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Nella 29esima giornata di Serie A, i ragazzi di De Rossi ottengono il quinto risultato utile consecutivo in campionato battendo il Sassuolo grazie a un gran goal dell’ormai ritrovato Lorenzo Pellegrini, al nono centro stagionale. Un guizzo che ha stappato una partita che nei primi 45 minuti ha regalato ben poche emozioni.

La Roma, con una buona prova di maturità, risponde così al Bologna vittorioso venerdì a Empoli, e resta agganciata al treno Champions. All’Olimpico, i giallorossi sono andati oltre la stanchezza per gli impegni europei superando di misura i neroverdi di Ballardini, che restano penultimi in classifica.

Le fatiche d’Europa si fanno sentire

De Rossi torna a puntare sul 4-3-3 ma con diverse novità rispetto al match di Europa League di pochi giorni fa. Il grande assente del match, però, è Dybala, messo ko da un problema muscolare alla vigilia della gara. Ballardini, invece, risponde con il consueto 4-2-3-1 senza l’uomo più importante, Berardi.

La partita inizia e la Roma è caricata dalla solita atmosfera dell’Olimpico. La prima palla gol è giallorossa al 5 minuto. Spinazzola crossa dalla sinistra, Lukaku stacca di testa, ma la palla esce sul fondo. Primo tempo con poche emozioni, l’unica degna di nota è al 37esimo, quando De Rossi è costretto al primo cambio. Fuori Spinazzola per un problema fisico e dentro Angelino. La Roma tiene palla, il Sassuolo si difende pronto a provarci in ripartenza.

Ci pensa il capitano

Al 50esimo la Roma si porta in vantaggio con Pellegrini. Il numero 7 giallorosso parte dalla sinistra, converge e scarica un destro a giro dove Consigli non può nulla. È 1 a 0. La risposta del Sassuolo non si fa attendere e proprio nell’ultima mezz’ora prova a riprendere la gara per cercare di agguantare almeno il pareggio. Infatti, al 67esimo con Racic dal limite, Svilar c’è e respinge. Al 73esimo Lukaku se ne va di potenza, ma spreca la palla del 2 a 0. Due minuti dopo il neoentrato Baldanzi è bravo a crearsi un’occasione, ma Consigli dice no. All’80esimo, invece, la fortuna prende la parte della Roma dato che il Sassuolo va a un soffio dal pareggio. Bajrami fugge sulla destra e crossa, Llorente interviene e rischia l’autogol, la palla finisce sul palo dopo il tocco di polpaccio di Svilar. Il finale è col fiato sospeso, ma alla fine De Rossi esulta. Ancora.

La rinascita di Lorenzo “il Magnifico”

Sette colli, sette re di Roma, sette sulla schiena e sette goal in campionato. Il capitano giallorosso si conferma un giocatore rinato con la cura De Rossi. Non solo, da piazzato crea sempre pericoli e in mezzo al campo è esemplare nella gestione.

Nel post-partita si è concesso a delle dichiarazioni dove ha raccontato cos’è cambiato rispetto alla gestione di Mou. “Devo essere libero in mezzo al campo e al centro del gioco. Questo mi era mancato nell’ultimo anno e mezzo, ma ora sono contento di aver ritrovato questa libertà e questa centralità per me, per i miei compagni e per la società”. Quando c’è da fare il capitano non si tira indietro e aggiunge “Penso che sia giusto per una squadra che vuole migliorarsi ed essere in alto: un conto è perdere, un altro pareggiare e un altro ancora vincere. Fondamentale era vincere oggi, a Firenze per come si erano messe le cose era fondamentale non perdere. Oggi abbiamo fatto il nostro”.

Rapporto con De Rossi

A livello empatico sicuramente De Rossi ha trovato il modo di aiutare Pellegrini nel suo momento non facile, avendolo egli stesso attraversato con la fascia da capitano al braccio anni prima: “Non potrei chiedere un capitano migliore di lui” ha detto De Rossi, e Pellegrini ha risposto presente.

“Nell’abbraccio con De Rossi c’è tanta stima, Daniele per me è sempre stato un punto di riferimento e ho avuto la fortuna di viverlo da compagno e ora da allenatore. Penso sia giusto godermelo come allenatore e che lui goda di me come calciatore”.

È proprio questo il punto di forza, anziché lavorare con una perenne tempesta, Pellegrini aveva bisogno solo di un allenatore che puntasse su di lui e che lo facesse sentire importante, soprattutto per la squadra. Senza nulla togliere a Josè Mourinho, ma la sintonia che il capitano di oggi ha con il suo mister è qualcosa che si percepisce a pelle e che sta dando grandi frutti, non solo per le statistiche personali del giocatore ma anche per i risultati della squadra.

Ora c’è la pausa per le nazionali, proprio quella maglia che “Lorenzo il Magnifico” spera di indossare quest’estate agli europei.