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Anche quest’anno l’Atalanta di Gian Piero Gasperini si conferma tra le squadre di vertice della Serie A, al punto che l’accordo tra società e tecnico è stato prolungato fino al 2024, con opzione fino al 2025.

Ormai si scende nel banale quando si elogia la squadra bergamasca, capace di trasformarsi nell’arco di pochi anni dalla classica provinciale che faceva su e giù tra Serie A e Serie B ad una realtà calcistica di livello internazionale, presenza fissa in Champions League e capace ogni anno di migliorarsi.

All’inizio di ogni stagione c’è sempre l’idea che la “favola” sia destinata, se non a finire, quanto meno a ridimensionarsi, ma alla fine ci si deve sempre ricredere e ammirare i risultati ottenuti da Zapata e compagni, sempre superiori alle aspettative.

Questa narrazione è facilitata anche dal tipico andamento stagionale dell’Atalanta, che inizia la stagione con un rendimento generalmente inferiore a quello che poi ottiene nella parte finale della stagione.

Come possiamo osservare, gli orobici hanno sempre migliorato il loro rendimento nel girone di ritorno, e se anche quest’anno confermeranno questa tendenza è facile pensare che a fine stagione saranno ancora una volta nel gruppo di testa.

Stagione Pt.andatavitt.andatapar.andatasconf.andataPiazzamento finalePt. ritornovitt.ritornopar.ritornosconf.ritorno
2016-2017351126371072
2016-20172776633964
2018-201928847411252
2019-2020351054431342
2020-202136106342 13 3 3
Confronto tra il rendimento nel girone di andata e in quello di ritorno dell’Atalanta sotto la gestione Gasperini

Stagione 2016-2017: dopo un inizio da incubo, nasce l’Atalanta del Gasp

Gian Piero Gasperini si siede sulla panchina dell’Atalanta nell’estate del 2016.

Gli esordi non sono per nulla facili, anzi, la squadra dopo 5 giornate naviga in cattive acque: 4 sconfitte ed 1 vittoria. Alla 6ª giornata arriva una vittoria esterna a Crotone, ma la partita della svolta è la vittoria casalinga contro il Napoli di Sarri, il 2 ottobre, vinta per 1-0. Per due mesi, fino alla trasferta allo Juventus Stadium, i nerazzurri non perdono più una partita, ottenendo un pareggio a Firenze e 8 vittorie consecutive.

Dopo i due stop consecutivi con Juventus e Udinese, si conteranno solo altre 2 sconfitte stagionali, contro Lazio e Inter (un clamoroso 7-1 a San Siro).

A fine stagione l’Atalanta arriva 4ª con 72 punti, qualificata per l’Europa League grazie 21 vittorie, 9 pareggi e 8 sconfitte complessive.

Stagione 2017-2018: l’Europa è un prezzo da pagare

L’impegno in Europa League toglie energia ad un’Atalanta che non ha ancora una rosa strutturata per assorbire agevolmente il doppio impegno.

Così, nella seconda stagione di Gasperini, il cammino in campionato non è certo all’altezza della stagione precedente, almeno per il primo periodo: fino a fine anno (nel 2017 si è giocato anche il 23 e il 30 dicembre) il rendimento è incostante: 6 sconfitte (di cui 2 nelle prime 2 giornate), 6 pareggi e 7 vittorie, un cammino buono ma che la tiene abbastanza lontano dalle prime posizioni. 

Con la sfortunata eliminazione dall’Europa League avvenuta a fine febbraio per mano del Borussia Dortmund le cose cambiano radicalmente: inizialmente il contraccolpo è pesante, e arrivano due sconfitte consecutive con Juventus e Bologna, ma in seguito la squadra di Gasperini ha un importantissimo colpo di coda che gli permette di inanellare 7 vittorie e 4 pareggi, perdendo solo l’ultima gara di campionato a Cagliari con il 7° posto e la qualificazione ai preliminari di Europa League già assicurata.

In quella che è la stagione meno brillante di Gasperini si registrano in totale 16 vittorie, 12 pareggi e 6 sconfitte, per un totale di 60 punti

Stagione 2018-2019: la stagione della maturità

Nel 2018 l’Atalanta inizia la preparazione prestissimo, dal momento che è impegnata nei preliminari estivi di Europa League. La campagna europea si interrompe ad un passo dalla qualificazione ai gironi, per la sconfitta ai rigori contro il Copenhaghen.

Il contraccolpo psicologico si fa sentire in campionato, dove dopo un buon esordio (4-0 al Frosinone e pareggio per 3-3 contro la Roma all’Olimpico), i nerazzurri sono incapaci di ottenere una vittoria per per quasi due mesi: dopo 4 sconfitte e 2 pareggi, i 3 punti arrivano solo il 21 settembre contro il Chievo.

La squadra inizia ad ingranare, rendendosi protagonista di un ottimo percorso anche in Coppa Italia (dove viene sconfitta solo in finale dalla Lazio).

In particolare, dopo la sconfitta di Torino del 23 febbraio 2019 contro i granata, gli orobici non perdono più una partita, mettendo in fila 9 vittorie e 5 pareggi che valgono uno storico 3° posto e la qualificazione diretta alla Champions League.

Il bilancio finale recita 69 punti, frutto di 20 vittorie, 9 pareggi e 9 sconfitte.

Stagione 2019-2020: la sorpresa d’Europa

L’esperienza di Europa League delle due stagioni precedenti è preziosa per Gasperini e per la società, che allestisce una rosa adeguata, grazie anche alle ricchissime cessioni degli anni precedenti.

L’inizio in campionato è buono (una sola sconfitta nelle prime 10, in casa con il Torino alla 2ª giornata), ma in Champions League è un incubo: 3 pesanti sconfitte consecutive, con due avversari alla portata (Dinamo Zagabria e Shakthar Donetsk) e contro la favorita del girone, il Manchester City.

Nel ritorno giocato a Bergamo però i nerazzurri riescono a strappare un punto al City, e con due vittorie nelle seguenti partite riescono a conquistare una miracolosa qualificazione agli ottavi. In campionato, però, si registra una flessione in contemporanea: dal 30 ottobre al 15 dicembre, periodo in cui si guadagna la qualificazione in Champions, l’Atalanta fa registrare 3 sconfitte, 2 pareggi e 2 vittorie.

Il resto della stagione, da marzo in poi, è sicuramente influenzato dallo stop alle competizioni dovuto alla pandemia di Covid e alla ripresa condizionata da stadi chiusi, quarantene, calendario compresso e temperature estive, ma l’Atalanta si rende protagonista di un ottimo passaggio del turno contro il Valencia e di un’eliminazione a testa altissima contro il Paris Saint-Germain, mentre in campionato soffre meno di chiunque altro la situazione anomala: dopo la sconfitta casalinga contro la SPAL del 20 gennaio, inizia un filotto straordinario di 13 vittorie (di cui 10 consecutive) e 4 pareggi, concluso solo con la sconfitta all’ultima giornata contro l’Inter.

A fine stagione si registrano 23 vittorie, 9 pareggi e 6 sconfitte che valgono 78 punti e il 3° posto.

Stagione 2020-2021: ormai una delle grandi del campionato

Nel 2020 l’Atalanta non è certo più una sorpresa, ma anche questa volta l’avvio di campionato non è dei più agevoli: dopo 3 vittorie consecutive, arrivano 2 sconfitte di fila (a Napoli e in casa con la Samp), e ad un buon cammino in Champions League si affiancano alti e bassi in Italia: fino a dicembre, nel periodo in cui c’è l’impegno europeo infrasettimanale, si registrano 3 pareggi, 1 vittoria e 1 sconfitta.

Una volta ottenuta la qualificazione la squadra però riprende il suo cammino da rullo compressore. Da gennaio in poi si registrano solo 3 sconfitte: contro la Lazio in casa, contro l’Inter (che vincerà poi il campionato) a San Siro e sempre a Milano, all’ultima di campionato, contro il Milan, con la qualificazione alla Champions League già ottenuta. In Champions League il cammino si ferma agli ottavi contro il Real Madrid, ma in Coppa Italia si arriva a giocare la finale contro la Juventus (persa per 2-1).

A fine stagione, bilancio perfettamente in linea con la stagione precedente: 3° posto con 78 punti, 23 vittorie, 9 pareggi e 6 sconfitte.

Le prospettive dell’Atalanta nella serie A 21/22

Alla luce di questi numeri la considerazione può essere una soltanto quando ci si chiede se l’Atalanta possa o meno competere per lo scudetto, vale a dire assolutamente affermativa.

Nonostante il basso profilo da sempre tenuto sia dalla dirigenza che da mister Gasperini è evidente come la marcia dei nerazzurri possa sfociare in qualcosa di grande già in questa stagione.

Una stagione che vede gli orobici partire meglio rispetto alle scorse stagioni, e se consideriamo che il bello deve ancora arrivare, potrebbe davvero riservare delle sorprese.

Prendendo in esame le ultime tre stagioni l’andamento del girone di ritorno dei nerazzurri bergamaschi è sempre da record: la media è di 2.21 punti a partita, che significa in pratica 42 punti nella fase discendente. Considerando che sono già 31 i punti messi in carniere da Zapata e soci e con 4 partite ancora da giocare per l’andata, la proiezione porterebbe l’Atalanta ad oltre 80 punti.

Se davvero il campionato si dimostrerà più lento di quello della scorsa stagione (l’Inter vinse lo scudetto con 91 punti) le possibilità dell’Atalanta potrebbero diventare reali e concrete.

Aggiungiamo anche il fattore coppe che potrebbe incidere: l’Inter, che appare la squadra al momento favorita se non altro per i galloni di campione in carica, potrebbe dover spendere qualche energia nelle coppe nei mesi primaverili, così come Milan e Napoli.

Se l’Atalanta dovesse, ad un certo punto della stagione, puntare tutte le sue fiches sulla ruota dello scudetto, il colpaccio potrebbe non essere così utopico.