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Nei momenti in cui è stato maggiormente in difficoltà nella sua lunga avventura sulla panchina della Juventus, Massimiliano Allegri ha spesso fatto ricorso a opposizioni retoriche, di comodo, come “meglio essere brutti e vincere, anziché essere bellini e perdere”.

Senza scendere nei dettagli di questa logica estremamente fallace, il problema è che quello delle partite “sporche”, ovvero dalla composizione chimica in cui l’estetica è del tutto assente a vantaggio di tattica e agonismo, è un abito che non va bene per tutte le stagioni. E difficilmente sarà adatto a Sporting Lisbona-Juventus di giovedì sera, cruciale per il futuro della squadra ma anche dell’allenatore.

Sporting Lisbona-Juventus: tutte le info utili

Quando e dove si gioca

Sporting Lisbona-Juventus è il ritorno dei quarti di finale di Europa League 2022/23 ed è in programma alle 21 di giovedì 20 aprile, presso l’Estadio José Alvalade di Lisbona.

Dove vederla in TV e streaming

Sporting Lisbona-Juventus sarà visibile in diretta su DAZN e Sky per i rispettivi abbonati. Per quanto riguarda DAZN, la visione può avvenire scaricando la app su smart tv compatibile, o su console di gioco come PlayStation e Xbox, oppure su dispositivi come Amazon Fire TV Stick, Google Chromecast e TIMVISION Box.

Gli abbonati di Sky troveranno invece il match su Sky Sport Uno (canale 201 del satellite), Sky Sport 4K (213 del satellite) e Sky Sport (252 del satellite). Per quanto riguarda lo streaming, è disponibile sulle app DAZN, SkyGO e NOW Tv.

L’arbitro della partita

La squadra arbitrale selezionata da Roberto Rosetti per Sporting Lisbona-Juventus è franco-olandese. L’arbitro titolare sarà il francese François Letexier, coadiuvato dai connazionali Cyril Mugnier e Mehdi Rahmouni e da Stéphanie Frappart in veste di quarto ufficiale. Coppia olandese al VAR, con Pol van Boekel assistito da Rob Dieperink.

Letexier ha solo 2 precedenti con squadre di club italiane, entrambi beneauguranti. Il primo è lo 0-1 dell’Atalanta in casa del Bayer Leverkusen negli ottavi di Europa League 2021/22. Il secondo è il fragoroso 1-6 del Napoli in casa dell’Ajax, nella fase a gironi dell’attuale edizione di Champions League.

Le probabili formazioni di Sporting Lisbona-Juventus

Qui Sporting

Amorim dovrà fare nuovamente a meno di Paulinho, ancora una volta sostituito dal giovanissimo Chermiti. Non ci sarà nemmeno il laterale St. Juste, uscito poco dopo Szczesny nella gara di andata, per un problema muscolare. L’ivoriano classe 2003 Diomande, che gli è subentrato, sarà il titolare. Rispetto alla settimana scorsa è invece disponibile Ugarte, che ha scontato il turno di squalifica. Il 22enne mediano uruguagio dovrebbe però partire dalla panchina, visto che il tecnico sembra orientato a confermare la coppia formata dal giapponese Morita e da Gonçalves, a centrocampo, mentre Edwards e Trincão saranno gli esterni offensivi.

  • Sporting Lisbona (3-4-3): Adan; Diomande, Gonçalo Inacio, Coates; Esgaio, Morita, Pedro Gonçalves, Nuno Santos; Edwards, Chermiti, Trincão. All. Ruben Amorim

Qui Juventus

Non c’erano già molte speranze di riavere Szczesny disponibile per giovedì, ma il rendimento eccellente fornito da Perin rende l’assenza del portiere polacco non la più grave delle preoccupazioni. Il pensiero più urgente sarà quello di creare pericoli alla difesa portoghese, che nell’andata ha mostrato di essere tutto tranne che imperforabile.

L’idea che sembra trapelare è quella del tridente “ideale” schierato al completo dal primo minuto, ovvero Vlahovic con Di Maria e Chiesa ai lati, o comunque a supporto. Gli equilibri non saranno semplici da trovare, e in questo sarà chiamato a un riscatto Locatelli, molto sotto i propri standard nella gara di andata.

  • Juventus (3-4-3): Perin; Gatti, Bremer, Danilo; Cuadrado, Locatelli, Rabiot, Kostic; Di Maria, Vlahovic, Chiesa. All. Allegri

Precedenti, curiosità e statistiche

Detto dei due precedenti storici tra Juve e Sporting, come raccontavamo nel dettaglio qui, l’1-0 dell’andata allunga a 3 la striscia di gare senza successi dei portoghesi contro la formazione torinese.

Ci sono dati che confortano le speranze dei bianconeri e altri meno. Ad esempio, lo Sporting Lisbona è stato eliminato in tutte e 5 le ultime volte in cui ha perso la gara di andata, in un turno a eliminazione diretta di una competizione europea.

Per contro, la Juventus ha un rapporto recente piuttosto tormentato con queste fasi decisive delle competizioni europee. Dal 2016/17, quando raggiunse la finale di Champions League a Cardiff, la Vecchia Signora è uscita due volte ai quarti (Real Madrid 2018 e Ajax 2019) e tre agli ottavi (Lione 2020, Porto 2021, Villarreal 2022).

La Juventus continua ad avere una media molto alta di tiri in porta a partita nella competizione, con 6,80 e 34 in totale. Tuttavia, a creare questo dato hanno contribuito due rivali non semplici ma nemmeno durissime, come Nantes e Friburgo affrontate rispettivamente in playoff e ottavi. Nell’andata di Torino la Juve ha tirato in porta solo 3 volte, contro le 6 dello Sporting.

Le possibili chiavi della partita

Si torna all’argomento di apertura: come la Juve può portare a casa la qualificazione. Il cliché dell’essere bruttini e vincere era qualcosa di abbastanza familiare nella prima Juve di Allegri, che in realtà aveva una rosa davvero fortissima in ogni reparto. Quella attuale ha molte meno certezze per ragioni anche abbastanza fisiologiche di ricambio generazionale, tra giocatori che hanno reso sotto le attese e altri a cui va dato del tempo.

Oggi la Juve dipende molto, offensivamente, dalle qualità dei suoi elementi migliori: la classe e la creatività di Di Maria, la velocità e gli spunti di Chiesa, i cross di Kostic e Cuadrado, gli strappi di Rabiot. Ma c’è di più: anche la buona vena dei suoi uomini di maggior classe può venire vanificata da un atteggiamento troppo passivo, e lo si è visto nella gara di andata. Per una buona ora di gioco, la Juve ha permesso allo Sporting di portare avanti il suo palleggio fino a ridosso dell’area bianconera, creando da una parte situazioni di sofferenza evitabile e dall’altro un abisso tra la squadra e Vlahovic. Il centravanti serbo stava molto spesso a 15-20 metri dal compagno più vicino e a 40 dalla porta avversaria. In tal modo, anche la grande qualità di Di Maria rischia di perdere efficacia e anche gli strappi dei vari Chiesa, Rabiot e Kostic devono percorrere molto più campo. Infatti, quando la Juve ha alzato il baricentro, lo Sporting ha mostrato tutti i suoi difetti.

Queste e molte altre sono le ragioni per cui la Juve di Allegri non può permettersi un’altra partita “sporca”, di quelle in cui ha come il bisogno di sentire l’avversario a contatto fisico, per iniziare a dare il meglio. Con il Verona è andata bene perché è il Verona, con tutto il rispetto. Con la Lazio, pur perdendo, si è vista qualche buona reazione, ma con il Sassuolo si sono visti tutti i limiti di codesto approccio, per le attuali caratteristiche della rosa bianconera. Perché sfidare ulteriormente la sorte?