.

Un difensore con i numeri da centrocampista

Bravo negli anticipi e in marcatura, sempre più attento e meno falloso al crescere dell’esperienza, con l’arrivo di Simone Inzaghi sulla panchina dell’Inter Bastoni ha infatti moltiplicato le sue proiezioni offensive, risultando una delle principali chiavi di gioco dell’Inter.

Già con Conte aveva fatto vedere di avere un sinistro particolarmente educato, trovando spesso e volentieri i compagni avanzati con precisi lanci dalla difesa.

Ma quest’anno, grazie anche al diverso atteggiamento tattico dell’Inter che lascia maggior libertà di azione ai “braccetti” difensivi, si ritrova spesso a gestire la palla in posizione più avanzata, agendo quasi da mezzala se non addirittura da ala aggiunta.

Andando a confrontare i numeri riguardanti i passaggi effettuati, come abbia numeri vicini a quelli dei centrocampisti. È stato il destinatario di un passaggio progressivo, ovvero in direzione della porta avversaria da parte di un compagno più arretrato, per 18 volte;  Brozovic, il regista della squadra, raggiunge quota 23. Ha portato palla al piede ad almeno 4,5 metri dall’area avversaria per 73 volte, laddove Brozovic e Calhanoglu l’hanno fatto 87 volte a testa.

Complessivamente ha percorso 4246 metri palla al piede, di cui 2454 verso la porta avversaria, numeri assolutamente paragonabili a quelli del terzetto di centrocampo, addirittura superiori in termini assoluti a quelli di Calhanoglu.

STATSBASTONIBROZOVICBARELLACALHANOGLU
Passaggi progressivi
ricevuti
18237856
Progressioni palla al piede
ad almeno 4,5 mt dall’area
avversaria
738710587
Metri percorsi palla al piede
totali
4246711355456429
Metri percorsi palla al piede
in direzione offensiva
2454277328801746
Confronto sulla gestione palla tra Bastoni e i centrocampisti dell’Inter – dati aggiornati al 20 Gennaio 2022 – Fonte: https://fbref.com

Un jolly offensivo imprevedibile sulla sinistra

Queste doti di gestione della palla lo rendono un’arma tattica particolarmente interessante nella costruzione della manovra dell’Inter. Davanti a Bastoni normalmente giocano Perisic sull’esterno sinistro e Calhanoglu in posizione di mezzala.

Normalmente il croato tende a giocare larghissimo, lungo la linea laterale, per accentrarsi eventualmente verso il vertice dell’area avversaria solo superata la trequarti. Il turco, viceversa, ama spostarsi verso in mezzo al campo per ricevere palla per vie centrali, giocando in linea davanti a Brozovic con Barella che invece va a cercare spazi di inserimento sul centrodestra.

I movimenti di Perisic e Calhanoglu normalmente attirano le coperture dei diretti marcatori, creando una sorta di spaccatura nello schieramento avversario nella zona di campo davanti a Bastoni.

A questo punto il difensore, che è migliorato moltissimo nel controllo di palla in corsa nell’ultima stagione, può scegliere di volta in volta se andare a cercare la sovrapposizione con Perisic, liberando così gli spazi per il compagno o trovando lui stesso il pertugio per il cross, oppure se andare ad occupare quella zolla di centrocampo verso il limite dell’area dove poter effettuare triangolazioni con i compagni per favorirne gli inserimenti e il tiro in porta.

Ne consegue che molto spesso è proprio Bastoni a creare quella superiorità numerica in fase offensiva che permette all’Inter di andare in vantaggio.

Nonostante questo, le volte in cui il giocatore si è fatto sorprendere fuori posizioni in fase difensiva si contano sulle dita di una mano. L’abilità di riuscire ad essere presente in entrambe le fasi di gioco pur giocando da difensore centrale lo rendono una delle armi tattiche più utili a disposizione di Inzaghi.