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Arrivati ormai alla settima giornata di campionato, se è forse ancora troppo presto per dare giudizi definitivi sulle varie squadre, non lo è per una prima analisi statistica su quelle che sono state le performance generali delle formazioni in campo.

Se la classifica reale può dipendere infatti da alcuni episodi che portano o meno a un risultato positivo, oltre agli incroci particolari di questo avvio, i numeri espressi dal gioco delle singole squadre offrono già un quadro piuttosto interessante della situazione.

Utile anche a prevedere cosa potrebbe aspettarci nelle prossime giornate.

Gol e Tiri in porta: occhio alla Roma

Per fare gol, bisogna tirare in porta, è lapalissiano. Uno dei punti fondamentali per fare la differenza è infatti sfruttare al massimo le occasioni che si riescono a creare.

Dal punto di vista della potenza offensiva, non c’è dubbio che questo inizio ha incoronato Inter e Napoli come le due migliori squadre del campionato, non a caso prime come numero di gol (22 contro 18) e ai vertici anche per quanto riguarda gli altri parametri offensivi come tiri e tiri in porta.

Ma proprio in quei parametri, si scoprono anche alcune discordanze che potrebbero dare indicazioni sul prossimo futuro. La squadra che più di tutte tira in porta, è proprio la Roma di Mourinho con qualcosa come 120 tiri totali, di cui 40 nello specchio (1 su 3 in pratica). E questo a fronte però di 16 gol segnati, meno quindi delle sue dirette rivali.

Qualche imprecisione quindi, ma anche un pizzico di sfortuna se consideriamo anche solo i 6 legni colpiti dai giallorossi (il solo Abraham ne ha beccati 3, 2 anche Zaniolo), che potrebbe quindi girare da un momento all’altro consentendo un altro passo in avanti. Se a questo aggiungiamo che anche come “passaggi chiave” gli uomini dello SpecialOne sono primi (95 contro gli 87 del Napoli secondo), ecco che si può sperare per il meglio.

Considerazione che può fare anche l’Empoli, che con i suoi 107 tiri in porta è al quarto posto totale al pari del Milan, con la differenza non da poco però che i toscani sono fermi a sole 9 reti in campionato, segno quindi che si può migliorare e molto in fase di precisione.

Discorso inverso per il Verona di Tudor, che sta raccogliendo oltre i massimi dal suo gioco offensivo.

Gli otto punti raccolti sono frutto di 15 reti all’attivo (il quarto attacco della Serie A), ma a fronte di quello che è il dato peggiore di tutti per i tiri: 67 in totale, nessuno peggio dei veneti (a 69 il Venezia e a 70 la Salernitana). In pratica il Verona centra lo specchio della porta quasi un tiro su due, e ogni quattro tiri fa un gol. Al netto della precisione dei cecchini giallo blu, ovvio che c’è anche una qualche componente fortunata al momento, che potrebbe essere un campanello d’allarme per il futuro.

Nel suo piccolo, anche il Sassuolo sta raccogliendo molto meno di quanto seminato in attacco. Il suo è il secondo peggiore del campionato con sole 7 reti all’attivo, eppure è settimo nel computo dei tiri in porta, segno che anche qua si può fare certamente meglio nelle prossime giornate in quanto a precisione.

Prima la difesa: il Toro al top

Se per vincere bisogna segnare almeno un gol, per non perdere bisogna soprattutto non prenderne. E in questo si sono rivelati maestri soprattutto Spalletti e Pioli, che vantano le due migliori difese del campionato con rispettivamente solo 3 e 5 gol subiti.

Le due squadre del resto sono anche tra quelle che lasciano meno occasioni agli avversari, regalando solo 8.6 (il Napoli) e 10.4 (il Milan) tiri in porta.

Meglio di tutti però fa il Torino di Juric, che proprio chiudendo gli spazi al tiri dei rivali (solo 8.1 tiri concessi a partita), ha alzato un muro in difesa, fatto anche di tantissima fisicità. Non a caso i granata sono anche nettamente quelli che fanno più falli di tutti, con 18.7 a partita, e quelli che intercettano più passaggi con 14.3 a partita.

Non stupisce invece vedere le tre formazioni che concedono più tiri, negli ultimi tre posti della classifica: Salernitana (16.6), Cagliari (16.3) e Spezia (15.9) devono decisamente ancora registrare le rispettive difese se vogliono tirarsi fuori dal marasma della zona rossa.

Discorso simile per Sassuolo e Sampdoria, squadre con grandi ambizioni che come abbiamo visto forse sono in credito di sfortuna con la fase offensiva, ma concedono ancora troppo agli avversari in quella difensiva, e soprattutto gli emiliani con i 9 gol subiti, stanno andando anche troppo sopra media visto che sono la quarta squadra in assoluto a concedere più tiri (15 a partita).

Possesso palla: non sempre è abbastanza

Ci sono filosofie di gioco molto differenti in campo al momento, tra chi predilige tenere sempre in mano il pallino del gioco e chi invece lascia spesso agli avversari il compito per agire di rimessa. Il possesso palla del resto, da solo non basta a garantire risultati soddisfacenti.

Se è vero che da una parte il Napoli di Spalletti sta letteralmente dominando territorialmente il campo, con il 59.3% di possesso fin qua che si è tradotto in sette vittorie su sette, per altre squadre questo non è bastato. La Lazio di Sarri infatti ha fatto poco meno (il 58.2%), ma ha raccolto molto meno (dieci punti sotto, per la precisione).

Ancora peggio il Sassuolo, terzo in questa speciale graduatoria di possesso (con il 56.1%), ma incapace di tradurre in punti vivi quel dominio territoriale (come detto solo sette gol all’attivo per altrettanti punti in classifica).

Viceversa, c’è chi sta capitalizzando molto bene anche un possesso molto meno preponderante, come le due milanesi per esempio. Solo sesto il Milan (con il 54.7%) e ancora più indietro l’Inter (nona con il 50.1%). E anche qua non è un caso se proprio le squadre di Pioli e Inzaghi sono quelle che al momento hanno tirato e segnato più gol in azioni di contropiede (rispettivamente 4 su 8 per i rosso neri e 2 su 6 per i nero azzurri).

La speranza della “manovra”

Uno dei dati più interessanti, riguarda proprio i tiri su azioni “manovrate”. Parliamo quindi di muovere la palla e i giocatori al meglio, creare schemi utili per arrivare a calciare verso la porta nel migliore dei modi. Sintomo quindi spesso di buon gioco e di un’idea di calcio che va al di là del talento e delle giocate dei singoli calciatori.

Tutte le prime della classe hanno numeri molto positivi in tal senso, ma anche in questo caso c’è da porre attenzione alla Roma, che guida questa graduatoria con ben 86 conclusioni su azione manovrata (dei 121 tiri effettuati in totale). Così come fa specie vedere che sugli altri due gradini del podio ci sono Empoli e Sassuolo (con 77 e 76 tiri su azioni) che dimostrano quindi di aver se non altro percepito bene le intenzioni propositive di Andreazzoli e Dionisi, lasciando ben sperare per il futuro della stagione.

Dall’altra parte, continua a pesare quel penultimo posto del Verona (46 tiri su azione) che rimarca una poca incisività offensiva (compensata appunto da una buona precisione al momento) e forse stupisce ancora di più il terz’ultimo posto del Bologna (59 tiri su azione dei 91 totali), soprattutto visto che solitamente era uno dei punti di forza si Sinisa Mihailovic, che quest’anno invece sta ottenendo molto da situazioni di calcio piazzato (nessuno tira come il Bologna in quello specifico, con 36 tiri e ben 6 reti all’attivo, meglio di tutti anche in quel caso) e meno da azioni manovrate. Il che alla lunga, potrebbe essere un problema.