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Non esiste in Serie A un mediano forte e completo come Sandro Tonali.

Tonali gioca nei due davanti alla difesa, ma non è raro trovarlo sulla trequarti a scambiare il pallone con Leao a sinistra e Saelemakers a destra, o Brahim Diaz sulla trequarti.

È un mediano, senza dubbio, per caratteristiche e posizione in campo. Ma è anche una mezzala in grado di rompere il gioco avversario e costruire quello della sua squadra. Tonali, che al Brescia dettava i tempi da play basso, al Milan i tempi sa oscurarli, celarli con fraseggio e accelerarli con uno strappo o un filtrante inatteso.

La maturazione di Tonali numeri alla mano

STAGIONEMINUTI GIOCATIRETIASSISTKM PASSAGGI PRECISIONE PASSAGGI
20/211330001282.3%
21/221445211582.7%
Le stats di Sandro Tonali mostrano una crescita evidente in questa stagione – Dati aggiornati al 25 Gennaio – Fonte https://fbref.com/

Tutti questi dati, facilmente testimoniabili con i numeri dell’attuale stagione, sono tanto più impressionanti se comparati a quelli dell’anno passato.

Tonali lo scorso anno ha giocato 25 partite in Serie A con il Milan, di cui 17 da titolare. Non ha mai segnato né fornito assist per i compagni, rimediando al contrario un’espulsione – sintomo di una rabbia disordinata. 1330 minuti in totale.

Quest’anno, con ancora 15 partite da giocare, ha già superato quel minutaggio con 1445. È stato ammonito cinque volte, ma ha anche segnato 2 reti e fornito 1 assist. Per il gioco di Pioli, Tonali è fondamentale. E per Tonali, lo è Stefano Pioli.

«Mi mancava l’1% che mi faceva stare dentro il gruppo. Lui (Pioli, ndr) mi ha martellato sul lavoro, glielo devo riconoscere, avevo passato un anno difficile e abbiamo fatto come se non ci fosse stato. Tenere duro non è solo una mia caratteristica, è una dote necessaria nel calcio. Senza determinazione, senza voglia di riscatto, non puoi sfondare», ha detto in una recente intervista.

Tonali non è un giocatore perfetto, al momento, ma è un giocatore unico. La sua percentuale di precisione sui tiri tentati è bassa (19%), quella sui passaggi racconta invece un calciatore cresciuto parecchio nell’ultimo anno e mezzo. Con 82,7% di precisione, il Tonali 2021/22 supera di poco quello della passata stagione (82,3), ma è nella qualità dei passaggi che si misura la sua crescita.

La distanza totale (in metri) dei passaggi lo scorso anno si attestava a poco più di 12 km, quest’anno siamo già oltre i 15 km. Vuoi per modo di giocare del Milan, vuoi per la sicurezza acquisita dal classe 2000, quest’anno Tonali rischia passaggi più difficili, spesso andando in verticale senza limitarsi al “compitino”.

La crescita sull’intensità

STAGIONEPARTITE GIOCATERECUPERO SU TREQUARTIDRIBBLIGPRESSING VINCENTE
20/212516 su 1012
21/2222521 su 3315
Le stats di Sandro Tonali mostrano una crescita anche sotto il profilo del coinvolgimento e dell’intensità – Dati aggiornati al 25 Gennaio – Fonte https://fbref.com/

Ma la caratteristica che tanto piace a Stefano Pioli di Tonali non è tecnica, bensì fisica.

Tonali è diventato un grande recuperatore di palloni, alzando la sua percentuale di circa il 10% rispetto alla passata stagione. Un fattore più di altri risulta in questo senso indicativo: Tonali lo scorso anno ha recuperato palla nella trequarti avversaria in un solo caso su 25 partite totali. Quest’anno, con tre partite in meno, è già a 5.

Altro dato: lo scorso anno Tonali su 303 pressing tentati, 68 volte ha recuperato il pallone. Quest’anno, su 297, 92 volte è andato a buon fine. Ha già completato 21 dribbling sui 33 totali tentati, l’anno scorso la statistica recitava 6 su 10 – non concentratevi sulla percentuale, ma sui tentativi; quest’anno Tonali è un giocatore in fiducia.

Un dato evidente ad occhio nudo, senza l’ausilio delle statistiche, e che lo stesso Sandro Tonali ha pienamente riconosciuto. Il motivo? Oltre alla fiducia di Pioli e alla maggiore continuità fisica dimostrata fin qui quest’anno, c’è un altro fattore che ha inciso profondamente sulla crescita del lombardo: la Champions.

«Alza i ritmi di gioco, ha detto. Ti costringe a un’intensità diversa dal campionato, che poi tu ti ritrovi per le partite successive. Il difficile è mantenerla per tutta la stagione». E ancora: «Da inizio stagione lavoro molto sulle due fasi, offensiva e difensiva. Non mi sono mai cronometrato, diciamo solo che sono un falso lento».

Una cosa la sa, Tonali. È nato l’8 maggio del 2000, a quarant’anni esatti dalla nascita di un simbolo indelebile della storia rossonera come Franco Baresi. «Mi lusinga». Probabilmente lo sprona a fare sempre meglio, a dare sempre qualcosa di più. In pieno spirito rossonero, dal cuore alle gambe.