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Un campionato che promette di essere ancor più spettacolare del solito.

Le prime sette giornate di Premier League ci consegnano le big four, nelle prime quattro piazze, a conferma del pronostico estivo. Chelsea al comando con 16 punti, tallonato dal Liverpool a 15, con City e United a dividersi la terza piazza con 14 punti.

In questa bagarre provano a restarci Everton e soprattutto la sorpresa Brighton, entrambe a 14 punti, mentre è attardato il Tottenham con 12 punti, assieme all’altra sorpresa: il neo promosso Brentford che festeggia il ritorno nella massima serie dopo 74 anni con un classifica luccicante.

In risalita l’Arsenal che prima parte malissimo e poi inanella quattro risultati utili di fila con 10 punti, come l’Aston Villa, uno in meno di un West Ham calato alla distanza, dopo una partenza folgorante. Chi invece ha deluso e non poco per il momento è il Leicester. La formazione di Rogers ci ha abituato a vederli stazionare nei quartieri nobili e invece con 9 punti in sette match, le Foxes sono a metà del guado.

Il Leeds ha dovuto attendere proprio la settima giornata per centrare il primo successo della stagione. Partenza complicata per la squadra di Bielsa e dopo aver stupito nella scorsa stagione, i Whites sono a quota 6. Ancora a secco di successi quattro club: Southampton, Burnley, Newcastle e Norwich. Non a caso le ultime quattro della classifica.

Infine, il neo promosso Watford, ha cambiato guida con Claudio Ranieri nuovo manager di una squadra che ha 7 punti: gli stessi del Palace di Vieirà, a meno due dai Wolves.

Liverpool una macchina da guerra

In testa alla Premier League domina il Chelsea che dopo aver vinto la Champions League spera di prendersi anche il campionato. La squadra di Tuchel, nonostante il Ko con il City, proprio nell’ultimo fine settimana ha ripreso la testa della classifica. 16 punti che sono frutto di un attacco che ha trovato la via della rete in 15 occasioni e ha una percentuale realizzativa del 15%.

Non solo attacco stellare per i Blues, ma anche una difesa di ferro capace di incassare solo tre reti. La migliore in Europa assieme a Manchester City e il Napoli. A livello difensivo i londinesi hanno subito 25 tiri in porta, con ben 4 clean sheet e un’Expected Goals Against che vale 9,57.

Nonostante il secondo posto alle spalle del Chelsea, il Liverpool si conferma una macchina da guerra per quello che concerne la fase offensiva. Gli uomini di Klopp sono il miglior attacco della Premier League con 17 reti in 53 tiri in porta: praticamente un gol ogni 3 tiri. La percentuale di realizzazione dei reds raggiunge quota 11,56%, ma l’Expected Goals si attesta sopra 17. Questo significa, per quanto possa apparire paradossale, che Salah e compagni segnano molto meno di quanto producono a livello di conclusioni.

Il Manchester City di Guardiola, forse è meno spettacolare delle scorse stagioni per la fase offensiva, ma ha fatto un notevole level up per quello che concerne la difesa, già a sua volta un muro difficile da valicare. A livello di conclusioni prodotte, i tiri nello specchio dei Citizen recita 34, con 14 reti. Ma come per il Liverpool l’EG supera la percentuale di realizzazione: 14,57 vs 11.02%.

Il Manchester United è un po’ la variabile impazzita nel gruppo di testa. Oltre ai risultati altalenanti, Cristiano Ronaldo e soci sono andati a segno 14 volte in 42 tiri. La media realizzativa si attesta a 11,67%, quasi in parità con l’11,16 dell’EG. In difesa le cose vanno meno bene: 6 gol subiti a fronte di 24 occasioni concesse ai rivali, con un solo clean sheet, mentre Expected Goals Against decolla poco sotto il 10%.

Tottenham e Arsenal il gol non va di moda

Fra le sette sorelle di Premier League, ovvero quello che formazioni che potrebbero ambire ad un ruolo da protagonista, ci sono due squadre che segnano poco. Ma per motivi differenti e soprattutto con risultati differenti.

Il Tottenham di Nuno Santo è una squadra molto quadrata che concede poco a livello difensivo, ma segna anche poco complice un Kane non ancora del tutto in forma. Gli spurs hanno trovato la via del gol 6 volte su 32 tiri. Si evince una percentuale di realizzazione che raggiunge il 9,22%, mentre l’EG scende a 6. Dunque per quanto segni poco la formazione londinese, va in rete molto di più del valore atteso.

L’Arsenal come detto ha avuto una partenza da incubo e questo influisce non poco, ma rispetto alle scorse stagioni la via del gol presenta molte complessità.

Dopo 630 minuti di campionato sono appena 5 le reti su 26 tiri conclusi nello specchio, con una media del 5,43%, inferiore di due punti all’EG. Per Arteta le pessime notizie arrivano anche dalla difesa, con 10 reti incassate, un EGA che supera 12, ma con tre gare in cui la porta è rimasta imbattuta. Un buon punto per la ripartenza gunners.

Ancora più particolare il caso del Newcastle. I Magpies sono penultimi con 3 punti, senza alcuna vittoria, ma con 8 reti segnate. Insomma i problemi di Bruce non derivano dall’attacco che ha media ed EG quasi alla pari a 11. Le noti dolenti arrivano da una difesa che ha subito più gol di tutti assieme al Norwich con 16 centri al passivo. Gli unici assieme al Watford con 0 gare con la porta imbattuta, ma soprattutto con EGA che fa registrare un preoccupante 13,65.

Alle origini della crisi di Leicester e Leeds

Chiudiamo con due formazioni che sembrano lontane parenti di quelle ammirate lo scorso anno. Leicester e Leeds stanno vivendo una stagione sottotono.

Le Foxes hanno iniziato bene, ma da 4 match non vincono e hanno raccolto solo due punti. Le reti segnate sono 9, ma il problema sembra essere in difesa con 12 gol al passivo, un solo clean sheet e un EGA che si porta a 11.09.

Il Leeds invece ha iniziato male e solo nell’ultimo turno ha portato a casa il successo. Gli uomini di Bielsa hanno segnato 7 volte in 31 tiri, mentre a livello difensivo ci sono delle crepe preoccupanti: terza peggiore difesa con 14 al passivo, un solo clean sheet e un EGA che si porta a 12,43. Solo Norwich e Newcastle hanno dati peggiori.