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Per stilare le pagelle di Germania Italia non possiamo prescindere da una considerazione fondamentale: i tedeschi sono in fase di rodaggio con una formazione che sta preparando un mondiale, i nostri stanno invece ricostruendo sulle macerie.

Gli esperimenti che deve fare Flick sono sicuramente diversi da quelli di Mancini, ma questo non può comunque giustificare uno dei più pesanti rovesci azzurri in 112 anni di storia. Era dal 1957 che l’Italia non subiva così tante reti in 90 minuti (allora fu un 6-1 contro la Jugoslavia).

Non si salva praticamente nessuno nella serataccia di Moenchengladbach e le note liete registrate nelle precedenti tre partite sono svanite di fronte alla solida consistenza della Germania.

Donnarumma – Voto 5

Ovvio che pesa come un macigno l’errore chiaro ed evidente sul 5° gol tedesco. Però se i tedeschi debordano solo nel secondo tempo il merito è soprattutto suo, che salva in almeno tre occasioni durante i primi 45 minuti di gioco.

L’errore è però grave, se non altro perché recidivo (anche contro l’Inghilterra si era visto qualcosa di simile) e l’insufficienza è dovuta anche per un nervosismo marcato nel post partita.

Da chi indossa la fascia di capitano ci si aspetta un comportamento consono anche fuori dal campo.

Calabria – Voto 4.5

Spaesato e sfasato, sembra la brutta copia del giocatore brillante ammirato quest’anno. Da uno del suo livello, uno dei pochi che poteva vantare militanza ed esperienza in squadre di vertice e di Champions, ci si aspettava molto di più.

G.Mancini – Voto 4.5

Non li prende mai, sbaglia sempre il tempo e sembra andare in differita di 2 secondi rispetto a quello che accade in campo. Appare in debito di ossigeno dopo una stagione da oltre 60 partite, però quelli che ha di fronte hanno giocato tanto quanto lui.

Bastoni – Voto 5

Gli diamo mezzo punto in più per il primo gol in Nazionale, ma per il resto è un mezzo disastro. Compreso il goffo rigore che provoca franando addosso ad un Muller che si trovava spalle alla porta.

Spinazzola – Voto 5

Si vede che non è ancora brillante. Mancini cerca più che altro di dargli minuti nelle gambe e di fargli capire che è una parte fondamentale del progetto azzurro.

Per rivedere la freccia dell’europeo l’appuntamento è rimandato alla prossima stagione sotto la guida esperta di Mourinho, cosa che potrebbe far bene anche alla Nazionale, che soffre maledettamente la mancanza delle sue incursioni.

Barella – Voto 6

Si vede che è l’unico giocatore che gioca allo stesso sport di quelli in maglia bianca.

Si vede che è probabilmente l’unico, se non uno dei pochi, giocatori di classe mondiale che abbiamo a disposizione. La sufficienza arriva più che altro per il confronto con le prestazioni disastrose dei suoi compagni, ma almeno è l’ultimo ad arrendersi.

Cristante – Voto 5

Un pochino lento, impacciato e sotto ritmo.

Non trova mai i tempi della giocata, stritolato dal dinamismo del centrocampo tedesco. Ne esce una partita grigia da parte sua, ravvivata solo dal tiro secco con cui rischia di riaprire la gara ad inizio ripresa.

Frattesi – Voto 5

Se uno come lui perde più palloni di quelli che recupera diventa quasi dannoso. E infatti la prestazione è da dimenticare, sballottato com’è dalla velocità e qualità dei suoi dirimpettai.

Dopo una stagione condotta a mille è stanco e si vedono tutti i km percorsi quest’anno.

Politano – Voto 4

Bello quando attacca (ma non è questo il caso) è inconsistente quando difende (e questo è invece il caso). Lascia dei canyon sulla sua fascia dove i tedeschi si fiondano come rapaci.

Mancini lo toglie ancor prima dell’intervallo certificando una prestazione orribile.

Raspadori – Voto 4.5

In mezzo tra Rudiger e Sule fa la figura del bimbo delle elementari accompagnato a scuola dai genitori.

Leggero, quasi impercettibile, si segnala solamente per la deviazione su una palla sporca che arriva in area, in cui invece che centrare la rete prende pieno Neuer.

Troppo piccino e ancora acerbo per impensierire i giganti tedeschi.

Gnonto – Voto 6

La prestazione sarebbe da 5 ma gli diamo quei due mezzi punti supplementari che gli fanno scavallare la sufficienza.

Il primo mezzo punto è perché entra di diritto nella storia azzurra, diventando il più giovane marcatore della Nazionale superando un record di Nicolè che durava da oltre 60 anni.

Il secondo mezzo punto è perché tra quelli nuovi dimostra di essere l’unico giocatore che non sfigura totalmente di fronte ai mostri teutonici.

Luiz Felipe – Voto 4.5

Non è facile entrare in una squadra in difficoltà, ma lui ci mette comunque del suo, ritardando coperture ed apparendo in generale svagato.

Con lui la difesa passa a 3, ma di miglioramento neanche l’ombra.

Scalvini – Voto 5.5

Esordio per l’ennesimo nuovo gioiellino scuola Atalanta. Gli diamo quel mezzo punto in più perché alla fine non è certamente da lui che ci si poteva aspettare il guizzo o il cambio di marcia.

Mancini lo mette come mediano davanti alla difesa ma si vede nettamente che ci sono differenze sostanziali con i suoi avversari, dal punto di vista tecnico ma anche fisico.

Lo aspettiamo comunque alla prova del campionato e delle prossime convocazioni, anche se non è proprio il centrocampo la zona in cui siamo scoperti.

Caprari – Voto 5

Esordio – amaro – anche per lui, che quantomeno prova a metterci un po’ di qualità. Tenta qualche giocata ma appare troppo timido nell’1vs1, cosa che dovrebbe rappresentare la specialità della casa.

Atteso anche lui in altre prove, magari più alla sua portata.

Dimarco – Voto 5.5

Disattento quando ci costa il 4° gol per un errato posizionamento sulla linea del fuorigioco, fa decisamente meglio in attacco dove si propone e crea di più di tutti gli altri giocatori azzurri anche se gioca solo una ventina di minuti.

Da un suo tiro arriva il gol di Gnonto, da un suo corner arriva il gol di Bastoni e nel mezzo impegna Neure con un sinistro insidioso.

Il voto è la media quasi matematica tra il 4 difensivo e il 7 offensivo.

Scamacca – S.V.

Il suo senza voto gli vale la palma di migliore degli azzurri. E abbiamo detto tutto.

Il C.T. Mancini – Voto 4

Va bene gli esperimenti, va bene la Nations League, va bene il percorso e tutti i bei discorsi.

Però contro la Germania 5 gol non si devono prendere mai. Sta ancora consumando il tanto (troppo?) credito che ha ricevuto all’europeo, esagerando nel lancio dei giovani.

Quando giochi contro una squadra che annovera centinaia di presenze a livello internazionale e otto Champions tra i giocatori in campo, lanciare tanti esordienti (o quasi) rischia di fare più male che bene.

È ovvio che il celebre convento passa questo al momento, però si deve anche pensare all’umore generale che non sentiva il bisogno di un rovinoso cappotto dai tedeschi.