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Spagna e Francia si ritrovano l’una di fronte all’altra come era già accaduto a Euro 2024, i.e. il più recente torneo continentale giocato dalle due formazioni. Sappiamo tutti all’epoca come andò a finire. La Roja di De La Fuente – c.t. dell’oggi, come il veterano Deschamps d’altra parte – si impose col punteggio di 2-1 qualificandosi alla finale della competizione contro l’Inghilterra.

Uno scenario analogo, certo differente per importanza, si ripropone oggi: Spagna contro Francia, semifinale di Nations League, vale almeno la medaglia d’argento. Dall’altra parte del tabellone, Germania e Portogallo aspettano la vincente della suddetta sfida. In caso di parità di punteggio dopo i 90 minuti regolamentari, le due formazioni allenate da De La Fuente e Dechamps si giocheranno la qualificazione ai tempi supplementari, con possibilità di andare infine ai rigori nel caso l’equilibrio non si dovesse sbloccare neanche nei 120’.

Qualche info sul match

  • Partita: Spagna-Francia
  • Data: 5 giugno 2025
  • Orario: 21.00 (Stuttgart Arena, Stoccarda, Germania)
  • Canale TV dove vederla: Cielo, Sky Sport Uno, Sky Sport Calcio
  • Canale streaming: Cielo, SkyGO, NOW

Le probabili formazioni

Spagna (all. De La Fuente, 4-2-3-1): Unai Simón; Mingueza, Cubarsí, Huijsen, Cucurella; Pedri, Ruíz; Yamal, Olmo, Williams; Morata

Francia (all. Deschamps, 4-3-3): Maignan; Gusto, Konaté, Lucas Hernandez, Digne; Tchouaméni, Koné, Rabiot; Olise, Mbappé, Dembele

Di squadra e dalla squadra

La Spagna, nell’alveo di una tradizione che ha privilegiato il gioco di squadra sull’interesse del singolo (vedi l’ultima Roja di Luis Enrique), ha in De La Fuente un cervello sicuro, serio, persino geniale in alcune mosse dalla panchina. Ecco, se c’è un valore che De La Fuente ha aggiunto al già spumeggiante gioco dei suoi (sotto Luis Enrique) è quella concretezza che gli ha permesso di vincere l’Europeo, ma anche di una spiccata propensione allo stravolgimento a partita in corso.

La Spagna parte con un 4-2-3-1, quasi a specchio coi francesi di Dechamps (4-3-3, dove però dei tre a centrocampo uno, su tutti Rabiot, ha licenze d’offesa), ma in corso d’opera sa difendersi a 3, scalando i terzini sulla linea dei centrocampisti. El Gran Juego è condotto in regia da Pedri e Ruiz (fresco campione d’Europa col PSG), davanti palla a chi volete e ci divertiamo. Yamal e Williams da una parte, Olmo al centro. Morata a fare da collante. E andiamo a fare calcio, direbbe qualcuno.

La punta della Francia in questo senso costringe i galletti ad un gioco diverso da quello spagnolo. Mbappe, che al Real sta imparando a legare il gioco, è un finalizzatore. È un giocatore che ama allargarsi, strappare, fare un po’ come vuole lui insomma. In questo senso i due esterni giocano in base ai movimenti del 9, che è il vero leader tecnico della squadra. Un’anarchia organizzata, potremmo definirla. Ad ogni modo ricca di talento, soluzioni e imprevedibilità per chi deve difendere. A tutto ciò che abbiamo detto aggiungiamo infine l’abilità dei francesi sulle palle inattive, dove hanno dimostrato di essere i migliori del torneo insieme alla Germania.

Yamal contro Olise, tecnica al potere

Non avrebbero comunque potuto incontrarsi in finale, stando dalla stessa parte del tabellone, ma quanto sarebbe stato bello vedere Yamal (Barcellona) e Olise (Bayern Monaco) uno contro l’altro in Champions League. Parliamo di due giocatori che, in un’epoca di robot adeguati al credo tattico di quello o talaltro allenatore, fanno della tecnica individuale e dell’imprevisto nella giocata un’arma di scombussolamento totale – per la propria squadra, che deve assecondarne i voleri, e per quelle avversarie, costrette a leggerne le illeggibili mosse.

Se Yamal, nonostante l’ancora giovanissima (17) età, ha dimostrato di essere un leader non solo del proprio club ma anche della nazionale – con la Roja, infatti, si è primariamente messo in mostra la scorsa estate agli europei –, Olise – il ragazzo timido dai piedi d’oro – ha sì vinto col Bayern Monaco ma deve ancora dimostrare molto coi galletti.

Non è il giocatore più importante dei suoi, probabilmente neanche in attacco, dove con Mbappe e Dembele forma un tridente d’assalto. Ma questo ragazzo ha nell’inventiva una qualità che manca ai francesi, tutti molto forti ma più esplosivi che qualitativi lì davanti. Le sue giocate potrebbero dunque essere la vera arma in più dei Bleus, come per i rossi quelle del talentissimo di origini marocchine Yamal.