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La 24ª giornata di Serie A ha in qualche modo riaperto i giochi in praticamente tutte le zone calde della classifica.

Merito in parte del mercato che ha rinnovato le rose di alcune protagoniste (Juventus in primis), ma anche di qualche risultato a sorpresa quale il ribaltone nel derby di Milano e il capitombolo dell’Atalanta in casa contro in Cagliari.

Proviamo a riassumere allora questo turno di campionato, in dieci curiosità statistiche particolarmente interessanti.

1. Giroud rilancia Pioli

Sembrava un derby già scritto, con l’Inter in vantaggio e padrone del campo. Poi però è salito in cattedra il francese che in soli 3 minuti ha ribaltato il punteggio e rimesso il Milan in scia scudetto (un punto di distanza anche se con una partita in meno).

Stesso risultato del campionato scorso, quando anche in quell’occasione era stato il centrale offensivo a realizzare una doppietta (Ibrahimovic). Giroud è anche il primo francese a segnare una marcatura multipla in un derby e arriva così a quota sette reti in campionato, tutte segnate a S.Siro (queste sono le prime due con i rosso neri in “trasferta”).

2. Perisic non basta a Inzaghi

Sono in molti a vedere proprio Simone Inzaghi come il primo indiziato per la sconfitta dell’Inter (la prima da ottobre scorso in stagione e l’unica tra le mura amiche), forse non a caso arrivata proprio quando si sono seduti in panchina sia Perisic sia Calhanoglu.

Il croato ha segnato il suo 50° gol in maglia nero azzurra e ha dimostrato ancora una volta di esaltarsi proprio nella stra-cittadina (ha partecipato già a 7 reti nei suoi 12 derby giocati, con 2 gol e 5 assist all’attivo). Anche il turco è sempre protagonista contro i suoi ex compagni, con un gol e un assist nelle sue due presenze.

Il settimo derby consecutivo in cui l’Inter segna almeno un gol, non verrà però ricordato con grande gioia.

3. Il Napoli torna in corsa

Il primo ad approfittare dello stop della capolista, è proprio il Napoli che man mano sta recuperando pezzi importanti della sua rosa e infatti ha ricominciato a macinare risultati: quattro vittorie un pareggio nelle prime cinque gare del nuovo anno.

Si conferma soprattutto la sua grande solidità difensiva, che contro il Venezia ha portato a 13 i “clean sheet” in stagione, con soli 16 gol subiti (soltanto il Manchester City con 14 reti ne ha subiti meno tra i cinque maggiori campionati europei).

E torna al gol anche Victor Osimhen, a secco da ben 112 giorni (complice però l’infortunio). Il Napoli è però ancora in credito con la fortuna, che per ben 16 volte ha fermato la voglia di gol su un “legno” (nessuna squadra ne ha presi di più in Europa).

Ma se i titolari tornano a segnare, anche dalla panchina continua a essere determinante l’ingresso di Petagna, che realizza il suo settimo gol in stagione, cinque dei quali arrivati proprio dopo essere subentrato. Questo poi, è il più tardivo di sempre per i partenopei (da quando è rilevato questo dato, ovvero dal 2004/05).

4. Buona la prima: Vlahovic e Zakaria

Sono bastati 13 minuti al serbo per realizzare il suo primo gol con la nuova maglia bianco nera, che ha chiuso la partita con il secondo gol dell’altro nuovo arrivato dal mercato, Zakaria. Era dal 2011 che non segnavano nella stessa partita due giocatori all’esordio (allora erano Vidal e Lichtsteiner a segno contro il Parma).

I nuovi però sembrano aver contribuito a far giocare meglio anche altri attesi protagonisti, come Dybala e Morata, non a caso entrambi uomini assist come era accaduto soltanto altre due volte insieme (nel 2015 contro il Palermo e nel 2016 contro la Sampdoria).

Equilibrio ritrovato anche in difesa, dove la Juventus ha portato a casa il suo terzo clean sheet di fila, per un totale di 9 negli ultimi 13 match giocati (nessuno nei maggiori cinque campionati europei ha fatto meglio).

5. Il Cagliari c’è, l’Atalanta no

Qualcosa non funziona al meglio in casa bergamasca, che soprattutto in casa questa stagione si è ritrovata a lasciare per strada parecchi punti.

Nelle sole ultime tre uscite, ha raccolto solo un punticino contro l’Inter e ha vinto solo due partite su otto da ottobre a oggi. Contro il Cagliari poi, Gasperini ha un vero conto aperto visto che dal suo arrivo sulla panchina dell’Atalanta, ha subito già sei sconfitte (contro nessun altra squadra ha fatto peggio).

A nulla è servito quel 61,8% di possesso palla nel primo tempo, che rappresenta un record nella stagione in corso. L’espulsione di Juan Musso (la prima per lui dopo 123 presenze in Serie A), è anche l’unico cartellino rosso dei bergamaschi in questo campionato.

Bene invece Mazzarri, che dopo un periodo nero sembra aver trovato finalmente la quadra del cerchio, malgrado continuino le assenze gravi soprattutto nel reparto offensivo. Con l’assenza contemporanea di Pavoletti e Joao Pedro, ha trovato però il Jolly di Gaston Pereiro, che diventa così il primo uruguaiano a segnare più di un gol nella stessa partita dai tempi di Fabian O’Neill nel 1999.

6. Sarri passa l’esame di Italiano

I Viola sono la squadra che ha cambiato di più nel reparto offensivo (gioco forza dopo la partenza di Vlahovic), mentre i laziali sono quelli che hanno cambiato di meno (non senza annesse polemiche). Eppure in campo sembrava il contrario.

I laziali hanno dominato la partita, con un secondo tempo perfetto e un tre a zero finale che non lascia scampo. Peraltro senza subire gol, per la terza partita consecutiva (quattro se consideriamo anche la Coppa Italia), come non accadeva da marzo 2015.

In evidenza ancora una volta Milinkovic-Savic, arrivato a quota otto gol in campionato (secondo suo miglior risultato dal 2017/18 quando chiuse a 12) e unico centrocampista dei cinque maggiori campionati europei ad aver raggiunto almeno otto gol e otto assist in stagione (insieme a Payet).

Anche Ciro Immobile ha raggiunto quota 18 reti, ed è il primo ad aver partecipato ad almeno 20 gol in stagione (con 2 assist).

7. La Roma non sfonda, il Genoa raccoglie un punto

L’arrivo di Blessin al Genoa ha se non altro cominciato a muovere la classifica, pur se con due pareggi entrambi a rete inviolate. I rossoblu sono anche la squadra che ha schierato più giocatori di tutti in Serie A, ben 37 differenti fin qua. Un pareggio che va certamente stretto alla Roma, che pure ha disputato la sua partita con il maggior numero di conclusioni senza riuscire a segnare, con 23 tiri e zero gol (l’ultimo dato peggiore era nel gennaio 2020 contro il Torino quando le conclusioni furono addirittura 31).

Diventano così tre i pareggi della Roma in casa nelle ultime sei partite, anche se il dato positivo se non altro è che i giallo rossi sono la squadra che tra le mura amiche ha mantenuto più volte di tutti la porta inviolata (sette partite su 13).

La 100ª partita di Mourinho in Serie A, non è però certamente da ricordare (un bilancio da 61 vittorie, 22 pareggi e 17 sconfitte).

8. Giampaolo fa poker

La Sampdoria non era ancora riuscita a conquistare nemmeno un punto in questo 2022 ed arrivava da quattro sconfitte di fila in campionato che l’avevano pericolosamente avvicinata alla zona rossa.

Una sola novità importante in campo, quella di Sensi appena arrivato dall’Inter, che ha impiegato esattamente 7 minuti per mettere il suo personale sigillo alla partita (segnando così al suo esordio come gli era già capitato sia con la maglia del Sassuolo nel 2016, sia con quella dell’Inter nel 2019).

Ma la vittoria dei blucerchiati passa come sempre tra i piedi di un Antonio Candreva sempre più decisivo. Solo due calciatori oltre a lui sono riusciti a partecipare ad almeno sette gol e sette assist in stagione (Berardi e Savic), e solo uno ha fatto più assist su Cross (sei, come Calhanoglu).

Dal 2009 però, nessuno ha fatto meglio di lui in quanto ad assist per i compagni (arrivato a quota 72, uno in più di Hamsik). Ritorno al gol anche per Andrea Conti, che non segnava in campionato da 1730 giorni (era maggio 2017 contro il Milan).

9. Più Empoli che Bologna

Finisce senza reti la sfida tra Mihailovic e Andreazzoli, ma sono soprattutto i toscani a dimostrare come fuori casa siano sempre temibili.

Arriva così il quarto pareggio di fila in trasferta per l’Empoli (cinque pareggi e una vittoria nelle ultime sei esterne), che chiude però la sua striscia record in quanto a partite con almeno un gol, fermandosi a quota 13. E questo nonostante con 15 conclusioni sia stata la partita in cui ne hanno provate di più, senza trovare la via del gol.

Primo pareggio casalingo per i felsinei invece, da ottobre scorso (contro l’Udinese) e unico zero a zero in stagione dopo quello in trasferta contro l’Atalanta.

10. Vittoria all’over time

Tutto sembrava avviato verso un pareggio a reti bianche, che sarebbe stato il secondo di fila per i friulani. Succede invece tutto dopo il novantesimo, con il risultato sbloccato dalla punizione di Molina che diventa così il terzo giocatore dell’Udinese a centrare il gol su calcio piazzato (solo il Milan ha fatto uguale tra i cinque maggiori campionati europei).

C’è tempo anche per il secondo gol friulano di Pussetto al minuto 96:30, che è anche il secondo più tardivo dell’Udinese in Serie A dal 2004 dopo quello di Arslan a dicembre (a 98:19).

Per il Toro 150ª panchina amara per Juric in Serie A (bilancio di 41 vittorie, 44 pareggi e 65 sconfitte), che conferma anche i granata come la peggior squadra del campionato per quanto riguarda i gol in trasferta (solo 6 in 11 gare).