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Risultato deludente per l’Inter contro lo Shakhtar Donetsk in quel di Kiev: lo 0-0 con cui i nerazzurri tornano dall’Ucraina vale il primo punto nel girone, ma alla luce dell’incredibile vittoria dello Sheriff Tiraspol in casa del Real Madrid diventa assolutamente vitale vincere il doppio confronto con i moldavi.

Cosa non ha funzionato: attaccanti imprecisi e centrocampo stanco

Dopo il match a ritmi sovrumani giocato sabato scorso contro l’Atalanta, era lecito aspettarsi un’Inter più compassata, ma la squadra di Inzaghi è sembrata decisamente a corto di energie fisiche e mentali.

Se ad inizio partita Barella e Dumfries hanno fatto subito sentire il proprio apporto alla manovra offensiva, con il centrocampista italiano che ha sfiorato un gol spettacolare grazie ad una palombella infrantasi sulla traversa, alla distanza tutto il reparto di centrocampo è sembrato non avere le forze per pressare e contrastare adeguatamente il palleggio dello Shakhtar.

L’uscita dal campo di Brozovic all’inizio della ripresa ha poi costretto Barella a ricoprire un ruolo non suo e ancor più dispendioso dal punto di vista fisico, facendo calare così la fluidità della manovra nerazzurra.

La questione dell’insostituibilità di Brozovic è un tema importante per l’Inter: anche in una partita non eccelsa come quella di ieri il centrocampista croato è forse l’unico giocatore davvero essenziale nell’Inter, in grado di far girare palla tra i reparti e di posizionarsi sempre tra le linee di passaggio avversarie.

Nel suo ruolo Barella porta più dinamismo, ma la difesa perde uno schermo importante e la manovra offensiva diventa più macchinosa.

Bisogna però sottolineare che comunque, nonostante il palleggio efficace della squadra ucraina, l’Inter non ha sofferto eccessivamente ed ha comunque costruito almeno 4 nitide palle gol. Lo scarso feeling con la rete di Lautaro Martinez e Edin Dzeko in Europa inizia a pesare: tra Real Madrid e Shakthar la coppia ha avuto un enorme numero di occasioni per andare a rete, non concretizzate per un motivo o per l’altro.

L’ingresso di Joaquin Correa, recuperato per l’occasione, ha portato maggiore vivacità in avanti, ma lo zero alla casella “gol segnati” nelle ultime 3 partite di Champions rimane ed è un handicap pesante.

Assurdo poi il parziale contro lo Shakthar Donetsk: i numeri riportano 5 gol segnati e 0 subiti nelle ultime 4 partite contro gli ucraini nell’ultimo anno e mezzo, ma sono tutti concentrati nella prima di queste sfide, la semifinale di Europa League conclusasi 5-0 per i nerazzurri.

Nei successivi 270 minuti i nerazzurri non sono mai riusciti a segnare alla squadra di Donetsk, famosa per il suo gioco offensivo e non certo per l’attitudine difensiva.

Cosa ha funzionato: una difesa solidissima

Sia contro il Real che contro lo Shakhtar l’Inter ha subito molto meno di quanto ci si potesse aspettare, e quando gli avversari si sono spinti in avanti hanno quasi sempre rimbalzato sul muro eretto dalla difesa nerazzurra, in particolare da Milan Skriniar.

Sicuramente il bruttissimo infortunio subito nei minuti iniziali del match da Lassina Traoré ha privato lo Shakthar di un punto di riferimento in attacco, ma si tratta pur sempre di una squadra che aveva messo a segno 9 gol nelle ultime due partite (anche se a Tiraspol non era riuscita ad abbattere il muro eretto dallo Sheriff).

Il difensore slovacco è stato protagonista di un’altra prestazione a dir poco maiuscola, costellata di interventi decisi e decisivi, salvando un gol sulla linea e andando ad anticipare gli avversari fin sulla metà campo.

La confidenza e la sicurezza che trasmette a tutto il reparto è tangibile, e ne beneficiano anche i compagni De Vrij (sempre sicuro e poco appariscente) e Bastoni (in netta crescita dal punto di vista difensivo).

La crescita fatta da Skriniar nelle ultime due stagioni è impressionante e queste prestazioni in Champions League lo stanno portando alla ribalta come uno dei migliori difensori sulla scena europea.

In conclusione: la situazione si complica ma bisogna solo recuperare i gol

La vittoria per 2-1 sul campo del Real Madrid proietta incredibilmente lo Sheriff Tiraspol in testa alla classifica del Gruppo D a punteggio pieno.

L’Inter è quindi nella difficile situazione di essere obbligata a fare risultato contro quella che è la vera e propria sorpresa di questa edizione della Champions League.

In condizioni normali non dovrebbe esserci grande preoccupazione: l’Inter vanta un parco attaccanti che in campionato sta facendo grandi cose tra Dzeko (5 gol), Lautaro (4 gol) e Correa (2 gol), e sembra impossibile che non si riesca a trovare la via della rete per tre partite di seguito in Champions.

Eppure la storia europea dell’Inter negli ultimi anni è costellata di situazioni in cui probabilmente la troppa pressione ha giocato brutti scherzi.

La collocazione del prossimo match contro lo Sheriff, in mezzo a due difficili match di campionato contro Lazio e Juventus, la rende una partita in cui potrebbe essere necessario ricorrere ad un po’ di turn-over, e dovrà essere bravo Inzaghi a gestire le forze dei suoi in quel mini tour de force.